Focus sul Tuxedo 54 di Stefano Navarrini il 3 Ott 2024 Sommario Abbiamo testato il Tuxedo 54 di Tuxedo Yachting HouseLo scafoTimoneria e motoriVivibilitàScheda tecnica del Tuxedo 54La gallery Abbiamo testato il Tuxedo 54 di Tuxedo Yachting House Un walkaround di 54 piedi costruito in alluminio: già questo definisce il carattere di una barca che, nei fatti, riporta nella sua costruzione soluzioni e tecnologie che più spesso si ritrovano nei superyacht. Lo stesso dicasi per il sistema di governo, firmato Xenta Godersi la navigazione in termini crocieristici a 360°. Tradotto in valori più strettamente nautici vuol dire avere una barca in grado di affrontare il mare senza problemi grazie al buon disegno della carena, con una motorizzazione che assicuri prestazioni di tutto rispetto senza per questo essere estrema e intaccare i consumi, ma soprattutto con un allestimento e un’impiantistica di bordo che offra agli ospiti il massimo del comfort. Poi c’è il design, che dev’essere attuale pur mantenendo il suo stile e la sua personalità. Queste le caratteristiche base del primo esemplare del Tuxedo 54 che Laura e Francesco Ceccarelli, titolari del cantiere, hanno battezzato non a caso “Forever Young”. A quanto sopra va però aggiunto un dettaglio grande come una casa: il Tuxedo 54 è il primo e unico walkaround italiano di 54 piedi costruito in alluminio, un materiale dalle importanti caratteristiche anche se finora poco utilizzato in Italia se non sui grandi yacht. Lo scafo Eppure, come nel caso della lega leggera di alluminio-magnesio 5083 utilizzata per realizzare il Tuxedo 54, si tratta di un materiale ignifugo e di grande robustezza, facilmente riparabile in caso di urti, estremamente duttile e quindi in grado di assecondare eventuali esigenze di personalizzazione non avendo necessità di stampi. Non ultimo, è un materiale che offre la massima sostenibilità ambientale essendo del tutto riciclabile. Un’altra caratteristica di questa barca è quella di essere commercializzata realmente full optional, soluzione vantaggiosa perché permette ad ogni accessorio di essere inserito da progetto nella posizione più giusta: parliamo, tanto per fare qualche esempio, di un generatore da 14 kW, di un dissalatore da 80 lt/h, di bow thruster, stabilizzatore giroscopico, impianto aria condizionata, quattro batterie al litio per i servizi di bordo e via dicendo. Timoneria e motori Una nota a parte va riservata al sistema di governo, decisamente completo e sofisticato, tanto che meriterebbe un articolo a parte, totalmente affidato ai componenti Xenta. Si va così da un sistema di timoneria Helm by Wire che ottimizza la guida, all’X-Dock, ovvero un joystick che facilita le manovre più complesse in fase di ormeggio. L’X-Power, invece, semplifica e ottimizza la gestione dei motori, mentre l’X-DP (Dynamic Positioning) può sostituire l’ancora mantenendo la barca ferma in un preciso punto e costantemente orientata su un determinato angolo di bussola. Vivibilità Non manca infine un sistema di interceptor (Intercepta-X) della Quick perfettamente integrato con i dispositivi Xenta per ottimizzare costantemente l’assetto di navigazione. Negli interni si fondono eleganza e qualità grazie all’abbondanza di pellame e laccature, mentre luminosità e altezza (ben due metri) offrono un piacevole senso di vivibilità. Ferme restando le personalizzazioni, Tuxedo 54 nasce con un’armatoriale di prua e una cabina ospiti a due letti affiancati, più un alloggio equipaggio, tutti dotati di toilette privata. Massima vivibilità anche in coperta, dove il grande prendisole poppiero a isola nasconde un ampio garage per il tender, mentre a prua un altrettanto generoso spazio prendisole può essere ombreggiato con una “vela” sorretta da quattro pali in carbonio. Motorizzato di serie con una coppia di Scania da 750 HP in V-Drive, lo scafo può raggiungere i 36 nodi, che diventano 40 montando la motorizzazione optional da 2×1000 HP. Scheda tecnica del Tuxedo 54 La gallery Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!