Scoperto il relitto della Endurance, la nave di Shackleton di Bianca Gropallo il 10 Mar 2022 In Antartide, nel Mare di Weddell, a 3.000 metri di profondità, la spedizione Endurance22, organizzata dal Falklands Maritime Heritage Trust, è riuscita identificare e filmare i resti in buono stato di conservazione della nave utilizzata dall’esploratore antartico britannico Ernest Shackleton per l’esplorazione dell’Antartide nel 1915. La poppa dell”Endurance (The Falklands Maritime Heritage Trust). Era un veliero a 3 alberi, lungo 43,90 metri e largo 7,60 m, con motore a elica singola, che raggiungeva una velocità di circa 10 nodi. Fu varata in Norvegia il 17 dicembre 1912 dai cantieri navali Framnaes Schipyard con il nome di Polaris. Costruita per conto di armatori norvegesi e destinata a crociere nel Mar Glaciale Artico, per problemi economici venne venduta due anni dopo il varo, nel 1914, sottocosto, all’esploratore britannico Ernest Shackleton che la voleva utilizzare come mezzo per esplorare l’Antartide. La missione di Shackleton L’obiettivo principale della spedizione era quello di attraversare per la prima volta il continente antartico, partendo dal Mar di Weddell e attraversando il Polo Sud fino al Mar di Ross. Tuttavia, l’Endurance rimase intrappolata nel ghiaccio del mare di Weddell per diversi mesi a causa di un’anomala formazione di ghiaccio, e alla fine fu schiacciata dalle forze del ghiaccio. Shackleton e il suo equipaggio riuscirono a evacuare la nave prima che fosse completamente distrutta e passarono i successivi mesi sopravvivendo alle difficili condizioni dell’Antartide. Dopo diversi mesi di viaggio in barca e in zattera, Shackleton e i suoi uomini raggiunsero infine l’isola Elephant, dove furono salvati da una nave di soccorso. Il ritrovamento del relitto Nel 2019 la Falklands Heritage Maritime Trust ha organizzato la prima spedizione alla ricerca della nave, ma non è riuscita a localizzare il relitto. Solo al secondo tentativo con la spedizione Endurance22, dopo 90 anni il relitto è stato ritrovato. Nel marzo 2022 sono state diffuse le prime immagini di un’immersione subacquea della nave completamente conservata sul fondale del mare. La nave è stata un simbolo di coraggio e determinazione nel corso della storia dell’esplorazione antartica. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!
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