Nutrimenti Editore – www.nutrimenti.net – 144 pagine – 18 euro

Un libro che ricostruisce le forme, ma anche le vicende e le storie, di lavoro e di fatica, delle imbarcazioni tradizionali italiane, quelle che navigavano contando solo sul vento e sulla forza delle braccia: niente motore, batterie, elettronica, internet. Si tratta di quelle barche che servivano soprattutto ad esercitare un mestiere, a svolgere una funzione precisa, navigando sottocosta nel Mediterraneo, esclusivamente a vela o a remi.

Fatte di materiali semplici e massicci: tela olona, tavole di quercia, corsi di fasciame, chiodi di ferro, argani, paranchi.

Dalle caratteristiche del leudo ligure ai navicelli toscani per trasportare il marmo dalle cave delle Apuane, dalla spagnoletta di Alghero per la pesca delle aragoste, alle coralline per il trasporto del corallo, ai battelli per il trasporto dei minerali estratti dalle miniere del Sulcis, e poi il pinco genovese (ma anche napoletano), le tartane, i trabaccoli, i bragozzi e le paranze dell’Adriatico, e poi i gozzi, ognuno un po’ diverso dall’altro, di tutte le coste italiane. Panella ricostruisce e tramanda un pezzo importante di storia e cultura marinara del nostro Paese.