Focus moto d’acqua, Yamaha Wave Runner Super Jet di Davide Serafini il 30 Ott 2020 Sommario Scheda tecnicaDecrizione della provaModello stand-upLa leggerezza e le dimensioni contenute Scheda tecnica Lunghezza m 2,43 Larghezza m 0,76 Altezza m 0,79 centimetri Velocità massima circa 45 nodi Motore TR-1 1049 cc 3 cilindri 4 tempi Hight Output Idrogetto 144 mm con ugello regolabile Piantone dello sterzo regolabile in tre posizioni “L” Learnig mode per limitare la potenza Pompa di sentina di emergenza automatica Serbatoio carburante 19 litri Peso a secco 170 Kg Per ulteriori informazioni www.yamaha-motor.eu Decrizione della prova Presentazione ufficiale per l’Europa, presso “All Sports Resort” di Maurik, in Olanda, della nuovissima moto d’acqua SuperJet di casa Yamaha. Per due giorni abbiamo avuto la possibilità di testarla insieme ad altre unità della casa nipponica, con a disposizione anche ingegneri, tecnici e piloti professionisti per approfondire aspetti costruttivi e performance. Modello stand-up Si tratta di un modello stand-up (si guida in piedi, e non ha un sedile d’appoggio) che, a ben vedere, è formalmente presente nel catalogo da più di 30 anni, sempre caratterizzato da un’anima racing e perciò impiegato in tante gare riservate alla categoria. Tuttavia quest’ultima versione non è più riservata soltanto alle competizioni e quindi ai soli professionisti: con le diverse modifiche apportate, il modello è stato reso utilizzabile anche al di fuori dei circuiti e quindi adattato ai normali appassionati, purché amanti degli sport adrenalinici, come il motocross e l’enduro. Rispetto alla versione precedente, scopriamo uno scafo più largo e più stabile, quindi tendenzialmente adatto anche per l’uso ricreativo sebbene la struttura dello sterzo e il manubrio a molla portino in modo naturale il pilota ad assumere una posizione inclinata in avanti, perfetta per una guida super veloce. D’altra parte, pur con i vari interventi di ammorbidimento, la SuperJet non è propriamente la classica moto con la quale fare il giro turistico dell’isolotto, poiché, mettendosi ai comandi, l’immediata sensazione è quella di avere tra le mani un giovane puledro che non vede l’ora di partire al galoppo per farti saltare tra le onde (anche se piccole). Per essere così sportiva ma pur sempre ben gestibile dal pilota, una moto d’acqua deve avere delle caratteristiche ben definite: motore, leggerezza, dimensioni e una carena progettata con cura. Sotto questo profilo, il test ha dimostrato che il SuperJet Yamaha ha tutte le carte in regola. Il motore è il 3 cilindri TR-1 a 4 tempi: un’unità compatta e leggera da 1.049 cc che consente prestazioni esaltanti ma che, allo stesso tempo, grazie all’elettronica, può limitare la sua “esuberanza” mediante l’attivazione della modalità “Learning”, che imposta un’accelerazione più moderata e una velocità di punta limitata a circa 35 nodi. Un provvidenziale aiuto per chi sale a bordo di una moto così performante per la prima volta. La leggerezza e le dimensioni contenute La leggerezza e le dimensioni contenute, abbinate al motore, permettono un’agilità e un controllo molto elevati, che si traducono in un’ineguagliabile capacità di eseguire virate secche (turn-carving) e di mantenere la direzione anche in presenza di onde. Insomma, come in parte accennato, la sensazione ai comandi è quella di una sorta di “instabilità” voluta e perfettamente calcolata, al fine di consentire evoluzioni complesse anche in spazi molto contenuti, caratteristica che suscita la voglia di cimentarsi anche in gare specifiche. Il peso e le dimensioni ridotte permettono senza problemi lo stivaggio a bordo, in coperta o in garage. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!