9 tecniche per padroneggiare la fotografia oceanica di Nautica Editrice il 13 Mag 2022 Oggi tra fotografia e post editing, quindi possibilità di rielaborare le foto o facendo varie operazioni tra cui per esempio rimuovere sfondo immagine, i risultati finali sono sempre più eccellenti e professionali. Al di là di questi aspetti ci sono comunque delle particolari situazioni che richiedono delle tecniche e dei consigli, affinché venga sfruttato al massimo la luce, il movimento, i colori e possano dare la resa migliore. Una delle situazioni particolari è quando si è in barca, circondati da un paesaggio marittimo od oceanico, in cui bisogna fare attenzione ad alcuni aspetti. Vediamo insieme 9 consigli dati dei professionisti per avere delle foto oceaniche a livello professionale. Sommario 1. L’inquadratura2. La giusta attrezzatura3. Protezione dal sole4. L’obbiettivo5. L’aletta parasole6. Usare il controvento7. Treppiedi addio8. Lontano o vicino9. Il problema della sotto esposizione 1. L’inquadratura Una delle cose più complesse quando ci si trova in barca, soprattutto se la barca non è una struttura particolarmente grossa, è tentare di mantenere orizzontale la linea del mare che, notoriamente, è orizzontale. Questo richiede un certo movimento e spostamento da parte del corpo del fotografo per contrastare il moto ondulatorio della barca stessa. 2. La giusta attrezzatura Questo suggerimento arriva da uno dei più grandi fotografi che al contempo è anche un marinaio e stiamo parlando di Jaques Vapillon. Oltre a raccomandarsi di parteggiare sempre l’attrezzatura da eventuali schizzi o urti, Jaques suggerisce di studiare il giusto obiettivo per l’imbarcazione su cui ci si trova. Lui per primo afferma che l’obiettivo utilizzabile su uno yacht è differente da quello che si utilizzerà su un traghetto o da quello che si utilizzerà su una barca a vela di piccole dimensioni. L’importante non è il copro della macchina ma l’obiettivo in questa particolare tipologia di foto 3. Protezione dal sole Una superficie d’acqua grossa come quella che è il mare, soprattutto in una giornata di sole, ha un riflesso notevole di raggi UVB che non solo possono creare dei problemi di luce nella foto, ma anche dei problemi alla lente. Per cui, per ottenere un buon effetto, e al contempo proteggere la lente stessa, è necessario coprirla con un ulteriore lente che abbia un fattore di protezione dai raggi UVB e risolva il problema. 4. L’obbiettivo Solitamente l’obiettivo più indicato in navigazione è lo zoom che varia da 16 a 35 mm .Per foto con soggetti e panorama è preferire, invece, il grandangolo che, in spazi limitati, tende a prendere l’insieme. Non è adatto per le foto di mare in solitaria, perché tende ad appiattire l’orizzonte. 5. L’aletta parasole Strumento interessante che può essere utilizzato in aggiunta o in alternativa alla lente di protezione è la aletta parasole. Questa è da adottare soprattutto se si lavora con un grandangolo. In questo caso ci sono delle zone ampie più illuminate e altre meno. L’aletta parasole tende a dare, nonostante l’ampia zona, meno riflessi, che invece entrerebbero nell’obiettivo andando a inficiare già la situazione dell’ampia area che si va a fotografare. In aggiunta, qualora non si potesse lavorare controvento, riesce a riparare in parte la lente stessa dagli schizzi dell’acqua, che potrebbero effettivamente creare degli effetti non desiderati sulla foto. Fonte: unsplash.com 6. Usare il controvento Onde evitare che la lente si sporchi un altro trucco è studiare dove posizionarsi per fare la foto: il suggerimento è di lavorare controvento, in modo da proteggere al massimo la lente. 7. Treppiedi addio È un errore quello di pensare di poter utilizzare il treppiedi in barca. In questo contesto non c’è la stessa stabilità che si può trovare su un terreno fermo, per cui il treppiedi è del tutto inappropriato. Meglio tenere la macchina fotografica in mano. 8. Lontano o vicino Con le nuove macchine digitali è possibile utilizzare la funzione di vedere nel riquadro l’insieme e avere un’idea di come verrà la foto. Allontanando la macchina fotografica dal corpo, in una situazione di minore stabilità, come abbiamo detto è sulla barca, c’è il rischio che le foto vengano più mosse. Il suggerimento è quello di scattare foto guardando nel mirino e, quindi, tenendo il più vicino possibile la macchina al proprio corpo. Questa attenzione minimizza il movimento e stabilizza maggiormente il tutto. 9. Il problema della sotto esposizione Uno dei difetti più frequenti che viene fuori da una foto fatta in barca è la sottoesposizione. Per ovviare in parte a questo problema si può giocare sulle aperture del diaframma e dell’otturatore. Siccome molto spesso neanche giocando col diaframma si riesce a correggere questo problema, bisognerà risolvere il tutto in fase di editing con dei programmi che, oggigiorno, permettono di fare qualsiasi tipo di correzione nella maniera più naturale possibile. Sole mare barca questa è una delle migliori esperienze che sicuramente va fotografata, ma va anche vissuta fino in fondo, perché l’emozione che regala la dinamicità del mare in contrapposizione al cielo, non solo è una foto indimenticabile, ma anche una sensazione che ci si porta dietro anche una volta scesi dalla barca. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!
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