Speciale catamarani: efficienza idrodinamica, perché due è meglio di due di Andrea Mancini il 12 Set 2023 L'efficienza idrodinamica del catamarano La speciale efficienza idrodinamica del catamarano è dovuta fondamentalmente alla sua possibilità di superare più agevolmente la cosiddetta velocità critica, che - ricordiamo - è la velocità alla quale la carena genera un’onda trasversale (quella che si disegna sul fianco della carena) lunga quanto la carena stessa. In pratica, in corrispondenza della velocità critica, l’imbarcazione naviga su due creste d’onda autoprodotte, una a prua e una a poppa. Superare la velocità critica significa che la distanza tra le due creste aumenta, la cresta poppiera arretra e l’imbarcazione cade nel cavo d’onda che essa stessa ha generato, appoppandosi. Banalizzando, possiamo immaginare una barca che naviga in salita! Ora, è evidente che l’entità dell’appoppamento della barca sarà determinato dall’altezza dell’onda prodotta, ovvero dall’altezza tra la cresta e il cavo. Infatti, mentre la lunghezza delle onde che si formano intorno allo scafo in movimento è sostanzialmente indipendente sia dalla forma della carena sia dal dislocamento, ma è legata alla sola velocità, la loro altezza è invece strettamente connessa alle caratteristiche della carena. È stato calcolato che l’energia spesa dalla barca per la formazione delle onde varia proporzionalmente alla loro lunghezza e al quadrato della loro altezza. L’altezza dell’onda che la carena forma muovendosi è quindi assai rilevante ai fini del calcolo della sua resistenza. Grazie alla loro snellezza, alle entrate affinate, al basso rapporto tra... Vuoi continuare a leggere? Scarica Nautica Digital Questo articolo è disponibile solo per gli abbonati. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!