Propulsioni speciali, Voith Linear Jet di Andrea Mancini il 29 Apr 2020 Non è un’elica e non è un idrogetto. Si chiama Voith Linear Jet ed è un nuovo propulsore che combina le caratteristiche di entrambi ottenendo risultati estremamente interessanti. In pratica un propulsore ibrido che ha un’elica che gira all’interno di un tubo opportunamente sagomato, come in un idrogetto. Ma, a differenza di quest’ultimo, il tubo è molto più corto ed è posizionato interamente sotto lo scafo. Queste caratteristiche ibride permettono al Voith Linear Jet, o più semplicemente VLJ, di funzionare meglio di un’elica convenzionale e di un idrogetto laddove questi due propulsori iniziano ad essere poco efficienti, ovvero per velocità oltre i 20/25 nodi, quando parliamo di eliche convenzionali, e velocità inferiori ai 40 nodi, quando parliamo di idrogetti. VLJ rappresenta quindi la soluzione ideale per quelle barche che hanno profili operativi che comprendono sia basse sia alte velocità di navigazione, cioè i cosiddetti profili multimissione, come può essere quello di una motovedetta della Guardia Costiera che può aver necessità di navigare in pattugliamento a 15 nodi così come di effettuare un intervento di soccorso a 35 nodi. Il catamarano di 21 metri “Treardurr Bay” per il trasporto veloce degli equipaggi delle piattaforme eoliche offshore (offshore wind farm) nei mari del nord Europa è stato la prima imbarcazione a montare i nuovi propulsori Voith Linear Jet. Era il 2014. Oltre alle performance in termini di velocità (si superavano i 30 nodi), i vantaggi del VLJ sono stati evidenti in termini di minor rumore e vibrazioni e anche in termini di efficienza: alla velocità di crociera di 25 nodi, con il VLJ si consumavano 340 litri/ora contro i 420 di un’analoga unità dotata di propulsione convenzionale (-20{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}). Un’altra caratteristica particolarmente apprezzata per questo tipo di imbarcazioni è la capacità di spinta a scafo fermo, che raddoppia rispetto a quella offerta dai propulsori idrogetto di dimensioni simili e che risulta particolarmente utile per le imbarcazioni da lavoro in fase di spinta o di rimorchio. Oppure come uno yacht con il quale si naviga a 15 nodi durante un trasferimento ma con il quale si può compiere interi tratti a 30 o 35 nodi. In questo intervallo di velocità, compreso all’incirca tra i 20 ed i 35 nodi, un idrogetto, ottimo per velocità superiori ai 35/40 nodi, è poco efficiente e ha un consumo di carburante molto elevato, mentre un’elica convenzionale, superati i 20/25 nodi, incomincia a perdere di efficienza, con i livelli di cavitazione, vibrazioni e rumore che aumentano sensibilmente. Il propulsore VLJ, invece, mantiene un’alta efficienza (circa 70{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}) per quasi tutto questo intervallo di velocità, caratteristica, appunto, che lo pone come ottima soluzione per le imbarcazioni che non hanno una velocità fissa di esercizio ma un ampio range di velocità operativa. Dei due propulsori convenzionali, inoltre, mantiene alcune delle caratteristiche positive: dell’elica mantiene la semplicità di installazione e la robustezza, una elevata efficienza che si mantiene per un ampio range di velocità, anche molto basse o addirittura da fermo (bollard pull); dell’idrogetto mantiene il ridotto pescaggio, la capacità di raggiungere alte velocità con una elevata efficienza, bassi livelli di rumorosità e vibrazioni. Leggi tutto l'articolo Abbonati Questo articolo è disponibile solo per gli abbonati. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!