Il cielo di giugno, le Bootidi e la cometa Lulin di Nautica Editrice il 14 Lug 2016 IL CIELO DI GIUGNO Le notti di giugno sono particolarmente corte, sicché c’è davvero poco tempo per cimentarsi nell’osservazione del profondo cielo, dominato dalla splendida Via Lattea estiva. Essa è stracolma di oggetti deboli estremamente interessanti: ammassi stellari aperti e globulari, nebulose diffuse e planetarie, stelle doppie, triple e multiple. Se avete la fortuna di possedere un buon binocolo da marina, utilizzatelo per scrutare il candido pallore della Via Lattea estiva, trapuntata di stelle e stelline: sotto cieli limpidi e bui, è uno spettacolo mozzafiato! Le Bootidi Questo mese, gli amanti delle meteore possono tentare di osservare le cosiddette Bootidi di giugno. Si tratta di una pioggia di stelle cadenti dall’andamento assai altalenante, che produsse un bello spettacolo nel 1998 e, in misura minore, nel 2004. Con ogni probabilità, prima del 1998, queste curiose meteore furono osservate soltanto negli anni 1916, 1921 e 1927. Che cosa si vedrà nel 2009? È difficile dirlo. Chi vorrà cercare di dare una risposta a questa domanda farà bene a scrutare il cielo soprattutto nelle notti a cavallo di sabato 27 giugno. C/2007 N3 Lulin Anche questo mese vogliamo parlare della spettacolare cometa C/2007 N3 Lulin, che ci ha regalato grandi emozioni. Le splendide immagini che pubblichiamo mostrano l’evoluzione di questo magnifico astro chiomato. La fotografia scattata da Richard Richins evidenzia un gran numero di particolari. Delicate strutture appaiono nella coda di gas, mentre quella di polveri ha un aspetto ben più affusolato. Mike Broussard ha immortalato questa cometa il 4 e il 6 febbraio 2009 e, nelle sue due immagini, è ben visibile un’esile anticoda prospettica. Essa è del tutto assente, invece, nella fotografia di Walter Borghini, che è stata scattata lo scorso 25 febbraio. Ciò non deve stupire, poiché, in quel periodo, complice il moto del nostro bel pianeta azzurro e dell’astro chiomato, la cometa c’è apparsa sotto un angolo diverso, se confrontato con quello delle settimane precedenti. È soprattutto dalla prospettiva, infatti, che dipende l’aspetto con cui gli astri chiomati si presentano ai nostri occhi. L’immagine di Walter evidenzia il rapido moto proprio della cometa che, quella notte, si trovava ad “appena” 62 milioni di chilometri dal nostro pianeta. In realtà, la fotografia scattata da Borghini è la somma di ben 74 differenti riprese CCD, per realizzare ciascuna delle quali si è resa necessaria una posa di 30 secondi. È per questa ragione, del resto, che, nell’immagine di Walter, le stelle hanno un aspetto decisamente allungato, apparendo simili a tanti piccoli segmenti di luce, aventi tutti la medesima lunghezza. Il punto luminoso, visibile all’interno della chioma, è il cosiddetto falso nucleo. Esso avvolge il nucleo vero e proprio, che è troppo piccolo perché si possa sperare d’immortalarlo. Il falso nucleo costituisce la regione più interna della chioma, laddove i gas e le polveri fuoriescono dal nucleo, che è simile a una grossa palla di neve sporca. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!