Nuovo stabilimento green del Gruppo Ferretti nel cuore del Miglio Blu, per la produzione dei modelli Riva da 76 a 130 piedi, festeggiato con il varo del 110. Investiti 50 milioni di euro e caccia a nuove aree nel golfo.

Oltre 64.000 metri quadrati di superficie, banchine per 400 metri lineari attrezzate per 33 ormeggi, quattro capannoni con 21 postazioni di produzione, ai quali si aggiungono altri 2 capannoni dedicati alla verniciatura.

Così – dopo un investimento da 50 milioni di euro sull’area cantieristica acquisita nel 2012 a seguito del fallimento della società Oram e dell’acquisizione
del cantiere Michelini Portunato – la nuova frontiera del Gruppo Ferretti, fresca di restyling, qualifica il Miglio Blu, sulla sponda di levante del golfo della Spezia.

Ferretti
Tan Xuguang al taglio del nastro; alla sua sinistra, Piero Ferrari (ph_Alexia Frascatore)

Il distretto industriale, in virtù della presenza gomito a gomito degli stabilimenti leader internazionali nella costruzione dei superyacht, grazie anche all’intervento di Ferretti, ha portato, oltre alle espressioni celebrative dell’amministrazione comunale, all’approntamento della segnaletica stradale alle porte della città: “La Spezia-capitale mondiale della nautica”.

Un processo da consolidare più che uno status raggiunto. Ferretti, con la concessione demaniale in scadenza nel 2033, svolge un ruolo chiave.

La produzione

Il polo produttivo satellite della casa madre di Forlì – che nella sua nuova veste presenta impianti fotovoltaici, show room, sala convegni ed esclusivi spazi per la convivialità con vista mare – è focalizzato sulla costruzione-allestimento di 7 modelli Riva da 76’ a 130’ e, a regime, consente di varare oltre 30 imbarcazioni l’anno fino a 40 metri di lunghezza.

Il battesimo dello stabilimento è avvenuto il 18 maggio scorso con la consegna al mare del nuovo Riva 110’.

Grandi cerimonieri, l’amministratore delegato Alberto Galassi, il presidente del gruppo e azionista di riferimento Tan Xuguang (a capo di Weichai, il colosso controllato dallo Stato cinese con sede a Weifang nello Shondong) e l’azionista di minoranza Piero Ferrari; attorno a loro le autorità locali e una delegazione di Weichai. Galassi non ha dubbi: “E’ il cantiere più bello al mondo: per il contesto in cui è collocato, per come è stato strutturato, per il gioco di squadra che ne è alla base, alimentato dalle risorse e dalla lungimiranza dall’azionista che ha rilanciato il gruppo.

Vogliamo essere dispensatori di felicità, non solo per i nostri clienti ma, ancor prima, per i nostri lavoratori. È fondamentale produrre risultati economici, ma è altrettanto importante produrre risultati sociali. Quando sono arrivato nel 2012 c’erano nei cantieri del gruppo 1300 persone in ansia.

Oggi sono 1900, più 2500 di indotto, che guardano fiduciose all’avvenire. I lavoratori fanno la qualità degli yacht; ciò avviene in un ambiente di lavoro sicuro, protetto, grazie a investimenti continui”. Investimenti che hanno dato frutto.

Riva 110'
Il Riva 110′ pronto per il varo

I risultati

Il Gruppo Ferretti ha chiuso il primo trimestre 2024 con un utile netto di 22,2 milioni di euro, in rialzo del 19,4% rispetto allo stesso periodo del 2023 e con ricavi netti per 313 milioni (+11,7%).

Nel trimestre, la raccolta ordini è stata pari a 266,6 milioni (di cui superyacht per 64 milioni), in lieve rallentamento rispetto allo stesso periodo del 2023 principalmente per via dell’andamento del business nelle Americhe, in particolare negli Usa, impattati dall’anno delle elezioni presidenziali e dai tassi di interesse ancora alti.

Sono otto, ricordiamo, i marchi del gruppo: Ferretti Yachts, Pershing, Itama, CRN, Custom Line, Wally e Riva, la cui nuova area operativa è alla Spezia.

Qui lavorano ogni giorno 750 addetti, di cui 200 dipendenti diretti. Dal cuore di Sarnico (che continua la sua mission produttiva per i modelli più piccoli), il passo non è breve.

Ma l’orgoglio è il medesimo. Lo stesso è stato il sentimento portante del benvenuto nel sito produttivo, con corredo di ringraziamenti alla cordata cinese che ha rilanciato il Gruppo nel 2012, rammarico per il mancato palesarsi all’epoca di ‘Cavalieri Bianchi’ italiani, propositi per il futuro: “Altri 100-200 anni al gruppo” il leit motiv di giornata scandito da Galassi, che si guarda attorno alla ricerca di nuove aree per lo sviluppo della produzione alla Spezia: “Siamo attenti a cogliere le opportunità che si dovrebbero aprire nel territorio”.

I progetti futuri

Il pensiero corre al sito dell’ex centrale Enel ma, ancor prima, all’Arsenale della Marina Militare: “Abbiamo bisogno di altri spazi sul mare per incrementare la produzione; vorremmo costruire yacht fino a 50 metri di lunghezza”. Intanto sollecita la città al miglioramento dell’ospitalità turistica. “I nostri clienti, pur incantati dal Golfo dei Poeti, vanno a pernottare a Forte dei Marmi”.

Per promuovere la svolta e coltivare gli auspici non poteva esserci giorno migliore: quello del convegno Blue summit design che, organizzato dal Comune e dal polo universitario vocato all’ingegneria e all’architettura nautica, ha fatto confluire alla Spezia i cervelli del design e la stampa specializzata.

Intanto il prefetto Maria Luisa Inversini sogna la realizzazione nel golfo di un museo sulla storia dello yacht design: sarebbe la ciliegina sulla torta. La sfida è aperta.