Abbiamo perso il timone! di Lamberto Ballerini il 28 Giu 2022 Torna al sommario A Catania, sotto il profilo meteorologico, la mattina del 9 gennaio 2022 non è delle più tranquille. C’è vento sostenuto da Ovest – oltre 25 nodi sotto raffica – che già sotto costa muove un’onda fastidiosa. Più al largo, a mano a mano che ci si allontana dalla zona di ridosso, la situazione è più impegnativa. Antonio, socio del locale Circolo Nautico Nic, che ha sede lungo il molo di sopraflutto, guarda il cielo, alquanto nuvoloso, si confronta con gli amici di banchina e infine decide che la gita con due ospiti a bordo si può fare. La sua barca è un attempato Dehler 38, uno sloop di quasi 12 metri prodotto in Germania in centinaia di esemplari e diffuso praticamente in tutto il mondo. Poco dopo le 14, mette in moto l’entrobordo Diesel ausiliario da 29 HP e, in attesa che vada in temperatura, arma la randa, predisponendo la borosa per la presa dei terzaruoli e mettendo in chiaro il circuito del rollafiocco. Quindi scosta manovrando verso l’imboccatura, che è aperta verso Sud, la stessa direzione prevista per la prima parte dell’uscita. Appena fuori, Antonio apre le vele e, con un’andatura al traverso-lasco mure a dritta, mette la prua per circa 160 gradi, senza troppo allontanarsi dalla costa. Per circa un’ora, Antonio accompagna il naturale zigzagare della barca tra le onde con piccole correzioni di timone. Ma alle 15:20, improvvisamente, tra le sue mani la ruota gira a vuoto. Lo scafo, non più trattenuto, prende a orzare, puntando verso la foce del fiume Simeto. Non ci vuol molto per capire che la pala del timone è ancora al suo posto, pertanto, il problema dipende dalla trasmissione meccanica, il cosiddetto agghiaccio, che in sostanza deve essersi rotto in qualche punto. Se ci fosse modo di inserire una barra di emergenza direttamente sull’asse, il problema del governo per rientrare in porto neppure si porrebbe. Ma in queste condizioni, il Dehler è completamente in balia delle onde. Non resta altro da fare che riavvolgere il fiocco, ammainare la randa e chiedere aiuto. 15:40 Dal vhf del Dehler, sintonizzato sul canale 16, parte il Mayday che viene subito ricevuto dalla stazione radio costiera di Augusta e intercettato dalla sala operativa di Compamare Catania. 15:47 Ricevute le informazioni necessarie a stabilire il tipo di intervento, la sala operativa predispone il soccorso allertando una motovedetta. 15:50 La motovedetta CP 888 mette i motori in moto e si appresta a uscire. 16:10 Dopo soli 20 minuti di navigazione a piena velocità, l’unità della Guardia Costiera intercetta l’imbarcazione in avaria. Si conferma che i tre occupanti stanno bene e che, nell’impossibilità di riparare la barca a vela sul posto, è necessario provvedere al suo rimorchio. 16:27 Terminati i preparativi, ha inizio l’operazione di rimorchio, resa difficoltosa dal moto ondoso. 17:32 Dopo poco meno di un’ora di navigazione alla velocità di 5 nodi, la motovedetta entra nel porto di Catania con il Dehler a rimorchio. 17:44 Con l’aiuto degli ormeggiatori, la barca a vela è di nuovo al suo posto presso il circolo Nic. RIFLESSIONI ► Un sistema di emergenza per la manovra del timone non dovrebbe mai mancare. <p style=”text-align: center;”>Scarica pdf Nautica Luglio 2022</p> Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!