C’era una volta una stella di Nautica Editrice il 14 Lug 2016 C’ERA UNA VOLTA UNA STELLA Anche le stelle, che sembrano essere una delle poche cose certe ed eterne dell’universo, sono destinate a spegnersi ed a trasformarsi in qualcosa di freddo e virtualmente invisibile. Per una stella passare dallo stadio adulto, quello in cui si trova adesso il nostro sole, a quello di “nana bruna” è un processo lunghissimo che ha però delle fasi spettacolari. Il processo di spegnimento è diverso secondo le dimensioni iniziali dell’astro, in questa sede prenderemo in esame quello delle stelle con dimensioni paragonabili a quelle del Sole. Quando l’idrogeno presente nella parte centrale delle stelle si è tutto trasformato in elio inizia la parte finale della vita delle stelle. Si forma un nucleo centrale di elio che si contrae ed aumenta la sua temperatura, mentre il poco idrogeno residuo sul bordo di tale nucleo brucia violentemente. Per effetto di talecombustione la stella si espande enormemente aumentando contemporaneamente la sua luminosità. Quando la temperatura del nucleo raggiunge i 100 milioni di gradi inizia a bruciare anche l’elio che si trasforma in carbonio ed ossigeno. L’elio del nucleo si esaurisce in tempi (astronomicamente) brevi, ed il carbonio e l’ossigeno iniziano lentamente a raffreddarsi. Contemporaneamente l’idrogeno ancora presente nelle zone esterne continua a bruciare accumulando elio negli strati inferiori. Elio che ad un certo punto esplode squilibrando la struttura esterna della stella. Dopo un certo numero di ripetizioni di questo processo porzioni della parte esterna della stella evaporano nel cosmo. Quando il ritmo di evaporazione supera un certo limite la stella entra in una e vera propria agonia. Dopo alcuni miliardi di anni l’ex stella si presenta come un corpo cristallizzato, invisibile e rilevabile solo grazie alla forza gravitazionale che continua ad esercitare sugli altri corpi celesti. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!