Un questionario, un salutare esame di coscienza

Torna, sollecitato dai lettori, il questionario estivo di Nautica. Un passatempo, una gara amichevole da fare tra compagni di barca, seduti comodamente in pozzetto, tra una risata e l’altra. Ma, alla fine, un risultato da prendere molto sul serio. Testo e foto di Lamberto Ballerini Se una trentina di lettori ti chiede se anche questo mese di agosto, come negli anni passati, la nostra rivista proporrà il suo questionario di cultura nautica, qualcosa pure significherà. Alcuni di loro, con buona dose di fair play, ci hanno persino dichiarato che, grazie ad esso, hanno scoperto – praticamente giocando - di saperne assai meno di quel che pensavano e che, attraverso le risposte corrette, sono stati in grado di colmare molte delle loro lacune. Alla faccia della lunga militanza nel popolo dei diportisti. Il fatto è che, come ripetiamo spesso, coloro i quali usano la barca sì e no per un mese l’anno, incappano inevitabilmente in quello che – senza offesa alcuna – può essere definito come una sorta di analfabetismo di ritorno.

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