Oggi mercoledì 7 febbraio alle 2 del mattino Andrea Mura ha doppiato l’ultimo dei tre grandi capi, Capo Horn, superando la tappa più pericolosa del giro del mondo alla Global Solo Challenge.

Capo Horn è una leggenda per tutti i marinai di qualsiasi epoca. È la punta più a Sud della Terra del Fuoco, a Sud della Patagonia, un posto estremo, isolato, che passa tra i Quaranta Ruggenti e i Cinquanta Urlanti in un tratto di mare tra i più difficili al mondo. Doppiarlo significa passare dall’Oceano Pacifico all’Oceano Atlantico. Capo Horn è una sorta di “Monte Everest” della vela, l’impresa più dura e pericolosa che offre per la maggior parte dei giorni burrasche con oltre 40 Nodi di vento.

 

Per Andrea Mura e Vento di Sardegna però è andata peggio. Nei Cinquanta Urlanti del Pacifico meridionale, si è abbattuto un enorme sistema di bassa pressione per giorni. Le previsioni indicavano venti tra i 50 e i 70 nodi e mare potenzialmente pericoloso.

Tra sabato 3 e domenica 4 Febbraio Andrea ha dovuto rallentare e calibrare il suo approccio perché se avesse continuato a piena velocità, avrebbe raggiunto il cuore della tempesta mettendo a rischio la barca.

Lunedì 5 Febbraio si è aperta una finestra e lo skipper è ripartito per riuscire a prendere la tempesta in coda con venti superiori ai 40 nodi, onde di oltre 6 metri e pioggia torrenziale. Andrea ha preparato la barca, ha chiuso tutti i fiocchi, ha preso la quarta mano alla randa (progettata apposta in previsione di questo duro passaggio, ma nella speranza di non doverla usare), ha riempito entrambi i ballast per aumentare peso e messo la chiglia al centro. In assetto di pura sopravvivenza, è poi avanzato verso il Capo. Nonostante tutte le precauzioni le condizioni meteo erano davvero pericolose e durante la notte Vento di Sardegna ha subito numerosi danni. Un’onda ha completamente distrutto la capote sul lato sinistro della barca, ha piegato i tubi e squarciato la plastica. Uno dei tubi ha sfondato la coperta con il conseguente allagamento della barca e sono subentrati problemi di ipotermia.

 

Con vento tra i 40 e 50 nodi e onde di sette metri, mancavano circa 230 miglia a Capo Horn. Nell’arco della giornata le condizioni meteo sono migliorate. Sono stati momenti difficili ma Andrea è riuscito, nonostante il freddo per la mancanza di riscaldamento, a riparare alcuni dei danni più gravi e a proseguire la sua rotta. Questa notte, alle 2 del mattino, Capo Horn è stato finalmente doppiato.

 

Insieme a Vento di Sardegna, Andrea Mura è in mare da 80 giorni e ha percorso quasi 19 mila miglia nautiche, solo 7.000 miglia lo separano da Marina Coruña, il traguardo. Questo è l’ultimo obiettivo: compiere la risalita verso la Spagna nel più breve tempo possibile.

 

Ad oggi l’arrivo di Andrea in Spagna, è previsto per il 9 marzo prossimo.