IL CIELO DI MAGGIO

C/2007 N3 Lulin

Anche questo mese, dedichiamo l’apertura all’astro chiomato C/2007 N3 Lulin. L’illustrazione proposta da Borja Tosar (https://www.surftitan.net) permette di comprendere la vera natura dell’anticoda prospettica, con cui questa cometa si è presentata ai nostri occhi. La coda di gas o ioni (Hydrogen Tail, in rosso) si sviluppa in direzione antisolare. Le particelle di polvere, che hanno una massa non trascurabile, tendono a disperdersi lungo l’orbita dell’astro chiomato (Comet Orbit), originando la coda di polveri (Dust Tail, in verde). A causa della particolare geometria dell’incontro, dal nostro pianeta (Earth, in azzurro) si è resa visibile un’anticoda prospettica, apparentemente diretta verso l’astro del dì. Conseguentemente, questa strana cometa c’è apparsa con un aspetto piuttosto insolito, che emerge con prepotenza nella spettacolare fotografia scattata dall’abile Jack Newton (e-mail: jack@jacknewton.com; https://www.jacknewton.com). Anche Sid Leach (https://www.sidleach.com) si è cimentato nell’impresa di catturare questo bellissimo astro chiomato. Nella prima delle sue immagini, la chioma separa le due code e, in quella di gas, sono visibili alcune delicate strutture. La seconda è stata ripresa sabato 7 febbraio 2009, quando la cometa presentava un moto proprio particolarmente rapido.

Scontro fra satelliti
Non stiamo parlando di quelli naturali, che orbitano intorno ai pianeti, ma di due satelliti artificiali. Martedì 10 febbraio 2009, infatti, il russo Kosmos 2251 andò a collidere con l’americano Iridium 33. Ciò produsse la distruzione di entrambi i satelliti, con la conseguente formazione di un gran numero di detriti. Essi si dispersero lungo le due orbite, a un’altezza di circa 800 chilometri. Questo fatto, che non ha precedenti, ci fa comprendere come lo spazio, almeno nelle immediate vicinanze del nostro bel pianeta azzurro, stia diventando un pò troppo affollato. Ciò comporta tutta una serie di rischi, in particolare per le missioni con equipaggio umano (la Stazione Spaziale Internazionale, che è abitata, si muove lungo un’orbita avente un’altezza di circa 350 chilometri). Insomma, si potrebbe dire che, anche quando si viaggia nello spazio, bisognerebbe evitare di andare a scogli! Che sia questa la ragione per cui, in tanti film di fantascienza, si sente parlare di “navi spaziali”? Affondare è sempre una brutta esperienza, ma la violenta depressurizzazione, dovuta all’impatto con un detrito cosmico di cospicue dimensioni, non lascerebbe alcuno scampo e il dramma si consumerebbe in pochi istanti.

Stelle cadenti di maggio
Questo mese, è possibile cimentarsi nell’osservazione delle Aquariids, uno sciame meteorico piuttosto ricco (ZHR ~ 40-85), associato all’astro chiomato 1P/Halley, proprio come le Orionids di ottobre. Queste belle stelle cadenti sono visibili prima che albeggi. Possono essere ammirate dalle latitudini tropicali, oltre che dall’emisfero meridionale. Dovrebbero rivelarsi particolarmente attive soprattutto mercoledì 6 maggio 2009. A proposito di meteore: fra sabato 3 e domenica 4 gennaio 2009, le Quadrantids, di cui ci siamo occupati nel primo numero dell’anno, hanno raggiunto un tasso orario zenitale (ZHR) di ben 146!