Barcolana Sea Summit: il mare come sistema, l’oceano come la nostra casa di Ufficio stampa esterno il 7 Ott 2021 Barcolana Sea Summit apre all’insegna della collaborazione tra le parti Trieste, 7 ottobre 2021 – “Bisogna pensare il mare in maniera sistemica”: esordisce così Cristina Gabetti, giornalista e conduttrice televisiva impegnata da anni nella divulgazione della sostenibilità all’apertura della prima edizione del Barcolana Sea Summit, l’evento interamente dedicato alla sostenibilità del mare e degli ecosistemi acquatici inauguratosi ieri a Trieste. Oltre al fare sistema – inteso come sentirsi parte di un sistema e, al contempo, programmare azioni comuni – altro tema chiave dell’inaugurazione del Sea Summit è stato la rigenerazione: sì, perché occuparsi di sostenibilità oggi significa comprendere la necessità di rigenerare il capitale naturale e agire a favore di un maggiore equilibrio tra ciò che consumiamo e ciò che la natura è in grado di offrirci. Il tema del consumo delle risorse naturali, e della effettiva capacità dell’uomo di costruire sistemi socio-economici non distruttivi e in equilibrio con la natura, emerge negli interventi di Edo Ronchi, Ministro dell’Ambiente per due mandati e oggi Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, e di Andrea Illy, Presidente di illyCaffé e Co-Presidente della Regenerative Society Foundation. L’ottimismo di Andrea Illy – convinto che la forza rigenerativa delle imprese e i numerosi fattori esterni che spingono verso la transizione (dalle normative sempre più stringenti alle richieste di consumatori e istituzioni) sosterranno il cambiamento, è stemperato dal pragmatismo di Edo Ronchi, la cui visione di lungo periodo affianca alle oggettive difficoltà di ordine pratico (dimezzare le emissioni entro il 2030) la consapevolezza che, ne nostro piccolo, tutti possiamo e dobbiamo fare qualcosa per contribuire a un cambiamento dell’attuale modello estrattivo in favore di uno più sostenibile e rigenerativo. In video, il Ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani racconta i numerosi progetti in programma che interessano la “restoration” degli ecosistemi acquatici in quanto parte integrante del sistema-paese in termini di risorse naturali: dalla tutela della biodiversità alla cattura di CO2 attraverso i sistemi idrici, passando per i progetti di decarbonizzazione dei porti fino alla tutela e ripristino della biodiversità di importanti fiumi italiani come il Po. E, ancora, la raccolta ragionata delle acque piovane per andare incontro alle stagioni secche che sempre più spesso si presentano. Per Cingolani “Mare, acqua e fiumi possono diventare strumenti di rilancio di un territorio dissestato dal punto di vista idrogeologico”, e devono essere considerati parte fondamentale dell’agenda dei delegati dell’imminente Cop26 di Glasgow. E se da un lato i rappresentanti delle istituzioni locali – dal prefetto Valerio Valenti al sindaco Roberto Dipiazza, incluso l’ente Regione FVG presente con l’Assessore all’Ambiente Fabio Scoccimarro e con il presidente Massimiliano Fedriga – raccontano una città e una regione impegnata nella promozione della sostenibilità tanto da darsi obiettivi complessi come la sottoscrizione di una Carta del clima della città di Trieste, del mare Adriatico e del centro Europa, programmando già gli Stati generali dell’Ambiente, ai quali il Sea Summit si collega direttamente, dall’altro lato si rimarca la necessità di porre gli impegni verso la sostenibilità in un quadro organico, che inclusa i pilastri ambientali, sociali ma anche e soprattutto economici, a sostegno degli obiettivi ambizioni che il FVG si è dato. A chiudere la prima giornata di Summit, i rappresentanti delle principali associazioni internazionali e italiane di vela esprimono in maniera chiara e netta il peso e la volontà che il mondo della vela ha nel farsi portavoce di valori e assetti nuovi: dai progetti di educazione dei ragazzi all’istituzionalizzazione del responsabile ecologico delle barche, il legame indissolubile tra velisti e mare, e velisti e oceani è unico e indissolubile. E un passaggio di testimone: arriva da Genova a Trieste il “Baton”, un bastone in legno realizzato con frammenti recuperati in mare, simbolo dell’iniziativa Relay4Nature, promossa dall’inviato speciale per gli Oceani delle Nazioni Unite Peter Thomson per lanciare un importante messaggio per la salute dell’habitat marino a pubblico e decision maker. Il baton è sempre in movimento: ha girato il mondo sulle barche de The Ocean Race, per poi arrivare a Genova da Marsiglia a seguito dell’IUCN World Conservation Congress. È stato consegnato ieri a Mitja Gialuz, presidente della Società Velica Barcola e Grignano, da Paolo Verri, Executive Director di Genova “The Grand Finale”. Si continua oggi giovedì 7 ottobre con una giornata ricca di contenuti e speaker di rilievo che spazia dagli interventi degli scienziati di OGS e ISPRA, UNESCO e WWF, alle imprese campioni di sostenibilità come Coop, Davines Group, DSDF, illycaffé, Unicredit, Gruppo Hera, con approfondimenti su Pesca e Acquacoltura e sui “mestieri blu” del mare. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!
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