The Ocean Race, per guardare avanti di Roberto Neglia il 1 Apr 2020 Sommario Nautica 696 – Aprile 2020 Annunciato il percorso 2021-22 con arrivo in Italia, a Genova In questo momento difficile, in cui le pagine dello sport si riempiono di cancellazioni – compresi il primo appuntamento del circuito America’s Cup di Cagliari e le Olimpiadi, slittate al 2021 – è bello poter guardare al futuro. Accogliamo quindi con un piacere diverso dal solito l’annuncio del percorso definitivo di The Ocean Race, il giro del mondo a tappe e in equipaggio che si svolgerà nel 2021-22. Si parte dalla Spagna, Alicante, in ottobre e, dopo aver toccato 10 città di tutto il mondo, si arriva a Genova nell’estate 2022. Una prima importante novità è la cancellazione del passaggio di Cape Leeuwin, in Australia. Dopo le tappe di Capo Verde (novità) e di Cape Town, la flotta doppierà le Isole Kerguelen, al centro dell’Indiano, passerà tra Sumatra e Giava, navigherà nel Mar Cinese Meridionale e giungerà a Shenzen. 38.000 miglia in tutto. “Una rotta più compatta e con due tappe in meno rispetto all’ultima edizione” dice Richard Brisius, presidente di The Ocean Race, “ma più avvincente, per scrivere nuovi capitoli nella storia della regata”. In realtà ha vinto la forza del denaro, d’altronde necessario per sopperire l’assenza di Volvo come main sponsor. Ma non ci possiamo lamentare, proprio noi che abbiamo ottenuto l’arrivo in Italia. Dopo la Cina, ci sono Auckland, Itajaí (in Brasile), Newport, Aarhus (in Danimarca). Poi il ritorno in Europa con l’Aja e appunto il gran finale di Genova. Per la prima volta ci saranno i monoscafi con foil IMOCA 60, oltre ai VO65. Paul Meilhat, il francese vincitore della Route du Rhum 2018 e leader della ranking della classe IMOCA, si appresta a partecipare a quella che è una fantastica opportunità di ammortizzare i costi di queste barche spaziali. Alberto Bolzan, l’unico italiano che ha partecipato alle due ultime edizioni, sta concretamente lavorando per provare a portare al via del prossimo Giro un team italiano. Non una semplice partecipazione-vetrina, ma una squadra capace di competere al massimo livello. “Ci sono molte persone che stanno cercando di dare il loro contributo per realizzare questo sogno”, dichiara. Vedremo. Da parte nostra, lanciamo la palla al governo: passata la pandemia, potrebbe essere un bel modo di concentrare delle risorse economiche per promozionare il Paese e il made in Italy a livello mondiale. Sarà la vela l’ambasciatore del nostro turismo? Intanto, a proposito di IMOCA, Giancarlo Pedote ha annunciato di aver rimandato a data da definire il varo della nuova barca, previsto per lo scorso 18 marzo, e che il team Prysmian Group ha sospeso l’attività in attesa dell’evoluzione della crisi. Verranno tempi migliori. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!