Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale un decreto fondamentale per i natanti da diporto italiani che navigano in acque territoriali straniere. Questa decisione apporta significative modifiche al processo di attestazione del possesso e della nazionalità delle imbarcazioni.

Il Decreto, emanato il 2 maggio 2024, è il risultato di una lunga collaborazione tra Confindustria Nautica e le istituzioni competenti, e mira a semplificare e agevolare le procedure amministrative per i proprietari di natanti italiani che intendono navigare in acque estere.

La normativa prevede che i proprietari di natanti, durante la navigazione in acque territoriali straniere, possano attestare il possesso, la nazionalità e i dati tecnici dell’unità attraverso la dichiarazione di costruzione o importazione, corredata dalla dichiarazione sostitutiva di atto notorio, autenticata da uno sportello telematico dell’automobilista (STA). Tale dichiarazione è rilasciata conformemente al modello approvato dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e deve essere tenuta a bordo dell’imbarcazione.

La novità introdotta da questo decreto si inserisce all’interno del “pacchetto nautica” contenuto nel DDL Made in Italy, approvato lo scorso dicembre. Questo pacchetto legislativo è stato il risultato di un lungo confronto tra Confindustria Nautica, il Ministro Adolfo Urso, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e i relatori del provvedimento.

L’obiettivo principale di questa normativa è quello di sostenere il mercato dei “natanti”, ovvero le imbarcazioni minori di 10 metri per le quali non è prevista l’immatricolazione obbligatoria. In particolare, si vuole evitare che tali natanti siano esclusi dalla navigazione nelle acque territoriali di alcuni Paesi dell’Unione Europea, come Croazia, Slovenia, Grecia e altri, che dalla prossima estate avrebbero richiesto l’immatricolazione con tutti gli oneri correlati.

Prima dell’entrata in vigore di questo decreto, i proprietari di natanti italiani che desideravano navigare in acque territoriali straniere erano costretti a sottostare alle regole locali di immatricolazione e pagamento delle relative tasse. Questo comportava spesso una serie di oneri aggiuntivi e complicazioni burocratiche.

Con la nuova normativa, invece, sarà sufficiente l’attestazione dei dati tecnici dell’unità (DCI – Dichiarazione di Costruzione o Importazione), unitamente a una dichiarazione di possesso del proprietario autenticata dagli Sportelli telematici dell’automobilista (STA), per poter navigare senza problemi nelle acque territoriali degli altri Stati UE. Questo eviterà l’alternativa dell’immatricolazione presso i suddetti Paesi, con tutti i relativi oneri e complessità burocratiche.

Inoltre, le somme derivanti dal pagamento dei diritti di rilascio della documentazione saranno assegnate al funzionamento del Registro telematico delle unità da diporto, in particolare dell’Ufficio di Conservatoria Centrale (UCON), contribuendo così all’efficientamento dei servizi e alla semplificazione delle procedure amministrative.

In conclusione, il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale rappresenta un passo significativo verso la semplificazione e l’armonizzazione delle normative relative alla navigazione dei natanti da diporto nelle acque territoriali straniere. Tale provvedimento consentirà ai proprietari di imbarcazioni italiane di godere di maggiore flessibilità e libertà durante i loro viaggi in mare.