Come rinnovare il cruscotto della barca di Francesco Baratta il 31 Ago 2022 Torna al sommario Un elemento che spesso ci porta a considerare un’imbarcazione sorpassata – se non addirittura vecchia – è il cruscotto, con i quadri elettrici dal disegno obsoleto e la relativa strumentazione elettronica che, non di rado, non è neppure ben funzionante. Modifiche e sostituzioni possono essere complicate dal fatto che gli elementi delle passate generazioni non hanno gli stessi ingombri di quelli attuali e, per di più, possono non accordarsi sotto il profilo stilistico con la struttura di supporto preesistente. Se pertanto abbiamo deciso di aggiornare l’elettronica della nostra imbarcazione è anche il momento di ripensare a tutto il cruscotto, che facilmente è anche graffiato, scolorito, ossidato e magari reso disordinato dall’aggiunta progressiva e scoordinata di strumenti di varia natura. Vediamo quali sono i passaggi per procedere a un completo rinnovo: a. La prima cosa da fare è decidere se vogliamo sostituire anche parte dell’elettronica. In tal caso valutiamo preliminarmente le dimensioni e la compatibilità dei nuovi strumenti con il nostro cruscotto, magari aiutandoci con una dima o con una foto stampata in scala 1:1 o con i loro coperchio. Poi pensiamo alla finitura, valutando foto di pannelli similari sulla base del colore o dell’effetto desiderato: per esempio il simil-carbonio, il legno, l’alluminio, l’acciaio eccetera). b. Impostata l’idea di base, sovrapponiamo un cartoncino al cruscotto esistente e, prima con la matita e poi con le forbici, costruiamo una dima perimetrale anche leggermente approssimata, riportandovi la posizione e l’ingombro degli strumenti e degli interruttori che vogliamo lasciare, quelli che vogliamo aggiungere ed eventualmente alcune modifiche di posizione che riteniamo più funzionali. Facciamo quindi qualche foto sia al vecchio cruscotto sia alla dima appena realizzata, per rifletterci sopra il tempo necessario a raggiungere un pieno convincimento. Ribadiamo che il design del nuovo cruscotto migliorerà in modo considerevole l’ estetica e la funzionalità della nostra imbarcazione. c. Ideato il nuovo posizionamento dei vari componenti, smontiamo il cruscotto scattando più foto possibile e marcando ogni elemento con del nastro gommato per identificarne con precisione la funzione e il collegamento, in modo tale che, in fase di riassemblaggio, sia possibile ristabilire correttamente tutti i contatti, anche nel caso in cui vengano modificate le posizioni. Prima di smontare i cavi stacchiamo le batterie e avvolgiamo del nastro isolante intorno ai capicorda per avere una maggiore sicurezza che non si creino contatti accidentali. d. Smontato il cruscotto e i relativi strumenti, posizioniamo lo stesso pannello su di un cartoncino bianco di buona qualità e ricalchiamo la sagoma comprendendovi le forature esistenti (che successivamente modificheremo in base al nuovo layout) e i fori delle viti di fissaggio, facendo pertanto una seconda sagoma più precisa sulla quale disegnare eventuali modifiche di posizione, inserimento di ulteriori strumentazioni o interruttori o allarmi. A questo proposito, ricordiamoci che – se non già presente – è sempre raccomandabile installare un allarme ottico/acustico acqua in sentina. e. A questo punto recuperiamo un pannello di compensato da 2 o 3 mm e ricalchiamo la sagoma di carta con le relative forature di strumentazioni, plotter, eco, interruttori, spie, nonché eventuali linee perimetrali di coronamento, scritte, marchio dell’imbarcazione eccetera. Con l’aiuto di un seghetto alternativo e di un trapano dotato di sega a tazza, pratichiamo il taglio perimetrale e tutte le forature sul pannello in legno che, in tal modo, risulterà la copia rigida del modello in cartoncino. In tal modo avremo ottenuto la sagoma perfetta del nostro nuovo cruscotto con eventuali linee e scritte da farsi, che dovremmo solo rifinire con un po’ di carta vetrata e lima/raspa per presentarlo nel suo alloggiamento. f. Realizzata la sagoma in legno, possiamo anche rivestirla con dei fogli autoadesivi della prevista finitura finale per valutarne l’effetto, provando pure a inserire tutti i vari componenti. Fatto ciò, la montiamo provvisoriamente al suo posto e verifichiamo che non vi siano interferenze anche nella parte posteriore degli strumenti con altri componenti. Se il tutto funziona, la rismontiamo e la consegniamo – o spediamo – a uno dei tanti realizzatori di pannelli serigrafati, specificando il materiale che desideriamo (generalmente materiale plastico), il suo spessore e il tipo di finitura. Il consiglio è quello di evitare i materiali metallici poiché si ossidano; il carbonio perché molto costoso, a meno che non ci serva molta resistenza sul pannello per il montaggio di manette o di altri componenti soggetti a sollecitazioni, privi di adeguato fissaggio sottostante. Ovviamente il tutto deve essere resistente all’acqua e al sole. Nel montaggio finale, ricordiamoci di applicare guarnizioni autoadesive sul retro del pannello e degli strumenti per evitare eventuali infiltrazioni d’acqua.<p style=”text-align: center;”>Scarica pdf Nautica Giugno 2022</p> Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!