La fossa d’ispezione Lusben di Andrea Mancini il 2 Dic 2024 Generalmente un’operazione di refit viene eseguita sull’imbarcazione posizionata a terra, su un piazzale o in un capannone di un cantiere, circondata da un imponente ponteggio che consente di poter lavorare in sicurezza dalla chiglia fino alla coperta e oltre. Parlando di grandi yacht a vela, esistono delle “fosse di ispezione per chiglia” (Keel Pit Ispection) che consentono di alloggiare le grandi e, soprattutto, profonde pinne di deriva, senza la necessità di quei complicati e pericolosi ponteggi che, alti parecchi metri, vengono costruiti per sostenere lo yacht a terra. In particolare, presso il cantiere Lusben di Livorno è da poco operativa la più grande fossa di ispezione del Mediterraneo. Lunga 12 metri, larga 3,50 e profonda 8,50, è in grado di ospitare barche a vela fino a 70 metri. Dotata di allacci per corrente elettrica, aria compressa e scarichi, grazie ad una scala a ponteggio permette agli operai di scendere ai vari livelli per eseguire con maggiore semplicità, rapidità e sicurezza le necessarie lavorazioni. In sede di progettazione è stato previsto che, grazie a due enormi moduli di cemento armato amovibili, che possono essere messi a copertura, la fossa diventi una struttura da poter utilizzare anche perinterventi più classici su barche a motore. La prima imbarcazione ospitata nella fossa, a inizio autunno scorso, è stato il sailing yacht Rosehearty. Questo 56 metri, costruito nel 2006 da Perini Navi per un armatore di grande esperienza, dopo aver navigato intorno al mondo, segnando sia il Passaggio a Nord Ovest nelle acque artiche sia la Navigazione Antartica, è stato affidato a Lusben per operazioni di refit che includono importanti interventi di manutenzione sui motori e sulla deriva Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!