Cultura Nautica Festa della tradizione marittima mediterranea: Escale à Sète La festa delle tradizioni marittime di quest’anno si è conclusa con un successo superiore alle previsioni: una dozzina di grandi velieri e 150 imbarcazioni tradizionali hanno fatto rotta sul porto della città francese. Col favore di giornate di sole primaverile, le banchine del porto, animate da una cinquantina di gruppi musicali, folkloristici e di rievocazioni storiche, hanno attirato più di 400.000 visitatori, mentre diverse migliaia hanno acquistato i biglietti che permettevano di visitare i velieri maggiori. Escale à Sète si presenta ormai come la maggiore festa mediterranea dedicata alla marineria tradizionale. Si pone quindi su un livello più articolato rispetto ai raduni di Tall Ships che si focalizzano soprattutto sulla presenza dei grandi velieri o alle regate di yacht d’epoca che, per definizione, non possono ambire ad esser definite del tutto “popolari”. Ci si può domandare come abbia fatto una città come Sète, che conta poco più di 50.000 abitanti ed è conosciuta soprattutto come il maggior scalo peschereccio della Francia mediterranea ma è priva di particolari richiami turistici e lontana dalle grandi aggregazioni urbane, a raggiungere tali obiettivi. La risposta, innanzi tutto, sta nella continuità di questo appuntamento biennale, giunto ormai alla sua sesta edizione: Escale à Sète, nata come un festival dedicato alle tradizioni musicali del mare, edizione dopo edizione ha saputo crescere, mutuando idee e prospettive dalle esperienze di altre feste marittime, come Brest o la Semaine du Golfe du Morbihan della Bretagna. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=126336" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Giovanni Panella il 31 Mag 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica Fra leggenda e realtà: I fantasmi dell’oceano Da sempre il mare è l’elemento ideale per dar vita a favole e leggende. E di certo, ieri più di oggi, le navi fantasma hanno suscitato terrore e superstizione. A volte, però, dietro la fantasia, si nasconde qualche cruda realtà. A nessuno fa piacere svegliarsi alle due di notte, ma se questo vuol dire salire in coperta a prendere il timone per il proprio turno, se vuol dire ritrovarsi immersi in una profonda e tranquilla notte oceanica semisepolti dalle stelle ascoltando il quieto respiro del mare che scivola lungo la carena, allora tutto sommato ne può valere la pena. [caption id="attachment_126359" align="aligncenter" width="800"] Il mito probabilmente più conosciuto al mondo - tanto da aver dato il nome a una celeberrima classe di regata - è quello dell’Olandese Volante, cioè il Flying Dutchman.[/caption] E seguire nel lento scorrere delle ore il movimento delle costellazioni che accompagnano la nostra rotta diventa una piacevole lettura. Poi, a poco a poco, il cielo inizia a cambiare colore, le stelle si spengono e una leggera sbavatura rosea alle nostre spalle segna ancora una volta il miracolo dell’alba. Il momento è magico, e quella indecisa sagoma all’orizzonte non può certo rovinarlo, anzi, incontrare qualcuno nell’immensità dell’oceano è sempre un momento di gioia.[button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=126351" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 31 Mag 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica Storia della navigazione: I Signori della Porpora L’aver monopolizzato la più preziosa delle tinture dell’antichità non deve far passare in secondo piano le capacità marinaresche di un popolo che inventò e dominò la navigazione commerciale nel Mediterraneo. C'era un tempo in cui il mare era un confine ignoto e apparentemente invalicabile, poi qualcuno poco a poco osò avventurarvisi e si scoprì che l’immensa distesa liquida non era un ostacolo, ma al contrario poteva essere un mezzo di comunicazione. La storia della navigazione nasce così, un po’ per avventura un po’ per necessità, e di certo non è stata facile perché c’erano da superare paure e problemi tecnici di cui non si aveva alcuna conoscenza e, se certo ci fu un salto dalla prima canoa scavata in un tronco d’albero a vere e proprie imbarcazioni capaci di affrontare le onde, il passo successivo non fu certo inferiore, perché si trattava di abbandonare la costa per affrontare un orizzonte privo di riferimenti, soprattutto con una governabilità dei mezzi assai approssimativa. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=124913" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 29 Apr 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica Barche d’epoca: Correva l’anno 1982 Quando le imbarcazioni vintage smisero di essere considerate vecchie per acquistare il blasone della storia. Proprio in quel 1982, in un forse inconsapevole allineamento di intenti, la costituzione dell’Associazione Italiana Vele d’Epoca, la creazione del Museo Barca Lariana e il San Pellegrino Veteran Boat Rally, primo raduno del Mediterraneo per scafi d’epoca organizzato da Nautica con lo Yacht Club Costa Smeralda e il Marina di Porto Rotondo, danno inizio a una rivoluzione. Quella che porterà imbarcazioni considerate dalla nautica di quegli anni vecchie, poco confortevoli, non sicure, a diventare d’epoca. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=124168" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Serena Laudisa il 29 Mar 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica I grandi personaggi: un uomo di nome Thor Per il pantheon vichingo era l’antico dio della folgore; per noi Thor è stato un norvegese coraggioso che ha fatto dell’Oceano Pacifico il palcoscenico della sua più grande avventura. Da millenni il coraggio e l’amore per l’avventura spingono l’uomo a confrontarsi con la natura. E quando si è trattato di confrontarsi con l’oceano, di imprese pazze - soprattutto negli ultimi decenni - se ne sono contate molte. Oggi la traversata dell’Atlantico è offerta in charter, quasi fossero due pieghe fuori porto, ma c’è stato anche chi per amore dell’impresa ha voluto compierla a remi, poi in windsurf, poi addirittura su un SUP. Ci aspettiamo che qualcuno prima o poi si faccia avanti con un pedalò, o magari con una cuffia e un paio di pinne. Certo sono state tutte imprese estreme ma compiute in sicurezza, con l’assistenza dei moderni mezzi di comunicazione e la (quasi) certezza di essere soccorsi in caso di problemi. Soprattutto sono state imprese prevalentemente sportive. Bene, fatta la necessaria premessa, ora cancellate tutto, riavvolgiamo il nastro, e parliamo di un’impresa folle che più folle non poteva essere per una serie di motivi che vedremo più avanti, a partire dal fatto che non si è svolta dieci o quindici anni fa, ma nell’ormai lontano 1947, quando per certe cose bisognava essere marinai, ma di quelli veri. Però bisognava anche essere uomini, con una fede e una tenacia oggi forse perdute. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=124032" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 29 Mar 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica • Storia Curiosità storiche: barche fuori contesto Quando ci avviciniamo a un’imbarcazione tradizionale siamo naturalmente portati a sottolineare lo stretto legame che questa ha con il luogo, con lo specchio d’acqua e con le tradizioni locali. Ma non è detto che sia sempre così. A volte può capitare d’imbatterci in esemplari che ci appaiono come delle contaminazioni, delle barche che sembrano estranee al loro contesto storico o geografico. Quando le scopriamo, la prima reazione è: “ma questa, cosa c’entra? è fuori posto!” Ed invece, cercare di capire da dove saltano fuori e quali storie abbiano da raccontarci è un buon esercizio che ci aiuta a individuare i mille canali attraverso i quali la tradizione marittima si espande, si diffonde e si contamina. Tra i primi che mi vengono in mente, accenno ad alcuni casi di barche “fuori contesto”, nell’intento di sollecitare i lettori a segnalare altre storie, altri spostamenti, altre curiosità, altre influenze. Nel caso più semplice, si tratta della questione di un’attrezzatura non del tutto conforme, che si può manifestare in tanti modi. [caption id="attachment_123060" align="aligncenter" width="800"] Argus in regata[/caption] [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=123057" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Giovanni Panella il 28 Feb 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica Il Mediterraneo, un mare di gozzi Per la loro varietà e diffusione su gran parte dei litorali e dei porti del Mare Nostrum, i gozzi occupano un’importante posizione nella nostra cultura marinara. Presenti in tante tipologie e varietà locali, prendono nomi diversi: bussi, gussu, vuzzu, gajeta, mourre de pouar, guz, dahjsa, pointus, lodsu, barquette... Che il Mediterraneo sia un “mare di gozzi” è un fatto che salta subito all’occhio dei marinai stranieri. Anche l’inglese Warington Smyth, in un testo novecentesco che elenca le barche dell’Asia e dell’Europa, appena passato lo stretto di Gibilterra fu colpito dalla diffusione della “ubiquitous barquette” che egli incontrò dalle coste tirreniche a quelle della Tunisia, dall’Adriatico all’Egeo. [caption id="attachment_122142" align="aligncenter" width="600"] “Dopo la pesca” di A. Varni, ritrae una gondua.[/caption] Ma cos’è un gozzo? Il “Vocabolario delle parlate liguri” lo definisce: “una barca non pontata, ma dotata di palchetti a prua e a poppa, piuttosto alta di bordo, con notevole cavallino, ruote di prua e di poppa molto arrotondate, poppa a punta”. Le ragioni della poppa a punta sono dovute al fatto che si tratta di un’imbarcazione che, quando è adibita alla pesca, può manovrare in ambedue le direzioni. Si può aggiungere che, quasi sempre, il dritto di prua si prolunga verso l’alto con una pernaccia, un elemento che ha soprattutto un valore decorativo e identitario. Per quanto riguarda la propulsione, il gozzo può esser definito come “una barca a remi che può esser mossa anche da una vela”. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=122129" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Giovanni Panella il 28 Gen 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica Storie di mare: Pirati dei Caraibi Libri, film, serial televisivi e persino fumetti hanno disegnato un’immagine dei pirati sicuramente affascinante ma lontana dalla realtà. Soprattutto se si parla della cosiddetta età d’oro della pirateria, il cui palcoscenico, fra il XVI e XVII secolo, furono le isole dei Caraibi. Qual è il primo e più antico mestiere del mondo? Risposta facile, banale, scontata, un po’ retorica e maschilista forse, e un po’ troppo di maniera anche se il primo riferimento sulla prostituzione appare già nel codice di Hammurabi (XVIII sec. A.C.). Qual è stato il secondo? Intuibile e forse solo una forma un po’ più concreta del primo, nel senso che il commercio fin dal tempo del baratto (tu dare a me, io dare a te pelle di orso), che al tempo poteva essere indifferentemente di merci o di uomini, ovvero prostituzione ma anche schiavi, è stato comunque - strano a dirsi - strumento di unione, comunicazione e, inevitabilmente, progresso. [caption id="attachment_122111" align="aligncenter" width="600"] L’epopea della pirateria caribica ha generato molta letteratura, facendo nascere miti che non hanno riscontro nella realtà, come quello delle fantomatiche mappe del tesoro.[/caption] Ma se volessimo indagare più a fondo scopriremmo che anche il terzo più antico mestiere del mondo è strettamente legato ai primi due, perché forse non saremo ben documentati su cosa accadeva al tempo delle prime canoe, ma sappiamo per certo che la pirateria era già in grande spolvero al tempo delle più antiche civiltà mediterranee. E i pirati furono una seria spina nel fianco anche per l’Antica Roma, che alla fine, per liberarsi di questa piaga, nel 67 a.C. incaricò il suo più valente generale, Pompeo, dandogli potere dittatoriale e mettendogli a disposizione risorse straordinarie. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=122101" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 28 Gen 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica Il triangolo delle Bermuda, fra mistero e fantasia Il Triangolo delle Bermuda, non è vero ma ci credo questo è l’assioma che da anni mantiene vivo l’interesse su quella zona del mar caraibico... di Stefano Navarrini il 28 Set 2021 Continua a leggere
Cultura Nautica Santa Margherita Ligure, il Tributo a Carlo Riva Raduno di motoscafi Riva d’epoca dai contorni dolcevita Foto @Blue Passion Photo Vacanza, charme, collezionismo nautico per un appuntamento che apre a nuovi orizzonti. Si è svolto lo scorso luglio, a Santa Margherita Ligure, un significativo raduno di motoscafi storici Riva, in omaggio al costruttore delle imbarcazioni forse più iconiche al mondo. Si tratta del “3° Tributo a Carlo Riva di S. Margherita Ligure”, organizzato dall’associazione Riva Society Tigullio, club di armatori e appassionati recentemente costituitosi nella cittadina del Tigullio (primo sul mare in Italia), inserito nel contesto internazionale della Riva Historical Society, con manifestazioni analoghe in alcune delle più belle città Europee e nel Mondo, sul mare o sui laghi. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=113448" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Redazione Nautica il 31 Ago 2021 Continua a leggere