Ogni volta che un’imbarcazione viene alata, deve essere sistemata su alcuni supporti che devono sorreggerla in piena sicurezza.

Può sembrare un’operazione semplice, ma in realtà ci sono molti fattori da verificare (compito che spetta di dovere al cantiere che effettua tale operazione) per cui è sempre bene controllare questa procedura, eventualmente intervenendo nel caso in cui si ritenga che alcune operazioni non siano svolte in modo non corretto.

Innanzi tutto bisogna sempre assicurarsi che il sistema di alaggio sia corretto, cioè adeguato al peso dell’imbarcazione, e che le fasce di sollevamento e l’invasatura siano posizionate nei punti giusti dello scafo, nonché, che le varie movimentazioni vengano eseguite per mezzo di carrelli/carriponte ben proporzionati e sempre in sicurezza.

barca da alare

Il posizionamento ideale

Il posizionamento ideale sarebbe quello su un’invasatura realizzata sulle linee dell’opera viva, cosa che risulterebbe particolarmente adatta alle imbarcazioni a vela e/o di legno. Tuttavia si tratta di un’attrezzatura che, a causa dei costi, degli ingombri e della poca praticità non viene quasi mai presa in considerazione. Si ricorre perciò a supporti che, di volta in volta, possono adattarsi al meglio alle varie forme di carena.

barca su carrello

Esaminiamo i principali punti da verificare quando l’imbarcazione è in secco:

1. luogo, accesso del cantiere e coperture per la protezione dell’imbarcazione;

2. tipologia della pavimentazione dello spazio, sia all’ esterno sia all’ interno;

3. posizionamento dell’imbarcazione soprattutto in funzione delle tempistiche di varo e degli interventi da effettuare;

4. tipologia e ubicazione dei sostegni;

5. in caso di imbarcazioni a vela, soprattutto se posizionate all’ esterno, misure speciali di stabilizzazione per eventi meteo avversi.

pavimentazione

Luogo, accesso e coperture di protezione

Il posto nel quale l’imbarcazione deve essere sistemata per la sosta invernale o per lavori sull’opera viva deve essere verificato per accertarsi che non vi siano potenziali problematiche per il trasporto dal punto di alaggio, verificando anche la consistenza e lo stato delle strade o dei piazzali di movimentazione, pensando a possibili urti o sobbalzi.

Da verificare l’esigenza di chiedere particolari permessi per la movimentazione su luoghi pubblici.

Contemporaneamente è opportuno analizzare le coperture assicurative sia del cantiere sia della nostra polizza in relazione alle operazioni di trasporto, alaggio e varo. Ovviamente è importante anche accertarsi delle caratteristiche e dello stato della gru, del carroponte, del travel lift o dello scivolo, anche verificando che la portata massima del mezzo di sollevamento sia superiore al peso dell’imbarcazione comprensiva dei carichi vari (carburante, acqua, accessori eccetera).

barca da alare

Se l’imbarcazione viene sistemata all’esterno, è opportuno predisporre una copertura completa (per evitare accumuli di acqua, sporcizia, danni e macchie all’opera morta e alla coperta), resistente alle intemperie e con giusta pendenza per lo scolo delle acque piovane (anche col montaggio di opportuna struttura di sostegno posizionata sulla stessa imbarcazione) e che la stessa sia ventilata per evitare condense interne.

Consigli utili

Comunque è sempre opportuno posizionare l’imbarcazione nel suo assetto di galleggiamento per consentire lo scolo di acque dagli ombrinali di bordo.

La copertura deve consentire un agevole accesso all’interno della imbarcazione dove comunque vanno sempre posizionati deumidificatori (da verificare ogni 30/40 giorni). Anche se l’imbarcazione è posta all’ interno di un capannone è consigliabile farla coprire con un telone di plastica leggera che la protegga dagli escrementi degli uccelli – che spesso entrano nei capannoni – o da polveri di lavorazioni o di verniciature.

sistemazione barca alata

Pavimentazione dello spazio esterno e interno

Un controllo preventivo riguarda la tipologia e la resistenza della pavimentazione destinata all’imbarcazione, specie se di dimensioni e peso considerevoli: conoscendo il peso dell’imbarcazione, il numero di supporti e la superficie di contatto col suolo degli stessi possiamo facilmente verificare il carico puntuale sul suolo espresso in kg/mq. Il suolo deve essere in piano ma anche tale da evitare accumuli di acque.

sostegni barche alate

Spesso si osservano imbarcazioni posizionate su asfalti morbidi (che col caldo diventano ancor più morbidi) o addirittura su terreni che con la prima pioggia cedono provocando movimenti dell’imbarcazione con sovraccarico su alcuni supporti e conseguente stress sullo scafo, che potrebbe anche deformarsi o cedere in qualche punto o, ancor peggio, cadere.

Ovviamente tale controllo va effettuato anche se l’imbarcazione viene posizionata all’ interno, dove la pavimentazione, oltre ad essere di adeguata resistenza, deve consentire il drenaggio delle acque reflue con impianti adeguati (e certificati) anche per quanto riguarda il loro trattamento a seguito di operazioni come la pulizia della carena, il lavaggio dei motori eccetera.

barca alata

Posizionamento dell’imbarcazione anche in funzione delle tempistiche

Questo è un tema importante e spesso sottovalutato. Prima dell’alaggio e del posizionamento è importante stabilire quali lavori verranno eseguiti, con le relative tempistiche anche di varo. I principali lavori che richiedono un posizionamento particolare sono:

• pitturazione imbarcazione;

• smontaggi componenti sulle murate (bottaccio, oblò, vetri);

• smontaggio linee d’assi, cavalletti, timoni, pod, riparazioni in carena;

• smontaggio bulbo o timone di imbarcazioni a vela;

• sbarco motori, generatori, serbatoi, trasmissioni o componenti ingombranti e pesanti.

barca alata

Come operare

Tali operazioni richiedono infatti maggiori spazi perimetrali di lavorazione (per pitturare con le relative protezioni o per smontaggi che necessitano di trabattelli o altre strutture per le lavorazioni) o di posizionare l’imbarcazione più in alto (per poter sfilare le linee d’ asse o smontare un bulbo), o di consentire a una gru (qualora non raggiungibile dal carro ponte del cantiere, se ne è provvisto) e a un camion di avvicinarsi alla poppa dell’imbarcazione per consentire lo sbarco di motori e/o altre movimentazioni di componenti ingombranti e pesanti.

Tutto ciò può comportare anche una maggiore altezza di posizionamento, con necessità di supporti più fermi e resistenti (più si sale, più si perde stabilità). Inoltre, alcune lavorazioni di pitturazione potrebbero richiedere lo spostamento della barca in apposita cabina e quindi una maggiore libertà di movimentazione rispetto ad altre imbarcazioni in sosta.

gommone alato

Tipologia ed ubicazione dei sostegni

Nel caso in cui non si sia in possesso dell’invasatura nata per lo specifico scafo o che l’imbarcazione sia di piccole dimensioni e peso o anche che esista un rimessaggio su scaffalature per imbarcazioni leggere, (sistema assai poco diffuso in Italia), si deve ben posizionare l’ imbarcazione sui supporti.

Dobbiamo innanzi tutto considerare che, quando è in galleggiamento, l’imbarcazione ha un carico uniformemente distribuito su tutta l’opera viva, mentre quando viene posizionata a secco tutto il peso si scarica sui pochi punti di appoggio.

Lo stesso accade quando viene alata su fasce o altro, dove insorgono problematiche di centraggio, stringimento con possibili rotture su opera morta, inadeguata larghezza del bilancino, necessità di bilanciamento per evitare scivolate distruttive o piegamenti di assi o rotture di battagliole, bottaccio o addirittura strutture interne.

sostegni barca alata

Cosa fare

Prima di posizionare i vari supporti è fondamentale individuare con precisione l’ubicazione interna delle strutture, motori, serbatoi (che dovrebbero sempre essere quasi vuoti) paratie eccetera.

Cavalletti, puntelli, tacchi, pali, selle, sono tutte tipologie di sostegni che andranno correttamente posizionati in punti opportuni, ai quali all’interno deve corrispondere un’adeguata resistenza strutturale, in mancanza della quale potrebbero provocarsi rotture sia sul laminato, su strutture adiacenti o deformazioni dell’imbarcazione.

Tale problematica è ancora più importante su imbarcazioni dislocanti, a vela, pesanti e in legno, soprattutto se di una certa età e su di imbarcazioni realizzate con sandwich in carena, mentre è meno rilevante su imbarcazioni leggere in vtr monolitica e/o gommoni dove però si deve assicurare stabilità per la salita a bordo di personale per le manutenzioni.

Bisogna verificare che il posizionamento dello scafo avvenga in modo tale che la maggior parte del peso scarichi sulla chiglia e/o sul bulbo attraverso tacchi centrali di acciaio con interposto legno o direttamente su robusti blocchi di legno.

Sui lati, invece, si dovrebbero posizionare essenzialmente sostegni atti a garantire la stabilità dello scafo.  Andrebbero altresì posti sostegni nei punti ove, all’interno, siano presenti strutture che sorreggono grossi motori o comunque oggetti molto pesanti.

sostegni barca alata

I supporti

Ribadiamo che tali supporti dovrebbero essere collocati in modo tale da avere un carico uniforme tra di loro e che all’interno corrisponda una paratia, un longherone, o comunque una nervatura o un’ordinata.

Durante il posizionamento è importante che non ci siano internamente deformazioni (tipiche le porte che non chiudono o restano incastrate) o scricchiolii nel momento del puntellamento. In caso di imbarcazioni con trasmissioni entrofuoribordo, un supporto va posizionato sotto il centro dello specchio di poppa.Altrettanto, imbarcazioni con bulbo o zavorra dovranno avere supporti sotto gli stessi.

L’imbarcazione dovrà essere posizionata come in galleggiamento o comunque con una minima pendenza verso poppa anche per agevolare la raccolta di acqua nelle sentine (che andranno svuotate e pulite) nonché per favorire il drenaggio di acqua di lavaggio.

Per le imbarcazioni a vela, che spesso sono posizionate all’esterno a causa della loro alberatura, è molto importante verificare la stabilità e la resistenza dei supporti laterali anche a forti venti che possono impattare sull’attrezzatura facendo perdere stabilità. Attenzione anche alle zone sismiche: per limitarne i pericoli si può ancorare l’imbarcazione al suolo mediante grossi blocchi di cemento con cime fissate in coperta.

barca alata su cavalletti

I cantieri

Alcuni cantieri – pochi, per la verità – sono dotati di fosse drenanti in grado di accogliere bulbi e timoni, abbassando così l’altezza delle imbarcazioni e quindi dando loro maggiore stabilità e, non ultimo, garantendo più sicurezza e comodità a chi deve eseguire i lavori.

Per quanto riguarda i vari supporti, innanzi tutto va posto uno strato morbido – tipo gomma o moquette – a contatto con lo scafo; poi del compensato compatto o meglio una o più tavole di un legno duro; a seguire un blocco di legno con dei cunei pressati per distribuire omogeneamente il carico.

barca alata

Quindi i cavalletti con opportuni ripartitori di carico sulla pavimentazione. Dopo aver posizionato l’imbarcazione è necessario verificare che non ci siano deformazioni in corrispondenza dei supporti. Talvolta, sulle barche plananti, i sostegni vengono posizionati sotto i pattini pensando che siano strutturali, ma spesso non lo sono e perciò se ne causa la deformazione o la rottura.

Generalmente, invece, sempre parlando di plananti di vetroresina, una buona scelta è quella di porre i cavalletti laterali sotto il pattino del ginocchio, tra carena e murata.

In generale, comunque, vanno posizionati a dritta e a sinistra sotto gli spigoli di estrema poppa; altri all’altezza dello spigolo del ginocchio, in coincidenza dei vari supporti centrali (possibilmente sempre in corrispondenza di paratie strutturali o altri rinforzi). I sostegni laterali inclinati dovrebbero essere collegati trasversalmente tra di loro con una catena ben tesata.

sostegni barca alata

I sostegni

Esistono diversi tipi di sostegni (oltre quelli artigianali in ferro o legno, che sono sempre da verificare nella realizzazione e nella resistenza) sia fissi sia regolabili, realizzati anche industrialmente conformemente a normative CE, tra i quali:

• cavalletti in acciaio con inclinazione fissa o regolabile;

• puntelli in acciaio con un cappello sferico che permette un’oscillazione di 360° che è in grado di adattarsi alle varie inclinazioni della carena (utili soprattutto per imbarcazioni a carena tonda e a vela), con regolazioni in estensione per regolarne il carico o per spostarli in occasione di lavorazioni sullo scafo;

• tacchi in acciaio fissi o regolabili per chiglia.

Poi, ovviamente, ci sono supporti particolari per carene differenti che vanno esaminati per ogni caso specifico.