GOZZI, PESCATORI E MARINAI di Giovanni Panella di Bianca Gropallo il 28 Nov 2021 Torna al sommario Storie del Mediterraneo Ed. La Nave di Carta, La Spezia, www.navedicarta.it 148 pagine – 16 Euro Giovanni Panella, uno dei massimi studiosi italiani di storia della marineria e nostro collaboratore da anni, ci racconta i gozzi, barche povere, barche da lavoro di pescatori e marinai che hanno fatto la storia del Mediterraneo. A seconda della zona i nomi cambiano, gozzi, gussu, vuzzi, mourre de pouar, guz, dgħajsa, bussi, pointus, gajeta, barquette, lodsû, luzzu, ma hanno tutti caratteristiche simili: lunghezza dai 4 ai 10 metri, poppa a punta, prua che si prolunga nella caratteristica pernaccia per fissare le reti e le cime, propulsione a remi oppure a vela latina o vela tarchia, banco di voga al centro e solo parzialmente pontate. Interessanti gli episodi storici, come quello del “Croesus” che nel 1855, in fiamme al largo di San Fruttuoso con a bordo 287 soldati piemontesi, venne salvato dalle sorelle Avegno, mogli di pescatori, abituate da sempre a salpare le reti e a impugnare i remi, che non esitarono a mettere in mare un gozzo. Era un gozzo anche la barca con cui la nascente Resistenza ligure riuscì a stabilire il primo contatto con gli Alleati. I gozzi si sono spesso spinti oltre gli orizzonti domestici: dalla Campania alla Liguria e alla Sardegna, dalla Liguria alle foci del Rodano, dalla Sicilia tirrenica alla Tunisia. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!
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