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Dopo un anno di stop causa pandemia, dal 22 al 25 aprile la classe Half Ton tornerà in acqua per incrociare le prue davanti al litorale romano. In palio il titolo italiano, attualmente detenuto dal Farr 31 “Piili Pili” di Giorgi Martini. Al momento sono attese 15 imbarcazioni con tre new entry rispetto al campionato del 2019 quando si confrontarono 12 equipaggi: Paperissima, un Duck 31 di Campetella e Marzotto, il Balanzone di Giuseppe Berettini e Cagliostro, prototipo di Luca Dessalvi.

Ma gli scafi in acqua saranno probabilmente più numerosi. In questa edizione dell’Italiano c’è infatti un’importante novità: la possibilità di partecipare concessa ad altre Level Class dell’epoca IOR, quali One Tonner e Three Quarter Tonner, per le quali è stata messa in palio la IOR Classic Cup. Forte la presenza di armatrici, con Letizia Grella, veterana della classe al comando del Balanzone Eta Beta con equipaggio solo femminile, Luciana Morino con l’imbarcazione Moments, un Vallicelli in lamellare di mogano e Sonia Petruso, armatrice di Elena Celeste, un Proto 76 che ha già vinto tre edizioni del Campionato.

Il circolo che ospiterà la manifestazione è la Tecnomar di Fiumara, storica realtà cantieristica e associativa che sorge sulle rive del Tevere a pochi chilometri da Fiumicino. Sulle sue banchine prenderà vita un vero e proprio raduno di barche IOR all’interno del quale il Campionato Italiano Half Ton è l’appuntamento più significativo.

L’intera manifestazione prevede anche l’assegnazione, come detto, della IOR Classic Cup e del Gran Premio Tevere, che si sviluppa in due regate costiere, una di 22 miglia e l’alta di 12, aperte a chiunque voglia iscriversi e che nel 2019 fu vinto da un equipaggio di Palermo a bordo dello Ziggurat 995 di Salvatore Caradonna. Le barche potranno affluire alle banchine, ospiti del circolo Tecnomar, già dal fine settimana precedente, dando così vita all’unico raduno IOR esistente in Italia.

La prima giornata di competizioni è fissata per il giorno 22 aprile quando si disputeranno tre prove sulle boe. Si replica il giorno seguente, mentre il sabato 24 prenderà il via la long coastal race di 22 miglia seguita, il giorno dopo, dalla short coastal race lunga 12 miglia. La classe italiana Half Ton, oltre ad essere affiliata FIV, è parte della classe Half Ton Europe, appartenenza che ha visto la prima partecipazione italiana alla Half Ton Classic Cup in Belgio nel 2018 e nel 2019 la partecipazione nel mare di Roma di due equipaggi europei, uno dalla Finlandia con Super Hero, un progetto di Philippe Briand, e uno dall’Irlanda che gareggiò su Gunboat Rangiriri, un Farr 31 di fama mondiale visto che nel 1977 vinse il mondiale in Australia.
Gli Half Ton sono barche costruite in un arco di tempo preciso, dal 1967 al 1994, e che gareggiavano secondo le regole di stazza IOR. Soprattutto sono barche che appartengono di diritto alla storia del diporto nautico. Stiamo parlando dei Pierrot, dei Comet 910, dei Balanzone, dei Passatore, dei Farr 31, Duck 31, degli Ampex 30, dello Ziggurat 916, solo per citarne alcuni. A queste barche si associano nomi di progettisti quali Bruce Farr, Massimo Paperini, Giovanni Ceccarelli, Franco e Ernesto Sciomachen, German Frers, Andrea Vallicelli. Scafi progettati per navigare anche in condizioni difficili, protagonisti di regate d’altura come la Figarò e il Fastnet, su cui si è sperimentato molto alla ricerca di soluzioni che permettessero, in dimensioni così contenute, di coniugare grandi performance a doti di marinità e sicurezza.
Fra quelle che scenderanno in acqua fra il 22 e il 25 aprile, molte di loro hanno sulla scia una storia personale molto particolare. Come lo Stern di Giovanni Ceccarelli, armato ora da Massimo Morasca, che nell’87 salì sul podio del mondiale al terzo posto. O come Cicci 7, di Paolo Mirabile, prototipo del Comet 910 che Cino Ricci portò a vincere la Middle Sea Race del 1971 e che quest’anno compie i suoi primi 50 anni di vita.
Per saperne di più: www.halftonclassitalia.it  – www.halftonclass.eu e le pagine facebook.

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