Tra i rifiuti abbandonati in mare che destano maggiori preoccupazioni ci sono le reti e, in generale, gli attrezzi più diffusamente utilizzati dalla pesca commerciale. Alcuni vagano trasportati dalle correnti, altri sono presenze stabili nei fondali da decine di anni, a cui vanno ogni anno ad aggiungersene di nuovi, creando delle vere e proprie trappole per ogni forma di vita che ha la sfortuna di incapparvi. Spesso, accumulandosi, vanno a formare dei grovigli sempre più grandi, oppure si legano a relitti ed altri grandi oggetti dismessi dall’uomo, creando delle nuove e poco rassicuranti strutture sommerse nel profondo blu.
Foto Aldo Ferrucci

Leggi tutto l'articolo Abbonati

Questo articolo è disponibile solo per gli abbonati.