Nautica 702 Ottobre 2020

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L’editoriale

FORMULE ALTERNATIVE

Caratterizzato dalla cancellazione di due importanti saloni nautici internazionali come quelli di Cannes e di Monaco, il mese di settembre appena trascorso ha messo in luce la fame di “comunicazione in presenza” da parte di molte categorie della filiera. Dunque non soltanto i cantieri ma anche i produttori di accessori, di elettronica, di motori, di servizi si sono affannati nel creare in extremis – pur con tutte le complicazioni derivanti dalle disposizioni sanitarie – diverse occasioni di un reale contatto fisico con la clientela e con la stampa, nel tentativo di compensare quel vuoto espositivo.

Per chi, come noi, ha il compito di presenziare per poi riferire ai lettori, è stato un inferno organizzativo, determinato dalla moltiplicazione degli eventi, spesso in combinazione con la loro sovrapposizione temporale. Per molti operatori è stata l’occasione di sperimentare per la prima volta una modalità di comunicazione diversa; per altri, già abituati alla formula “porte aperte in cantiere” o ai weekend festaioli, rivolti più che altro alla clientela già acquisita, si è trattato di estendere la rosa degli invitati a un pubblico molto più ampio e casuale.

Con quali risultati è ancora presto per dirlo. Tuttavia, su una cosa molti degli operatori più attenti e affidabili si sono già espressi con noi in maniera pressoché concorde: avendo la cancellazione di quei saloni tolto qualsiasi dubbio amletico circa il parteciparvi o il non parteciparvi, spesso condizionato dalla considerazione “se ci vanno i nostri diretti concorrenti non possiamo non andarci pure noi”, da quei risultati potrà dipendere il futuro delle fiere di settore. Su un altro aspetto i principali operatori concordano evidentemente nei fatti, non avendo sviluppato particolari strategie di social media marketing per affrontare questo strano periodo di sostanziale disorientamento generale.

Insomma è come se Facebook & C., tuttora potentissimi su molti fronti, non fossero più considerati come la convenientissima bacchetta magica con la quale, a prezzo stracciato, si può conquistare il mondo della nautica. Forse perché quest’ultimo, se non altro per questioni puramente anagrafiche, continua – nonostante tutto e grazie al cielo – ad amare la vecchia cara carta stampata. E forse anche perché c’è una gran voglia di fuga da quella virtualità che per mesi ci ha costretti a salutare gli amici attraverso un monitor. Se ciò fosse vero, potrebbe trarne vantaggio – seppure nell’ambito di una comprensibile contrazione già preventivata – il salone di Genova, che caparbiamente apre i battenti al pubblico dal I al 6 di questo mese di ottobre.
A scanso di equivoci, è un augurio.

Corradino Corbò


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