Biologia Marina per subacquei: I flagellati di Nautica Editrice il 17 Lug 2016 I Flagellati, esseri unicellulari dotati di flagelli (piccole fruste che, agitate, servono da propulsori) erano un tempo l’incubo delle classificazioni perché non si potevano unire ai Protozoi, in quanto alcuni avevano clorofilla. Oggi si afferma che i Flagellati sono dei Protisti e se ne assegnano alcuni ai Protozoi, altri ai Protofiti. A questi ultimi si dà il nome di Dinoflagellati (da “deinos”, spaventoso) perché, al microscopio, possono presentare un aspetto abbastanza “mostruoso”.Alcuni raggiungono maggiori dimensioni tra tutti i Protisti: soprattutto quelli del genere “Ceratium” con lunghi corni e le Nottiluche che vale la pena di considerare perché talvolta formano banchi di 2 o 3 centimetri di spessore. Sotto la lente d’ingrandimento la Nottiluca appare come un minuscolo globo rotondo di un millimetro di diametro, con un prolungamento vermiforme, il flagello. Come dice il suo nome, la Nottiluca riluce di notte. Se la si muove nel buio si vedono accendersi minuscoli punti luminosi. Così i suoi ammassamenti alla superficie delle onde, che di giorno hanno una tinta rossastra, brillano di notte in grandi strie fosforescenti, soprattutto se il mare è agitato. Questo fenomeno – che gli Olandesi chiamano “mare di neve” – è visibile talora anche sulle nostre coste, ma si verifica soprattutto nei mari caldi. Non è necessario che le Nottiluche siano molto numerose perché ne sia illuminata l’acqua sotto la prora e nella scia delle navi. Hanno costruito Parigi e le Piramidi. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!