Viaggi Corsica: In crociera nel Sud-Est Da Solenzara al Golfo di Figari, itinerario in uno dei tratti più belli della costa corsa, con decine di accoglienti baie dove dare fondo in una strepitosa acqua turchese, affascinanti borghi affacciati su porti turistici ben attrezzati e incontaminate aree marine piene di pesci, paradiso per subacquei e snorkelisti. [caption id="attachment_149303" align="aligncenter" width="500"] Le bianche falesie di Bonifacio sullo stretto delle Bocche.[/caption] La Corsica è una delle destinazioni più frequentate dai diportisti del Bel Paese trovandosi peraltro a poche miglia dalla costa della Toscana, da cui è raggiungibile seguendo una rotta “sicura” con brevi tratte in mare aperto tra l’isola d’Elba, Capraia e Macinaggio col suo porto turistico situato sul lato orientale di Capo Corso. [caption id="attachment_149296" align="aligncenter" width="600"] Solenzara[/caption] Una tradizionale tappa da cui si sceglie di navigare in senso antiorario alla scoperta del Nord e del ruggente Ovest dell’isola, oppure di puntare la prua a Sud e fiancheggiare il versante orientale, che si presenta rettilineo e sabbioso fino a Solenzara, ma poi si frastaglia ornandosi di splendide baie che si susseguono per tutto il Sud-Est fin oltre il Golfo di Figari, intercalate dagli storici borghi di Porto Vecchio e Bonifacio. [caption id="attachment_149291" align="aligncenter" width="600"] Il grande Golfo di Pinarello[/caption] Da Solenzara a Porto Vecchio Solenzara è una cittadina turistica calda e accogliente, con bei negozi per lo shopping e un’ampia scelta di ristoranti accanto al porto turistico. Una sosta accattivante per fare cambusa e rifornimento di carburante prima di tuffarsi nelle acque cristalline delle baie distribuite a poca distanza l’una dall’altra lungo le 15 miglia che la separano da Porto Vecchio. Le prime sono l’ansa di Canella, che abbraccia uno specchio di acqua azzurrissima, le piccole insenature di Favone e Tarco e le due baiette sabbiose di Fautea, a cavallo di un verde promontorio su cui svetta un’antica Torre genovese, una delle tante fatte costruire dal Banco di San Giorgio tra il 1530 e il 1620 per prevenire i possibili attacchi dei pirati barbareschi. [button title="Scarica Nautica Digital" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Patrizia Magi il 29 Mar 2023 Continua a leggere
Cultura Nautica • Storia Storia delle ancore Navigando oggi in un mare di ancore dalle mille forme, difficilmente si pensa a quanto antica sia la storia di questo semplice accessorio senza il quale la navigazione non avrebbe mai avuto, per l’appunto...storia. [caption id="attachment_149259" align="aligncenter" width="600"] Ancore romane[/caption] Una volta scoperto il suo primo mezzo nautico e, successivamente, qualcosa di simile a un remo per farlo navigare, l’uomo primitivo dovette affrontare un altro problema. A meno di non tirarla a riva, la sua piroga era infatti facilmente preda di onde, correnti, vento e in pratica non poteva mai star ferma in un posto. Il che poneva appunto un problema sia per un’eventuale azione di pesca o di navigazione, sia per fermarsi in una deliziosa baietta per romanticheggiare con la primitiva bionda del momento. [caption id="attachment_149260" align="aligncenter" width="493"] Dalle prime ancore litiche, come quella egizia qui raffigurata, a quelle in ferro o con ceppo in piombo, l’evoluzione dell’ancora è stata per millenni lentissima: basti pensare alla minima differenza fra le due ancore delle immagini accanto, separate da oltre un millennio di storia.[/caption] In altre parole si trattava di inventare un’ancora (come fu poi chiamata dai Greci: ἄγκυραν), che all’inizio fu probabilmente un semplice sasso di peso e dimensioni adeguate, tutt’al più leggermente lavorato per facilitare la presa della cima, legato a un cavo di cui il tempo e la degradabilità del materiale non hanno lasciato traccia, ma che possiamo immaginare realizzato con un intreccio di fibre vegetali o di pelle d’animale e, inevitabilmente, piuttosto corto. [button title="Scarica Nautica Digital" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 29 Mar 2023 Continua a leggere
Cultura Nautica • Storia Storie di polene presenze amiche sul mare Simboli, oggetti magici, segni di devozione e, talvolta, persino opere d’arte, le sculture che per secoli hanno ornato le prore delle navi raccontano il complesso rapporto tra l’uomo e il mare. [caption id="attachment_149233" align="aligncenter" width="600"] il Golden Leeuw in un dipinto di Van de Velde.[/caption] Agli occhi degli uomini, le navi sono sempre state qualcosa di più di semplici oggetti: da qui è scaturita la necessità di ornare i loro scafi con una serie di elementi simbolici. Tra questi spiccano le polene, figure che ancor oggi fanno mostra di sé sulla prua degli ultimi velieri, trasmettendoci il fascino di storie e avventure di mare. Bisogna però ricordare che nel corso del tempo non è sempre stato così: è vero che molte imbarcazioni antiche erano decorate con occhi apotropaici, con diversi simboli di buona sorte o con figure di draghi e mostri marini che servivano a terrorizzare il nemico, ma l’apparizione delle polene è relativamente recente: esse si diffusero solo nel corso del Seicento, dapprima sulle navi da guerra e poi anche sui mercantili. In quel periodo, i vascelli da guerra divennero sempre più grandi e potenti, per poter imbarcare un numero maggiore di cannoni. In quanto simboli tangibili del potere marittimo, si cominciò quindi ad appesantire i loro scafi, da prua a poppa, con elaborati ornamenti e statue lignee, oltre che con massicce polene. [caption id="attachment_149234" align="aligncenter" width="600"] La Peota dei Savoia, detta anche “Barca sublime”, conservata presso la Reggia di Venaria.[/caption] [button title="Scarica Nautica Digital" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Giovanni Panella il 29 Mar 2023 Continua a leggere
Didattica Trimarani, vantaggi e svantaggi I multiscafi sono una tipologia di imbarcazioni idrodinamicamente molto efficiente. Ma, mentre i catamarani negli ultimi anni stanno avendo una rapida diffusione, di trimarani se ne vedono ancora pochi, anzi pochissimi. Eppure, se due è meglio di uno, perché tre non può essere meglio di due? [caption id="attachment_149225" align="aligncenter" width="600"] Il gigantesco trimarano Domus.[/caption] Prima di parlare del trimarano, parliamo del suo fratello minore: il catamarano. Una configurazione che, dopo aver rappresentato per decenni una piccola nicchia di mercato, perlomeno nel nostro Paese, in questi ultimi anni sta avendo un successo commerciale notevole che promette di proseguire nei prossimi anni. Successo dovuto ai due scafi che permettono tanto spazio in coperta e a un’efficienza idrodinamica notevole. Ciò vuol dire velocità interessanti con potenze e consumi molto contenuti che consentono di superare i limiti di un classico monocarena dislocante. Senza, peraltro, dover ricorrere alle carene plananti che, notoriamente, funzionano male quando non planano. [button title="Scarica Nautica Digital" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 29 Mar 2023 Continua a leggere
Saloni internazionali Saloni Nautici: Nauticsud 2023 a Napoli Una 49a edizione da incorniciare per quello che si è consolidato come uno degli appuntamenti nautici più importanti d’Italia. Una manifestazione ricca di partecipazione, sia per quanto riguarda gli espositori sia in termini di visitatori, e fortemente sostenuta dalle Autorità politiche che ne auspicano il grande rilancio internazionale. "Anche quest’anno il bilancio è più che positivo per il Nauticsud, ma soprattutto siamo, come aziende nautiche, soddisfatti delle contrattazioni avvenute al salone che hanno consentito a tutti gli espositori di tornare a casa con un portafogli ordini valido”, sono le parole con le quali il presidente di Afina Gennaro Amato ha chiuso l’edizione 2023 della manifestazione partenopea. [caption id="attachment_149126" align="aligncenter" width="400"] La lettera del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che Gennaro Amato ha così commentato: “Per la prima volta, dopo otto anni di mia presidenza, vedo una piena collaborazione a tutti i livelli tra forze istituzionali, centrali e di territorio. Questo momento storico deve servire a rilanciare Napoli e il suo ruolo di capitale del Mediterraneo”.[/caption] [button title="Scarica Nautica Digital" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Daniele Carnevali il 29 Mar 2023 Continua a leggere