Il nodo di bozza serve per legare, e non giuntare, una cima più piccola a una più grande

Utilissimo in barca, serve per legare, e non giuntare, una cima più piccola a una più grande. Lo usavano i marinai dei velieri per salpare le gomene troppo grandi per manovarele a mano.

Il nodo di bozza è fra i nodi più utili in barca. Ci permette infatti di legare una cima più piccola a una più grande non per giuntarle, ma per “agganciare” la più piccola lungo la più grande. Con quali utilità? Infinite. Una cima incastrata e in tensione che ha bisogno di essere tirata, un corpo morto da accorciare, una linea d’ancoraggio da alleggerire, una scotta incattivata intorno a un winch da cui si deve scaricare tensione per lavorare sul winch e liberarlo. Potremmo continuare con una serie infinita di casi. In termini generali possiamo dire che si può ricorrere a un nodo di bozza ogni qualvolta si debba fissare una cima di dimensioni più piccole su una di dimensioni più grandi e non, come ad esempio con il nodo bandiera, per giuntare una cima all’altra.

Per eseguire questo nodo si prende la cima di dimensioni più piccole con la quale si realizzano tre colli intorno a quella più grande.

Quindi il corrente passa sopra i tre colli e sotto se stesso.

Il nodo è concluso e assuccandosi si stringerà sempre di più intorno alla cima più grande permettendo di esercitare qualsiasi trazione su quella più piccola.

 Questo nodo deriva, come la gran parte dei nodi, dall’uso che se ne faceva sui velieri quando si dovevano salpare le gomene, ossia i grossi cavi di ormeggio e di ancoraggio. Le sezioni di questi cavi erano troppo grandi, e i marinai avevano bisogno di legare cime più piccole alle gomene per poterle manovrare a mano.

Il nodo di bozza ha inoltre generato un modo di dire in voga ai giorni nostri. Essendo un nodo provvisorio di una cima a una gomena da salpare, ancora oggi, quando si fa qualcosa di non definitivo si dice che si “abbozza” qualcosa, ovvero, che si fa una “bozza”.