Il canto delle vele Piccole riflessioni sulla navigazione d’altura di Christophe Houdaille di Nautica Editrice il 8 Lug 2017 Ediciclo Editore, Portogruaro (VE) – 92 pagine – 8,50 euro L’autore si costruito un cutter di 11 metri, Saturnin, al timone del quale, ha navigato dal 1988 al 1996 per oltre 90.000 miglia. Dopo due giri del mondo (il secondo in solitario e senza scalo) diventato un eccezionale marinaio, ma anche un vero scrittore, capace di dire tanto con poche parole, essenziale ed efficace, con una prosa che diventa sovente poesia. Issare le vele, prendere il largo, gettare l’ancora… Le azioni di un velista sono magnifiche metafore del viaggio. Partire in solitaria, affrontare la furia delle tempeste australi e la minaccia errante degli iceberg, farsi tutt’uno con lo scafo e le sue vele: tutto questo, per il mondo contemporaneo, così ansioso di sicurezza e abituato alle comodità, la più grande e impagabile libertà. Navigare significa vivere in straordinaria comunanza con gli elementi naturali… Vuol dire avere a che fare con gli abitanti degli oceani: le balene e i delfini, divertenti compagni di viaggio; le meduse, dalle inquietanti luminescenze; albatros e gabbiani. L’esperienza della barca fa entrare in contatto con uomini e donne i cui sogni e le cui certezze, incrostati di salsedine, sono un potente antidoto contro la società dei consumi. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!