Focus sul Grand Soleil 42LC in due versioni: crociera pura, con il rollbar, e sportiva con punto di scotta fisso e pozzetto aperto. di Nico Caponetto il 30 Mar 2020 Sommario Scheda tecnicaLa galleryLe due versioni del Grand Soleil 42 LCLa versione da crocieraIl video del Grand Soleil 42 LCDinette e cabine Scheda tecnica Lunghezza massima f.t. m 13,85 Lunghezza scafo m 12,90 Lunghezza al galleggiamento m 11,92 Larghezza massima m 4,16 Rapporto lunghezza/larghezza 3,1 Pescaggio m 2,25 Dislocamento Kg 9.600 Zavorra Kg 2.900 Tipo di armamento Sloop Albero alluminio anodizzato con due ordini di crocette Boma in alluminio anodizzato Vang rigido con paranco Verricelli 2 per parte sul paramare a ridosso delle ruote Superficie randa 53 mq Superficie fiocco autovirante 43,50 mq Superficie Gennaker 151,40 mq Motorizzazione 50 HP Serbatoio acqua 340 litri Serbatoio carburante 230 litri Architettura navale Marco Lostuzzi Design interno e esterno Nauta Design Costruttore Cantiere del Pardo www.cantieredelpardo.com Prezzo base Euro 309.000 + Iva La gallery Le due versioni del Grand Soleil 42 LC Marco Lostuzzi e Nauta Design firmano l’ultima nata della gamma Blue Water del Cantiere del Pardo. Due le versioni disponibili: crociera pura, con il rollbar, e quella più sportiva con punto di scotta fisso e pozzetto aperto. Osservandola al salone di Cannes per la prima volta lo scorso settembre, ci siamo chiesti se fosse stato Marco Lostuzzi ad adattare lo scafo alla fisionomia fortemente croceristica che Nauta Design aveva dato al nuovo Grand Soleil 42 Lc o, viceversa, se lo studio milanese avesse adattato coperta e interni alle linee sportive della carena di Lostuzzi. Domanda retorica, ovviamente, utile soltanto a sottolineare come ancora una volta Cantiere del Pardo abbia cercato, nella sua serie Long Cruise, di mettere insieme, efficaciemente, prestazioni e comfort. La versione da crociera Sia sul piano estetico sia su quello tecnico, la coperta è letteralmente dedicata alla vita in crociera. L’elemento più eclatante è certamente il rollbar in carbonio che permette di eliminare qualsiasi ingombro dal pozzetto e funge da raccordo tra lo sprayhood e il bimini. Ancora, a segnalare la vocazione croceristica della barca, la ricerca di un’ estrema semplificazione delle manovre, dalla collocazione dei winch nei pressi delle ruote del timone alla presenza del fiocco autovirante e del rollaranda. Il video del Grand Soleil 42 LC Video originale del cantiere In generale si registra una grande facilità di circolazione in coperta che aumenta la sensazione di comfort, amplificato dall’idea di aggiungere una sorta di solarium a prua, collocando un prendisole sulla parte finale della tuga, a pruavia dell’albero. Come nel caso del modello superiore, il 52 Lc, anche questo prevede la versione Sport (quella che abbiamo visto in mostra a Cannes) nella quale sparisce il rollbar per lasciare spazio al punto di scotta fisso sul calpestio del pozzetto. Altra evidente modifica è la rimozione delle due panche di poppa che, nella versione classica, fungono da sedute per il timoniere. Alcune varianti sono previste anche a carico dell’armo, attraverso la maggiorazione dell’albero, la sostituzione del sartiame spiroidale con quello in tondino, l’installazione delle rotaie per armare un genoa al 106{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} e la presenza di un paterazzo idraulico. Dinette e cabine Che gli interni abbiano a disposizione tanto volume lo si percerpisce anche dai bordi liberi alti seppure esteticamente ben proporzionati. Percezione che trova conferma nella visita sottocoperta, dove l’organizzazione classica degli spazi gode di alcuni accorgimenti che rendono gli ambienti molto ben fruibili. Esempio ne è il quadrato, con il divano sulla murata di dritta che può trasformarsi in due sedute separate con in mezzo un tavolo da carteggio. Davvero degna di nota la cucina con pianta a “L”. Se nella versione a tre cabine colpisce per la completezza delle sue attrezzature e gli spazi dedicati allo stivaggio, nel modello con due sole cabine guadagna tanto spazio verso poppa, moltiplicando le superfici di appoggio, i volumi di stivaggio e dando la possibilità di avere a disposizione un terzo frigorifero. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!