Sardegna, la costa sud: Tropico nostrano di Patrizia Magi il 29 Mag 2020 Da Villasimius a Carloforte, una crociera alla scoperta della Sardegna meridionale, tra baie turchesi e lunghe spiagge di sabbia zuccherina, un paio di isole intitolate a santi e la bella città di Cagliari affacciata sul profondo Golfo degli Angeli all’ombra della Sella del Diavolo. Per chi è solito fare rotta verso le famose location della Costa Smeralda e zone limitrofe – splendide ma assai frequentate – il Sud Sardegna si rivelerà una vera sorpresa. Vi troverà infatti analoghe baie da sogno – entrambe non hanno nulla da invidiare ai lidi tropicali –, ma inserite in un contesto naturale più “selvaggio”, con un’infinità di spiagge e calette appartate, porti meno dispendiosi e un turismo contenuto. La nostra crociera “one way” di una settimana, con destinazione Isola di San Pietro, inizia da Cagliari, dove ai moli di Portus Karalis ci aspetta un Oceanis 35.1 di Carloforte Sail Charter. Sbrigate le procedure per prenderne possesso, abbiamo tempo per visitare il centro storico a due passi. La città e il porto di Cagliari Cagliari, capoluogo della Sardegna Cagliari “si alza ripida, ripida, dorata, accatastata nuda verso il cielo dalla pianura all’inizio della profonda baia senza forme. È strana e piuttosto sorprendente, per nulla somigliante all’Italia. La città si ammucchia verso l’alto, quasi in miniatura, e mi fa pensare a Gerusalemme: senza alberi, senza riparo, che si erge spoglia e fiera, remota come se fosse indietro nella storia, come una città nel messale miniato da un monaco”. Così la descrive nel libro “Mare e Sardegna” lo scrittore inglese D.H. Lawrence che ebbe modo di visitarla nel gennaio del 1921. A vederla dal largo l’immagine evocata le calza ancora a pennello, con il Castello, l’abitato più antico, aggrappato alle pendici del colle calcareo – uno dei sette su cui è adagiata – cinto da mura, bastioni e torri e coronato dalla splendida cattedrale di Santa Maria, sintesi di più stili a partire dal romanico pisano. Dal meandro di vicoli e stradine che si infilano tra vecchie abitazioni, edifici signorili, botteghe e musei, si scende dabbasso nell’animato quartiere Marina – fondato dai pisani nel 1200 per ospitare magazzini e case dei portuali (ma già abitato in età romana) – che si affaccia sul porto con la Palazzata in stile eclettico di Via Roma, il cosiddetto salotto buono della città, continuum di eleganti edifici porticati con negozi, ristoranti e caffè. Leggi tutto l'articolo Abbonati Questo articolo è disponibile solo per gli abbonati. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!