Biologia Marina per subacquei: I protozoi di Nautica Editrice il 17 Lug 2016 Lasciamo ora i Protofiti, base della “piramide alimentare” dell’oceano, per i Protozoi; il regno vegetale per il regno animale, sempre alle radici dell’albero della vita, ove i due regni ancora quasi si confondono. Ecco innanzitutto i Foraminiferi, il cui protoplasma emette attraverso un involucro calcareo gli pseudopodi. Di forma assai varia, questo guscio spesso spiralato e suddiviso da tramezzi in piccole logge, è in realtà perforato in modo da lasciar passare quei filamenti, che formano all’esterno un delicatissimo reticolo.Sapendo che “foramen” significa “buco” in latino, si capisce il nome di questa importante classe nella quale, al momento della divisione, una delle cellule figlie conserva il vecchio guscio e l’altra ne riforma uno nuovo. D’importanza capitale è la funzione dei Foraminiferi nella formazione delle rocce. Essi non costituiscono forse i tre quarti del materiale che forma i fanghi oceanici di recente deposizione? Così la “pietra di Parigi” entro cui sono scavate le Catacombe è un calcare “a miliolidi”, fatto da gusci di animali che vivevano nei mari del Bacino di Parigi all’inizio del Terziario. Così pure i calcari “a nummuliti” che hanno formato le falesie di Biarritz e le rive del Nilo, segnatamente le pietre delle Piramidi. Ma le Nummuliti – da “nummus”, moneta in latino – presentano un carattere eccezionale tra i Protisti: a forma di disco, lenticchia, moneta, possono toccare i 2 centimetri. Nella regione parigina ove i fossili sono abbondanti, si staccano sovente dalla roccia madre e vengono chiamate “pietre lenticolari”. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!