“Un mondo destagionalizzato non solo per chi ha la barca”

Un ambìto riconoscimento ai migliori porti turistici che costituisce una vera e propria rivoluzione nel panorama del turismo nautico italiano. Ne parliamo con Walter Vassallo il loro inventore.

Walter Vassallo
Walter Vassallo


Com’è nata questa sua iniziativa?
Sono partito dal mio amore per il mare e per la portualità. I porti non sono meri parcheggi di imbarcazioni e territori elitari off limits per coloro che non posseggono una barca.

Il porto quindi è una linea di confine tra chi ama la barca ma non ce l’ha… Chi non ce l’ha potrebbe avvicinarsi e scoprire che un marina è un mondo meraviglioso.


Come se lo immagina questo mondo meraviglioso?
Un mondo destagionalizzato che non dà servizi solo a chi ha una barca. E chi non ce l’ha diventa diportista perché la barca può noleggiarla. E un domani, magari, se la compra. Quindi lo avviciniamo al turismo nautico. Facciamo in modo che quel turista non solo porti ricchezza al marina – perché girando si accomoda in un bar, in un ristorante o in un negozio – ma soprattutto possa scoprire il territorio che sta dietro al marina.

Noi abbiamo la fortuna di averne tanti. E tutti circondati da territori splendidi e turisticamente molto attraenti. Quindi è proprio da questa visione che ho creato i Blue Marina Award. Ne ho parlato con Assonautica, Assonat, Rina e sto dialogando con Confindustria Nautica e con Assomarinas, perché l’iniziativa deve essere aperta a tutti, proprio con l’obiettivo di valorizzare al contempo il porto e il territorio.

Come sono articolati i criteri di valutazione per l’assegnazione dell’award?
Non sono scolpiti sulla pietra. Nel senso che oggi abbiamo deciso di valutare certi aspetti che ruotano attorno all’accoglienza turistica, all’innovazione, alla sostenibilità e alla sicurezza, come ad esempio il fotovoltaico. Quest’anno non abbiamo inserito a livello di valutazione l’utilizzo dell’idrogeno, perché ci sembrava prematuro. Magari l’anno prossimo non lo sarà più.

Come coinvolgete gestori e utenti su queste tematiche?

Coinvolgendo le aziende che trattano questi temi e i marina stessi che utilizzano i loro servizi, valutando attraverso il Rina questo percorso. I temi sono sempre in evoluzione.

Che risposta ha avuto fino ad oggi?

Ormai sono i singoli marina che mi chiamano per organizzare un evento. Si sono resi conto che Blue Marina Awards non chiede soldi ed è organizzato per loro con uno spirito di dialogo e di apertura. L’evento porta loro visibilità e partecipando possono avere una certificazione valida a livello europeo.

E come reagisce all’evento chi non possiede una barca?

In tutti gli eventi che ho organizzato ho constatato che le persone non ancora coinvolte nel diportismo si sono avvicinate con curiosità e, girando per i marina, hanno scoperto una nuova dimensione che li ha affascinati. E hanno preso coscienza del fatto che il giorno in cui avranno una loro barca di proprietà potranno fruire di un ventaglio di servizi. E se ne avvantaggerà anche il territorio, accogliendo nuovi visitatori.

Oggi si parla molto di turismo esperienziale. Ritiene che le strutture portuali ne facciano parte?

Certamente. Ancora prima della cultura e delle città d’arte il turismo esperienziale cerca mare, enogastronomia e piste ciclabili.

I marina hanno una duplice immagine: di porto stanziale tutto l’anno e di transito in stagione. Alcuni assolvono a entrambe le funzioni, altri soprattutto alla seconda. Lei come gestisce questa differenza?

Non la gestisco. Finora abbiamo costituito un comitato tecnico scientifico di cui fa parte il Rina. Questo comitato elabora il peso e le misure con cui porre le domande ai marina per la valutazione e l’assegnazione del premio. Abbiamo evitato di investigare questi fattori, chiedendo semplicemente solo di quanti posti barca dispongono, senza specificarne l’utilizzo. Ma la domanda è pertinente. Ad esempio, per quanto riguarda i transiti, la rete del Friuli Venezia Giulia e la costituenda rete delle Marche stanno studiando la possibilità di offrire al diportista un pass che consenta di fruire dei servizi dei marina in rete, un po’ come quando si fa uno ski pass di comprensorio che vale su tutti gli impianti di quell’area. Sarebbe un’opportunità per essere maggiormente competitivi a livello di sistema.

Qual è il programma 2024 di Blue Marina Awards?

Continua la road map di eventi firmati Blue Marina Awards in giro per l’Italia. Ne abbiamo già organizzati sei. I prossimi saranno a Marina Sant’Andrea a San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine, con il coinvolgimento di tutta la rete dei marina del Friuli Venezia Giulia; a Brindisi, in occasione del salone nautico Snim; a Rimini in occasione del TTG Travel Experience; a Genova, in occasione del salone, con una conferenza stampa; a Olbia,  Cala dei Sardi; a Roma a fine novembre per l’evento conclusivo.