Cannes Yachting Festival: l’exclave della nautica italiana di Corradino Corbò il 3 Nov 2022 C'è poco da fare, è come un torneo di tennis nel quale, per regolamento, un preciso giocatore abbia sempre la battuta in tutte le partite. In questo caso, lo Yachting Festival è ancora una volta l’unico a poter segnare gli “ace” costituiti dalle novità che, a quanto pare, sollecitano assai più l’attenzione degli operatori che non quella del pubblico. Lo dimostra l’eccezionale quantità di comunicati, inviti, cene, cocktail, memo, WhatsApp che le aziende presenti sia al salone di Cannes sia a quello di Genova hanno inviato e organizzato in occasione del primo e non in occasione del secondo. Per quanto riguarda i visitatori, si è ulteriormente rafforzata la sensazione che, lungo le banchine e i pontili delle due grandi aree espositive di Cannes, la lingua “ufficiosa” continui ad essere l’italiano. Già, le due aree espositive. Consolidata nella sua organizzazione la ripartizione che, avviata nel 2019, prevede il Vieux Port dedicato sostanzialmente alle barche a motore e Port Canto dedicato sostanzialmente alla vela, forse mai come quest’anno abbiamo potuto notare che la distanza “elettiva” tra le due aree va ben al di là di quel mezzo miglio via mare che i battelli-shuttle percorrono in una decina di minuti. Scarica Nautica Digital Questo articolo è disponibile solo per gli abbonati. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!