Pompe di sentina di Francesco Baratta il 28 Apr 2023 Non esiste armatore di unità da diporto che non sappia cos’è la pompa di sentina. Tutte le imbarcazioni ne sono dotate in modo da rispettare le direttive di costruzione CE, ma spesso l’esperienza, la tipologia di scafo e l’entità della navigazione che si è soliti intraprendere consigliano di incrementarne la dotazione e di effettuare una serie di controlli mirati a garantirne la perfetta efficienza. pompe a girante In base alle tipologie di utilizzo a bordo di unità tra i 10 e i 18 metri, possiamo dividere le pompe in tre macrocategorie: 1. Pompe per mantenere pulite ed asciutte le sentine. 2. Pompe di esaurimento acque depositate o piccole perdite. 3. Pompe di esaurimento grandi masse. Tutti questi dispositivi possono essere a funzionamento manuale o automatico ed essere affiancati da un utilissimo sensore/allarme di acqua alta in sentina da porre in posizione più elevata rispetto al sensore automatico di azionamento, in modo da segnalare un problema più grave. Della prima categoria fanno essenzialmente parte pompe elettriche autoadescanti a girante o a membrana e pompe a mano. Ciò che le accomuna è il pescante, che consiste generalmente in un tubo flessibile all’estremità del quale si trova la cosiddetta succhiarola (con rete/filtro da pulire periodicamente). pompe a membrana Vantaggi: si possono montare in posti differenti e, se ben posizionate, le loro succhiarole riescono ad asciugare la sentina fino all’ultima goccia. Non consentono reflussi di acqua dallo scarico a mare. Inconvenienti: quelle a girante in gomma non devono girare a secco poiché questa si fonde rapidamente. Hanno generalmente basse capacità di esaurimento (intorno ai 15-20 litri minuto) e assorbono parecchia corrente. Quelle a membrana sono più costose ma hanno maggiore durata e possono girare anche a vuoto per qualche minuto. Scarica Nautica Digital Questo articolo è disponibile solo per gli abbonati. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!