Mentre la flotta è costretta a scendere a sud verso Capo Horn, le condizioni sono al limite, dopo un mese di navigazione…

È l’ultimo weekend alle latitudini meridionali, nelle acque che i velisti di The Ocean Race chiamano Oceano Meridionale.

Nei Cinquanta Urlanti, i venti e le onde seguono una rotta continua da ovest a est intorno all’Antartide, con un continuo susseguirsi di sistemi di bassa pressione che generano condizioni da leggenda.

Capo Horn è la meta ambita: la terra si protende verso sud e la piattaforma è caratterizzata da un fondale che passa da 5.000 metri a meno della metà nel Passaggio di Drake, a sud, e fino a poche centinaia di metri se si passa più a nord e più vicino alla terraferma.

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La flotta IMOCA di The Ocean Race è diretta proprio lì, l’ultima previsione di arrivo è per lunedì pomeriggio/sera UTC.

I velisti stanno vivendo un ultimo spaccato del Sud questo fine settimana, con venti costanti di burrasca a 35 nodi (65 km/h) e raffiche a 45 nodi (85 km/h).

Sul campo, Team Malizia ha superato Team Holcim-PRB e Biotherm, mentre nelle ultime 36 ore 11th Hour Racing Team ha perso terreno. Il distacco dal primo al quarto è ora di oltre 100 miglia, ma come già visto in questa tappa, si prospetta un’altra compressione con le barche di testa che dovrebbero entrare in un vento più leggero in prossimità di Capo Horn.

“Siamo ormai all’ultima lunga parte di navigazione di poppa, verso Capo Horn, con l’ultimo sistema di bassa pressione che ci porterà al passaggio dell’Horn”, ha dichiarato lo skipper di Team Holcim PRB Kevin Escoffier.

“Siamo ancora vicini a Malizia, che è un po’ più veloce di noi in queste condizioni. Sapevamo di avere una barca versatile e che loro hanno una barca adatta a questo tipo di condizioni. La nostra strategia è di prendercela comoda senza cercare di fare qualcosa che non si può fare con la nostra”.

“Stiamo volando sulle onde con 30-40 nodi di vento”, ha urlato Will Harris dalla coperta di Malizia, dove era intento a fissare delle cime per sistemare i terzaroli della randa. “A tavoletta. È incredibile!!! Questo è il vero sud. Albatros, onde di 5 metri… wow!”.

“Purtroppo stiamo perdendo miglia rispetto agli altri, perché siamo sottoinvelati, stiamo navigando con due mani di terzaroli alla randa quando sarebbe meglio averne una sola”, ha detto Charlie Enright skipper di 11th Hour Racing Team, parlando del problema alla randa che gli impedisce di navigare con una sola mano.

“Ma siamo certamente in una situazione migliore rispetto a quando abbiamo attraversato il gate (a sud dell’Australia). Quello che l’equipaggio, e Jack (Bouttell) in particolare, è riuscito a fare e a riparare è davvero incredibile. Siamo determinati a ottenere ogni briciolo di performance dalla barca, ed è stato bello navigare a poca distanza dalle altre barche. Siamo solo in 20 in questa parte remota del mondo e siamo sì rivali, ma siamo anche amici, una famiglia. C’è cameratismo tra tutti noi, ci si confronta via radio ed è bello per tutti essere qui insieme, in questa parte del mondo così folle”.

Secondo le previsioni, le condizioni rimarranno molto dure durante il fine settimana, con venti che inizieranno a calare domenica per poi attenuarsi significativamente lunedì, lasciando la possibilità di un passaggio relativamente facile di Capo Horn nel corso della giornata di lunedì 27 marzo.

Le ultime posizioni sono visibili sul Race Tracker e qui la classifica provvisoria

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