Motori delle barche: ripararli o sostituirli? di Francesco Baratta il 29 Nov 2022 Nel momento in cui un’imbarcazione con qualche anno di anzianità evidenzia la necessità di manutenzioni straordinarie è normale domandarsi: che lavori eseguo sui motori? È meglio realizzarli a bordo o è il caso di prevedere lo sbarco per farli eseguire in officina? Non sarà il caso di sostituirli? Meccanico a bordo È una decisione delicata da basare su una serie di analisi tecniche, economiche e personali. 1. Valutiamo se l’imbarcazione che abbiamo ci piace, se risponde alle nostre necessità e per quanti anni prevediamo di tenerla. 2. Verifichiamo se il nostro modello è di qualità e ha ancora valore sul mercato. 3. Compiliamo una lista complessiva degli interventi da effettuare non solo sui motori, trasmissioni e impianti; verifichiamo anche lo stato di tutte le finiture di bordo perché tutto comporterà dei costi potenziali anche futuri. 4. Con l’aiuto di un esperto e/o di un meccanico qualificati quantifichiamo l’importo prevedibile per la revisione motori sia nel caso di lavorazioni a bordo sia nell’ipotesi di sbarco e lavorazioni in officina. Questa è una scelta molto importante poiché gli interventi su un motore in sala macchine spesso sono poco agevoli: perdite di tempo per mancanza di spazio; impossibilità di utilizzare particolari attrezzature; lavori improponibili (ad esempio, la pitturazione completa); smontaggi non fattibili (ad esempio le coppe dell’olio per pulirne il fondo che non si aspira mai e verificare eventuali residui ferrosi o controllare le pompe olio). Viceversa, la manutenzione in officina consente maggiore cura con un netto risparmio di tempo (e quindi di denaro). Insomma, qualora i costi di sbarco/reimbarco sommati ai lavori in officina si scostino poco dal lavoro meccanico effettuato in barca, lo sbarco è assolutamente preferibile. Lo sbarco di un motore 5. Informiamoci del costo di motori nuovi (ed eventuali invertitori o trasmissioni), se del caso anche leggermente più potenti (sempreché sia consentibile e che l’imbarcazione li possa sopportare) o di marche più affidabili, del costo per la sostituzione nonché del valore dei nostri da rivendere sul mercato dell’usato. Se abbiamo intenzione di conservare l’imbarcazione solo per un breve periodo – uno o due stagioni al massimo – (punto 1), se la stessa ha un discreto valore di mercato (punto2), se gli interventi da effettuare non sono tali da impedire il normale funzionamento e la sicurezza della barca (punto 3), la scelta più opportuna è quella di intervenire sui motori esistenti senza sbarcarli (punto 4), prevedendo manutenzioni più limitate. Gruppo poppiero e motori smontati Qualora invece riteniamo di utilizzare l’imbarcazione per un periodo medio lungo, almeno fra i tre e i cinque anni (punto 1), abbiamo una barca con un discreto valore di mercato (punto2), dopo aver effettuato una serie di verifiche tecniche (anche a mare) e valutato i costi di manutenzione generali (punto 3), chiediamo un preventivo per il solo sbarco, trasporto in officina e rimbarco motori con tutte la lavorazioni connesse e necessarie (compreso smontaggio coperta/portelloni/impianti, noleggio gru eccetera). Quali sono le manutenzioni realmente preventivabili? La risposta è che si tratta di quegli interventi che, in base all’utilizzo, agli anni e alle ore di un motore, sono da supporre ragionevolmente necessari: ad esempio smontaggio e rimontaggio di intercooler, scambiatori, pompe acqua, smontaggio e pulizia delle coppe olio, verifica turbine, verifica punterie, eventuale verifica iniettori, sostituzione manicotti di gomma, cinghie e principali guarnizioni dei sub componenti, motorini e alternatori, pulizia motore e sua ripitturazione, verifica cablaggi elettrici (punto 4). Ricordiamoci di documentare tutte le lavorazioni con le ricevute di acquisto ricambi e, ancora di più, con le foto degli smontaggi e delle varie fasi di interventi, non dimenticandoci di far fare una lista dettagliata delle manutenzioni eseguite dal meccanico. Riparazioni in officina Diffidiamo di chi offre un prezzo “a corpo” poiché molte lavorazioni possono essere verificate solo in fase di smontaggio e, quindi, non sono preventivabili seriamente. Qualora le manutenzioni riguardino motori di una certa importanza e potenza, facciamoci assistere da un tecnico che possa valutare congiuntamente con il meccanico (e ovviamente con noi) una serie di scelte e decisioni tali da ottimizzare il lavoro, i costi e l’affidabilità dell’imbarcazione. Infatti, molte volte si sostituiscono componenti o si svolgono lavorazioni senza una reale necessità, solo perché non c’è nessuno che si senta di prendere una decisione ponderata tra affidabilità e costi. Una volta deciso lo sbarco dei motori, approfittiamo per sbarcare pure il gruppo elettrogeno con conseguente revisione, verifica dei serbatoi, sostituzione di tutte le tubature, pulizia sentine (se evitandone la ripitturazione). Se invece abbiamo un’ imbarcazione che riteniamo essere in assoluto la più adatta a noi e pensiamo di tenerla per molto tempo ancora – diciamo pure oltre i sei-otto anni – e la vogliamo magari anche un po’ migliorare nelle prestazioni e nei consumi (punto 1); se è di ottima qualità costruttiva indipendentemente dal suo valore commerciale; se l’insieme dei sub componenti e delle finiture è in buon stato e perfettamente efficiente e aggiornato o facilmente aggiornabile (punto 3), valutati gli interventi di manutenzione straordinaria con un serio e onesto tecnico (e qualora la spesa di ripristino sia rilevante), prendiamo in considerazione la sostituzione dei motori, che diventa obbligata se questi sono gravemente compromessi (punto 4). La sentina dopo lo sbarco del motore In questo caso, c’è da valutare l’acquisto di motori usati o nuovi, della stessa marca o di altri costruttori, di potenza diversa o identica. In questa fase entrano in gioco ulteriori considerazioni tecniche, di vetustà, economiche, funzionali e personali. Nel caso di motori usati – ma molto più nuovi dei nostri – è assolutamente necessario verificare che siano in ottime condizioni (acquistandoli magari da officine autorizzate) e perfettamente compatibili per quanto riguarda basamenti, invertitori, sistemi di trasmissione, strumentazione eccetera. Ovviamente saranno da sostituire pure tutti i componenti accessori. La delicata operazione di riposizionamento Nel caso invece di motori nuovi, una volta fatti tutti gli accertamenti tecnici del caso, c’è da tener conto di alcuni innegabili vantaggi: la crescita del valore complessivo della nostra imbarcazione, quantificabile in un 15-20{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}; l’eliminazione degli interventi meccanici a pagamento per alcuni anni, in funzione delle durate e delle estensioni delle garanzie; il recupero di un certo importo per la vendita dei vecchi motori, che può anche essere di circa il 15/20{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} del costo dei motori nuovi; il minore consumo di carburante e le migliori prestazioni; il minore rischio di guasti. Morale: va a finire che la spesa effettiva per l’acquisto dei motori nuovi possa risultare superiore solo del 20-30{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} rispetto a quella per la riparazione dei vecchi, senza contare i vantaggi prestazionali e manutentivi. Nell’ambito di queste considerazioni, è necessario tener presente che l’eventuale consiglio di un meccanico (non proprio di fiducia, a questo punto) va quasi sempre nella direzione di grandi lavori di manutenzione, in quanto la sostituzione con motori nuovi comporta per lui un guadagno più limitato. Per questo motivo resta sempre consigliabile farsi assistere da un tecnico qualificato, ingegnere o architetto navale. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!