Scheda tecnica Dutchcraft 56 cabin

Lunghezza massima f.t. m 17,07
Lunghezza al galleggiamento m 15,40
Larghezza m 5,12
Pescaggio m 0,95 (m.0,75 con i jet)
Portata persone CE C 36 – CE A o B 12
Peso kg 17.000
Velocità massima 40 nodi
Carburante (standard) 3000 litri
Acqua 900 litri
Motorizzazione Volvo Penta IPS 950 2×685 HP o John Deere/ Doen jet
Cantiere: DutchCraft, AC Groot-Ammers, Paesi Bassi Tel. +31 (0)184 785 047
www.dutchcraft.com/yachts
info@dutchcraft.com

La gallery

Grande vivibilità degli spazi esterni non sacrifica l’originale articolazione degli interni

Un progetto improntato alla polivalenza e basato sulla qualità costruttiva tipica dei cantieri olandesi, in cui la grande vivibilità degli spazi esterni non sacrifica l’originale articolazione degli interni.

Barca decisamente originale e multipurpose, il Dutchcraft 56 Cabin si presenta con un design simil-explorer che ne fa facilmente intuire la versatilità e le qualità intrinseche, prime fra tutte la robustezza, la grande disponibilità di spazio e la praticità che ne consentono, oltre a quello diportistico, persino un uso commerciale. La prima cosa che colpisce fin dal primo sguardo alla barca in banchina è l’enorme piano del pozzetto totalmente sgombro: quasi un piano di carico che si presta particolarmente, ad esempio, all’uso dei diving center, tanto più che negli altrettanto spaziosi gavoni laterali possono essere posizionati fino a 16 monobombola completi di jacket, mentre la struttura perimetrale facilita al massimo l’entrata in acqua.

Video originale del cantiere

Da aggiungere che il Dutchcraft 56 Cabin (ne esiste anche una versione Open) può essere equipaggiato con un compressore per la ricarica delle bombole e con una piccola gru per facilitare il recupero dell’attrezzatura dall’acqua. Di serie in ogni caso una robusta scaletta a pioli aperti per consentire la salita a bordo senza togliersi le pinne.

E tanto per completare il quadro delle possibilità offerte da una barca plasmabile a seconda delle esigenze dell’armatore, aggiungiamo che, debitamente allestito, il Dutch 56 Cabin potrebbe essere un perfetto fisherman avendo a disposizione un pozzetto che è una vera e propria piattaforma operativa totalmente libera da ingombri, con possibilità di montare una mega vasca del vivo, sedia da combattimento, outrigger, e disponendo della piccola gru per imbarcare prede extra large.

Infine, per capire meglio la spaziosità di dei vani di carico della barca, si può anche considerare che, in alternativa, nei gavoni laterali si possono stivare fino a 5 Sup da una parte e un kayak dall’altra.

L’originalità del progetto prosegue a un livello leggermente superiore con il vero e proprio piano di coperta, anch’esso alquanto originale dato che la barca può quasi essere considerata, nonostante le dimensioni, un walk-around con tutti gli spazi cabinati raccolti a centro barca. Anche in questo caso non manca un tocco di originalità unito a un funzionale senso pratico.

La grande dinette semi open (è protetta dalla parte in aggetto del fly) che chiude a poppa il piano di coperta, ad esempio, è in diretta comunicazione con la cucina grazie al sollevamento a compasso di una grande vetrata.

Ma se la meteo non lo consentisse, è a sua volta contigua con una mega dinette a sviluppo semicircolare, leggermente sollevata dal piano di calpestìo, a formare quasi un’isola. In effetti non tanto una scelta puntata all’originalità, quanto una necessità per dare spazio alle sottostanti cabine. Più voluta la scelta di posizionare due televisori inclinati sul cielo della dinette.

Dutchcraft 56 cabin

A confermare non solo l’originalità del progetto, ma anche la sua capacità di affrontare condizioni meteo di ogni tipo, c’è anche la plancia di guida che, al di là dell’essere servita da un divanetto a sei posti per poter condividere le emozioni della navigazione, è posizionata in modo tale da avere una visibilità totale su 360°, mentre il parabrezza semicircolare e leggermente rovescio, di impostazione professionale, consente una buona visibilità anche quando mare e pioggia potrebbero creare problemi.

Scendendo sottocoperta si avverte un gradevole senso di luminosità dovuto non solo alla luce che filtra dagli oblò, ma anche al bianco assoluto di tutti gli arredi. Quattro le cabine, anch’esse originali nella disposizione.

A parte infatti la matrimoniale di prua, troviamo a dritta una cabina con due letti affiancati (ma facilmente riunibili), mentre a sinistra una cabina a due letti sovrapposti dalla quale si accede a un’altra cabina simile, per un totale quindi di otto posti letto.

Interessante, da quest’ultima cabina, l’accessibilità alla sala macchine a sua volta molto spaziosa. Peraltro, sollevando il pagliolo del pozzetto, si può accedere ai motori anche stando in piedi.

Dutchcraft 56 cabin

A completare gli spazi vivibili della barca c’è poi il flying bridge, al quale si accede attraverso due comode scale laterali esterne al living, ed anche qui la quantità di spazio disponibile è decisamente notevole. E spazio per spazio tenete conto che, nel caso voleste organizzare un party, sfruttando anche il fly la barca è potenzialmente in grado di ospitare a bordo anche più di 35 persone sedute, mentre con 14 altoparlanti di qualità pronti a diffondere musica, il grande piano del pozzetto potrebbe diventare una pista da ballo.

Non manca neppure un impianto luci subacqueo per dare maggior glamour alla scena. Il che non è necessariamente una battuta, ma vuol sottolineare la grande versatilità della barca il cui spirito è però teso verso attività più marine. Non è escluso, infatti, l’uso professionale come supply vessel per piattaforme petrolifere e affini, o addirittura come navetta explorer, dato che montando un serbatoio supplementare la sua autonomia raggiunge le 900 miglia.

Da notare, infine, che montando delle trasmissioni idrogetto, alternativa molto apprezzata nelle flat caribiche, la barca può spingersi verso terra fino a poggiare la prua sulla spiaggia, secondo uno stile di ormeggio molto frequente nel nord Europa. D’altra parte – lo dice il nome stesso – è proprio nel nord Europa che nasce Dutch 56 Cabin, presentandosi perfettamente adatto ad affrontare i malumori del mare: carena molto stellata, prua alta, passavanti comodi con impavesate dotate di tientibene perimetrale poppa-prua, parabrezza rovescio e grande visibilità dalla plancia.

Studiato per contenere al massimo i costi di manutenzione e realizzato in infusione irrobustendo la vetroresina con un’anima in PVC, il Dutch 56 Cabin può essere motorizzato con i Volvo Penta IPS 600/950 o con dei John Deere da 1500 HP per la propulsione jet, raggiungendo i 40 nodi di punta.