Le canne da sedia di Nautica Editrice il 21 Ago 2016 Negli ultimi anni, l’evoluzione dei materiali e la maggior esperienza dei costruttori hanno fatto in modo di offrire attrezzi sempre più sofisticati e in grado di agevolare notevolmente l’azione di pesca. Come accennato, a causa delle notevoli diversità di fondali e, soprattutto, della taglia delle prede, ci si trova di fronte a due realtà ben distinte, tra il Tirreno e l’Adriatico, ne consegue che, soprattutto tra i pescatori più esperti, ci sia la tendenza a utilizzare attrezzature di potenza molto diversa tra i due mari. In Tirreno i libbraggi sono scesi notevolmente, data la riduzione di taglia degli ultimi anni. Le attrezzature spaziano dalle 50-80 libbre per i pescatori alle prime armi, fino alle 20-30 per gli esperti. In Adriatico la situazione è completamente diversa, le ferrate sono numericamente inferiori e i tonni vanno combattuti con classi di lenza più pesanti data la taglia. Si scende fino alle 50 libbre, in mani molto esperte, ma la tendenza generale è quella di utilizzare attrezzature da 80 libbre, anche con la lenza da 100. Il fusto è la vera anima della canna e ne determina in buona parte le caratteristiche di base. Il materiale con cui viene realizzato un fusto influenza il peso, la maneggevolezza, la resistenza sulla sezione, la sensibilità e la flessibilità generale. I materiali più impiegati per la costruzione dei fusti sono: la fibra di vetro o fiberglas e la grafite (carbonio). I fusti dell’ultima generazione sono a sezione vuota, caratteristica che conferisce un’azione più nervosa all’attrezzo. In genere si possono avere tre tipi di azione di una canna: di punta, parabolica e a ripartizione. L’azione di punta si ha quando il fusto sotto sforzo curva nella parte finale del cimino, circa al 25% della sua lunghezza. L’azione parabolica è caratterizzata da una curvatura omogenea per tutta la lunghezza del fusto. La ripartizione permette una graduale curvatura a parabola con l’aumentare della trazione e in genere si ha nei fusti in carbonio. Lo spessore del fusto in un dato punto determina la sua potenza in quel punto stesso e quindi il rapporto totale della sezione in tutti i punti del fusto danno la sua azione. I passanti di una canna da big game devono essere di tipo a carrucola con roller di altissima qualità. In genere su canne buone vengono sempre montati passanti di qualità, ma è bene saper esigere tali requisiti, per non acquistare il prodotto sbagliato. L’azione parabolica facilita il pescatore, ma la canna si flette maggiormente ed è necessario che la sedia da combattimento sia collocata in posizione tale da non permettere alla lenza di entrare in contatto con la battagliola o con le murate della barca. L’azione di punta è preferibile con tonni molto grandi, ma presuppone una buona esperienza e una discreta preparazione fisica dell’angler, in quanto si tratta generalmente di fusti rigidi. Un buon compromesso è rappresentato dai fusti a ripartizione, che da una prima fase dell’azione di punta, passano gradatamente a una curvatura parabolica, con l’aumentare della trazione. La scelta di una canna va innanzi tutto ponderata a seconda dell’imbarcazione e del metodo di combattimento preferito. Le canne progettate per la sedia da combattimento non possono essere usate in piedi e quindi presuppongono l’installazione a bordo della poltrona. Le canne tradizionali studiate per essere utilizzate in sedia devono avere il manico lungo, in grado di garantire una distanza ideale tra il bicchierino e il mulinello, in modo da non intralciare l’azione di pompaggio. Tali canne possono essere utilizzate con il manico dritto e il giubbotto da combattimento e con il manico storto e l’arness. Nel primo caso l’azione di pompaggio sarà dominata da uno sforzo di spalle e schiena, nel secondo dalle gambe e dal peso corporeo. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!