L’evento che riunisce il mondo del foiling in tutte le sue sfaccettature ha festeggiato questa estate la sua decima edizione nella storica sede sul lago di Garda. C’era anche Nautica per raccontare questa realtà che, giorno dopo giorno, fa breccia nella nautica cosiddetta “normale”.

 

Le barche volanti, le barche con i foil che volano sull’acqua, quasi tutti le abbiamo viste per la prima volta durante la Coppa America del 2013. E ci entusiasmammo nel vedere questi strani catamarani, che poco assomigliavano ad una barca, sfrecciare a velocità impensabili per un normale monoscafo.

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Allo stesso tempo, in molti, anche addetti ai lavori, pensammo che questi mezzi così estremi – e con essi la tecnologia dei foil – sarebbero rimasti per molto tempo esclusivamente oggetti da competizione utilizzabili solo da atleti altamente specializzati, quasi degli acrobati equipaggiati come motociclisti in gara con caschetti e protezioni varie. Perché erano mezzi estremamente complicati, troppo veloci e troppo pericolosi per essere pilotati da un normale velista, per quanto bravo, preparato ed atletico fosse. Ma ci sbagliavamo. Infatti, è passato solo un decennio, anche se dal punto di vista tecnologico sembra un secolo, e le cose sono radicalmente cambiate.

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E continuano a cambiare ogni giorno. Basti pensare che oggi alle Olimpiadi ci sono già 4 classi di barche con i foil, i quali hanno già fatto la loro comparsa nelle regate oceaniche come la Ocean Race dove la ricerca di prestazioni elevate va di pari passo con l’affidabilità e la sicurezza. Questo per quanto riguarda la vela. Ma, anche per le barche a motore l’uso dei foil si sta affermando nelle sue varie declinazioni, sia per far volare le barche sia per migliorarne semplicemente le prestazioni senza farle volare, come raccontiamo nell’articolo dedicato all’innovazione tecnologica su questo stesso fascicolo di Nautica.

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Testimone di questo sviluppo e per certi versi promotrice è stata la Foiling Week, una manifestazione nata nel 2014 da un’idea di Luca Rizzotti e Domenico Boffi che a luglio scorso ha celebrato la sua decima edizione là dove è nata, sul lago di Garda.

 

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“C’era appena stata la Coppa di San Francisco, con i primi AC72 che volavano e io andavo in Moth. Mi sono chiesto: se un barchino di 3 metri come il mio può volare sui foil come gli AC72, barche di 26 metri, allora è possibile far volare sui foil anche tutto il mondo che c’è in mezzo! Così nacque l’idea della Foiling Week, ed eccoci qua” racconta proprio Luca Rizzotto, che continua: “alla prima foiling week avevamo poche barche appartenenti a una specifica classe come il Moth. Per la precisione avevamo tre sole classi.

Ma avevamo un sacco di prototipi, anche molto strani. L’evento che avevamo in testa, però, non era solo regate. Infatti, volevamo creare un punto di contatto e confronto tra gli appassionati del settore e, allo stesso tempo, far conoscere il foiling. Pensammo, così, di inserire altre iniziative altrettanto caratterizzanti come un forum tecnico per stimolare il confronto tra gli addetti ai lavori, un momento di divulgazione in cui spiegare al pubblico cosa erano questi strani mezzi che volavano, un exhibit delle barche con la possibilità di far provare al pubblico il foiling. Era la Foiling Week, un evento in cui per la prima volta i protagonisti di questo settore nascente avevano la possibilità di conoscersi e confrontarsi”.

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Poi, negli anni, la Foiling Week è cresciuta in termini di numeri e contenuti per diventare oggi il primo ed unico evento globale dedicato alle barche foiling e ai loro marinai. Ma anche a progettisti e produttori di questo settore così specifico che qui trovano il luogo ideale per un confronto di tecnologie e di idee. Cosa confermata anche quest’anno, nell’edizione del decennale, svoltasi dal 26 giugno al 5 luglio nella casa Gardesana della Fraglia Vela Malcesine che ha visto, in 10 giorni, susseguirsi eventi, test, dimostrazioni. Soprattutto ha visto ben dieci classi in regata, con oltre 340 imbarcazioni e 600 partecipanti.


E Nautica era lì per assistere a regate ed eventi e respirare l’aria della manifestazione. Gioventù, tecnologia, creatività, leggerezza e tanta innovazione. È stata questa la realtà che abbiamo toccato girando tra atleti ed appassionati che mettevano a punto le loro barche volanti prima delle regate che si susseguivano a ritmo serrato nelle acque dell’alto Garda, da Malcesine fin sotto a Torbole. Regate appassionanti ed adrenaliniche e, soprattutto, tante barche volanti tutte insieme come non si era mai visto, compresi kitefoil, wing foil e foil surf di tutti i tipi.

 

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Quasi tutte barche in produzione, ovvero non prototipi. A partire dalle piccole Moth e Waszp che hanno gareggiato con numeri impressionanti, rispettivamente 76 e 60, ma anche barche più grandi, come i catamarani ETF26 e Flying Phantom o il monoscafo Persico 69F. Allo stesso tempo, anche chi non era direttamente coinvolto nelle regate poteva provare l’ebbrezza del volo, provandolo di persona sotto la guida di esperti istruttori su uno dei mezzi messi a disposizione a tal fine. Scafi a vela come i catamarani Befoil e UFO, oppure il monocarena Birdyfish, ma anche una piccola barca a motore con i foil come il prototipo Proteus, oppure la tavola a propulsione elettrica Lift eFoil.

E poi le esplosioni d’adrenalina dei giovani studenti di varie università di tutto il mondo che si sono sfidati su Moth progettati, costruiti e condotti da loro stessi. Parliamo di Foiling SuMoth, che per la cronaca ha visto al primo posto assoluto il Team Audace dell’Università di Trieste, una delle tante iniziative nate a corollario della Foiling Week ed oggi facente parte di “We are Foiling”, noi siamo foiling, la galassia delle attività, tutte strettamente connesse tra loro e legate al foiling sotto tutti i vari punti di vista, da quello competitivo a quello tecnico e tecnologico, da quello regolamentare e commerciale a quello didattico e divulgativo. Infatti, insieme a Foiling SuMoth e la Foiling Week, ”nell’ecosistema foiling”, come piace definirlo agli organizzatori che hanno predisposto lo specifico sito web WeAreFoiling, confluiscono anche altre iniziative: dai Foiling Awards, evento annuale che premia 14 categorie del mondo foiling (ne abbiamo approfonditamente parlato sul numero di Nautica dello scorso maggio), al Foiling Film festival, dai Foiling Youth World Series, competizione mondiale multiclasse riservata a squadre giovanili under 24 anni per formare i futuri velisti foiling, alla SAS Foiling Class, barca full foiling per riportare la vela ai Giochi Paralimpici.

Fino ad arrivare alla Foiling Organization, ultima nata nell’ambito di questo ecosistema, un’associazione internazionale che coordina e promuove il foiling a livello mondiale e vuole diventare punto di riferimento delle industrie e dei professionisti di questo settore così specifico. Proprio la Foiling Organization sarà la referente organizzativa del Foiling Pavillon, intero padiglione dedicato al foiling al MetsTrade di Amsterdam del prossimo novembre, la più grande esposizione al mondo dedicata all’accessoristica e componentistica nautica.

Un grande riconoscimento per un settore tecnologico e un’industria nascente che ha bisogno di un suo spazio specifico dove raggruppare tutti coloro che, indipendentemente dalla nazione di provenienza, si occupano di foiling, dai costruttori di barche alla componentistica, dall’elettronica ai materiali, in modo da favorire le connessioni e l’interscambio di informazioni e tecnologia, necessità vitale di un settore in così forte crescita.

Tutto questo per dire che, nata 10 anni fa dall’idea di due amici con lo scopo di far incontrare i “velisti volanti”, nel corso del tempo la Foiling Week è diventata punto di riferimento mondiale del foiling, tanto da aver conseguito nel 2021 lo status di Special Event di World Sailing.