Gallucci Editore – www.galluccieditore.com – 288 pagine – 16,50 Euro

Ambientato nella prima metà dell’800, questo romanzo storico racconta di due giovani ebree romane, scappate da Roma e da un passato difficile, in navigazione su un brigantino diretto in Palestina. A causa di una situazione di guerra navale (l’autore si ispira alla Battaglia di Navarino del 1827 realmente avvenuta), sono costrette ad approdare a Rodi. Sull’isola greca, diventano socie di un ricco uomo d’affari, Nissim, che cede loro l’attività della pesca delle spugne perché per lui non redditizia.

Rachele e Giuditta, invece, ottimizzando il lavoro dei pescatori (che si immergono in mare e raccolgono le spugne a mano), la manutenzione delle barche e la vendita delle spugne, diventano ricche commercianti, provocando rivalità con i locali che non rendono loro vita facile.

Interessanti sono i riferimenti storici esposti dall’autore in un capitolo dedicato alla linea di demarcazione fra realtà e romanzo, in cui spiega che “la pesca delle spugne fu effettivamente un terreno di scontro a Rodi fra i greci che ne detenevano il controllo e quegli ebrei che avevano tentato di inserirsi nell’attività” e spiega anche come alcuni personaggi e fatti “traggano ispirazione da eventi realmente accaduti o da persone realmente vissute.