Una fiera dopo l’altra, gli ultimi fuochi del 2024 li ha sparati la Campania che, dopo il Salerno Boat Show andato in scena dall’1 al 5 novembre, ha ospitato a Napoli, dal 9 al 17 dello stesso mese, la 38a edizione del Navigare, evento organizzato nell’antico porto di Mergellina, lungo il Molo Sannazaro (meglio noto come Molo Luise, dal nome della società di gestione), dove è stato possibile, con l’aggiunta di un paio di pontili galleggianti, mettere in mostra 104 unità, in prevalenza gommoni, ma non solo.

L’ingresso libero e due weekend baciati dal sole, con temperatura mite e mare calmo, hanno favorito lo svolgimento di molte prove in mare e una buona affluenza di pubblico.

Diciamo subito che, comunque, questo salone di fine stagione 2024 ha le carte in regola per crescere e ritagliarsi un ruolo importante nel panorama fieristico nazionale. Ciò potrà avvenire se andrà in porto il progetto di abbinare la manifestazione al Nauticsud, il più importante evento fieristico “a secco” in programma a Napoli dall’8 al 16 febbraio alla Mostra d’Oltremare.

I saloni nautici a Napoli

Al momento in cui questo articolo è stato scritto l’accordo tra Afina, Mostra d’Oltremare e Luise Group non era stato ancora ratificato, in quanto non ancora nominati i nuovi vertici dell’ente Mostra, ma se tutto andrà secondo i piani proposti da Afina, Napoli potrà contare su un’opportunità interessante, ovvero un “doppio salone” – Nauticsud più Navigare – da svolgersi in contemporanea, con le novità di prodotto esposte a secco nei padiglioni della Mostra d’Oltremare e la possibilità di provarle in mare, sfruttando l’esposizione parallela in acqua, all’interno del porto di Mergellina.

L’esperimento del Nauticsud a mare, in verità, è stato già fatto in passato con una precedente gestione (l’Afina e Navigare non esistevano ancora) e all’epoca si ipotizzò un ulteriore ampliamento che nei fatti non si è poi concretizzato per un contenzioso legale tra la società di gestione del porto e la società organizzatrice della fiera nautica.

Ora, a distanza di anni, il progetto è stato riproposto dal presidente di Afina Gennaro Amato, dettosi deciso a fare in modo che Napoli reciti un ruolo sempre più importante nella nautica da diporto italiana. “Nel nostro territorio – ha tenuto a dire una volta di più Amato – siamo leader nella produzione di gommoni, di natanti e di gozzi.

La città di Napoli

La città e i suoi dintorni rappresentano un’attrazione turistica impareggiabile, abbiamo la certezza che la nautica possa rappresentare una risorsa fondamentale per l’economia locale, per l’industria, l’artigianato e il turismo, e riteniamo che sia giusto valorizzare tutto ciò organizzando un salone nautico capace di soddisfare tutti, espositori e visitatori”.

Vedremo quali saranno gli sviluppi. Intanto vale la pena tornare sulla 38a edizione del Navigare, andata in archivio con la consapevolezza che seppure non si sono registrate vendite e successi commerciali soddisfacenti, il settore è vitale e il Made in Sud è in grado di recitare un ruolo da protagonista, con la Campania che nel biennio 2023/2024 ha registrato una crescita stimata nel +23% per le barche fino a 10 metri. 

Aicon Yachts Audace 50
Aicon Audace 50

Aicon Yachts – Audace 50

Di questa vitalità delle aziende nautiche meridionali si è avuta prova a Mergellina, ma non solo con gommoni e day-cruiser di piccole dimensioni di produzione locale: protagonista del salone è stato infatti uno sport cruiser di 15 metri arrivato dalla Sicilia, ovvero l’Audace 50 di Aicon Yachts, il cantiere messinese (per la precisione di Giammoro) di proprietà americana (con sede a Miami, in Florida), che ha progettato questo modello in collaborazione con il partner olandese Linx.

Dopo il debutto internazionale del settembre 2024 a Cannes, dove tra l’altro ha incassato anche il premio Best Performance del World Yacht Trophies, la nuova barca è stata dunque presentata per la prima volta in Italia, con il compito di dare il via anche “in casa” al lancio della linea Audace, alternativa alla già nota linea Vivere di Aicon e dedicata a imbarcazioni innovative nello stile e nei contenuti, definite dagli stessi vertici del cantiere “i nuovi SUV/crossover del mare”.

E in effetti l’Audace 50 esposto al Navigare si è fatto notare proprio per un aspetto robusto, caratterizzato da murate molto alte, che sembrerebbero, a prima vista, quelle di una imbarcazione da lavoro.

A bordo dell’Audace 50

Avvicinandosi, e salendo a bordo, ci si rende invece conto di trovarsi al cospetto di una barca di lusso, molto ben costruita, curata nei dettagli e nelle finiture e – particolare non trascurabile – con una carena progettata da Dragoni Lab in grado di assicurare tenuta di mare e insospettabili prestazioni sportive.

A Napoli ha conquistato la scena la versione motorizzata con tre fuoribordo Mercury da 600 HP, che assicurano una velocità di punta di 47,6 nodi, ma la barca è disponibile anche con tre motori da 500 HP o con motorizzazione entrobordo affidata a due Yanmar 640 o a due Cummins 500  in linea d’asse. Ulteriore opzione, la motorizzazione IPS con Volvo Penta 650 o 800.  

L’estero dell’Audace 50

Esternamente l’Aicon Audace 50 si fa notare, oltre che per la prua e le murate molto alte, anche per le finestrature sistemate ad altezza passavanti, sia a prua e sia a poppa, così come le terrazze che si aprono a metà dello scafo per ampliare il living alle spalle del pozzetto, o l’insolita articolazione degli spazi di coperta.

Il pozzetto, a sua volta, è aperto verso poppa per offrire un contatto diretto con il mare, e fa da contraltare ai motori fuoribordo che stanno lì a indicare le ambizioni sportive.

Ciò detto, non mancano aree ben concepite per la vita all’aperto, con due living sufficientemente spaziosi: uno a prua, con tavolo e divanetti, e l’altro a poppa, dove ci sono una comoda dinette coperta dall’hard-top e un tavolo da pranzo da 6 posti, alle spalle della postazione di comando, collocata a sinistra, in posizione rialzata.  

Gli interni dell’Audace 50

Sotto coperta gli interni mostrano una cura degli arredi e delle finiture tipici del made in italy, con legni e pelli pregiate e un layout che prevede una cabina ospiti trasformabile a prua e una armatoriale a centro nave, dove sono collocati anche il bagno (con doccia separata) e la cucina, che viene comunque “replicata” da un piccolo piano monocottura con lavandino e frigo all’esterno.

Non sono escluse, come detto, altre soluzioni, a richiesta dell’armatore, per motorizzazioni e allestimenti. La versione esposta a Napoli, superaccessoriata e motorizzata con i tre fuoribordo Mercury da 600 cv, veniva proposta a un milione e 433.000 euro, ma in listino è prevista anche un’entry level con tre motori da 500 cv e meno accessori a un milione e 90.000 euro. Un milione e 175.000 euro vengono richiesti invece per la versione EVO.     

Aicon a parte, la 38ma edizione del Navigare non ha offerto, nella parte alta del mercato, altre autentiche premiere.

Fiart P52 in banchina
Fiart P52 in banchina

Fiart Mare

Ha recitato però un ruolo importante il Fiart 52, che dopo le passerelle a Cannes, a Genova e a Salerno, ha debuttato anche a Napoli, facendosi notare per l’originalità delle scelte stilistiche firmate da Stefano Pastrovich e l’eleganza degli allestimenti. Con la sua vice-ammiraglia, il cantiere controllato dalla famiglia Di Luggo ha esposto al Navigare anche i Seawalker 35 e 39, imbarcazioni collaudate e di successo che già recitano un ruolo importante anche nel noleggio, con la formula Fiart Rent.

Pershing – Itama

Per il resto, tutte ben note, conosciute e affermate le imbarcazioni di maggior prestigio esposte lungo le banchine del porto di Mergellina, come il Pershing 9X (barca ammiraglia del salone, con i suoi 28 metri), il “fratello minore” X6 e l’Itama 62 RS, tutte presentate da Francesco Mirante di Italian Yacht Store, dealer locale dei marchi di Ferretti Group. Stesso discorso per l’Azimut S8 proposto da Italiamare e per il Rio Le Mans esibito dalla filiazione commerciale napoletana del cantiere bergamasco.

I-Boat all'esterno del porto di Mergellina
I-Boat all’esterno del porto di Mergellina

I-Boat

Su misure inferiori, ovvero sulla linea di confine tra imbarcazioni e natanti, ha invece conquistato la scena l’I-Boat #404, nuova barca made in Napoli di 12,5 metri reduce dalla premiere al Salone di Genova e presentata per la prima volta al pubblico di casa.

Nell’occasione il cantiere nato nel 2024 all’interno del porto di Napoli da una costola del Gruppo Izzo (colosso delle forniture navali entrato nel 2024 nel mondo del diporto nautico) ha annunciato l’imminente arrivo della versione entrobordo e la conferma del progetto mirato a cimentarsi anche su misure maggiori, con una barca di 70 piedi che potrebbe essere varata entro l’anno 2025.

Taglio del nastro all’inaugurazione. Al centro, Gennaro Amato; alla sua destra Massimo Luise, gestore del molo dato in concessione nel porto di Mergellina.

500 Offshore

Tra le barche più piccole ha suscitato come sempre curiosità l’ormai arcinota 500 Offshore, la barca di 4,80 metri realizzata, su licenza di Stellantis, con le forme della Fiat 500, all’interno del cantiere di Santa Maria La Carità (piccolo centro vicino Napoli) fondato e guidato dal giovanissimo imprenditore Antonio Pietro Maria Galasso. Motorizzata con un fuoribordo da 40 cv, la 500 Offshore è stata la barca più gettonata per le uscite in prova e numerose sono state le richieste di informazioni.

S’è appreso così che è prevista una gamma di 11 versioni, ognuna delle quali è dedicata a una località dell’Italia che si distingue per il colore.

I gozzi

Al Navigare era esposta quella dedicata alla Puglia, verniciata in verde smeraldo. Per il resto, l’area di mercato dei natanti è stata occupata dai gozzi di Nautica Esposito e Cantiere Mimì, con collaudati prodotti di successo: per Mimì tre esemplari della linea Libeccio, per Esposito della linea Positano.

Nonostante numerose assenze, anche di cantieri locali, il più affollato è stato, come tradizione del salone napoletano, il comparto dedicato ai gommoni. Ciò grazie soprattutto a Italiamarine, che ha schierato l’intera flotta: 15 battelli, tra i quali si sono fatti notare, in particolare, il Ponza 36 Cabin e il Nettuno 24 Fish.

Entrambi già visti al Nauticsud e al salone di Bologna 2024, i due prodotti più recenti del cantiere affidato da qualche mese alla guida di Carolina Amato sono stati apprezzati per la ricchezza delle dotazioni, il comfort funzionale alle rispettive vocazioni e le qualità marine, da sempre punto di forza di questi battelli che possono vantare anche uno stile semplice quanto accattivante definito con il contributo del designer Valerio Rivellini.  

Cantieri partenopei

Lungo i moli galleggianti allestiti nel porto di Mergellina si sono fatti notare anche altri modelli Made in Napoli, come le unità di Panamera, SeaProp, Mirimare, Starmar e Domare. Grazie al dealer Charter Liliano ha recitato il ruolo di ammiraglia, tra le imbarcazioni pneumatiche, il maxi Pirelli P50, noto gigante di 15,80 metri, mentre Rio Yacht ha affidato alla sua rappresentanza commerciale campana la presentazione dell’Inagua S, prodotto non nuovissimo ma di grande pregio (nel 2022 fu vincitore dell’Innovative Design Award).

Gommoni

La flotta di gommoni si è ulteriormente arricchita grazie anche al dealer Maremania, che ha esposto lo Zar 85 SL, battello di 8,50 metri che si colloca al vertice della linea Sport Luxury del cantiere lombardo, con finiture e dotazioni di qualità elevata.

Per chi preferisce la barca in vtr al gommone, la stessa Maremania ha esposto anche l’Eolo 8.50, deliziosa barchetta cabinata di 8,50 metri, con due posti letto, bagno e cucinotto, proposta dal cantiere messinese con il solo motore Suzuki da 350 cv. A proposito di Suzuki, il distributore locale Nautica Mediterranea ha esposto al Navigare la neonata versione Stealth, con verniciatura nero opaco, del suo fuoribordo da 350 cv, gioiello 6 cilindri hi-tech che sarà in distribuzione da marzo al prezzo di 39.400 euro.