a cura di Andrea Mancini e Luca Mauro

Nauticontest è un’iniziativa free access che vuole dare spazio alle nuove idee provenienti da chi si prepara a diventare il progettista di domani, valorizzando quei progetti belli ed originali che, al tempo stesso, sono anche potenzialmente realizzabili.

Questo mese presentiamo due progetti che, pur non soddisfacendo le specifiche di completezza richieste per partecipare a Nauticontest, meritano comunque una menzione speciale perché ben fatti e interessanti sotto vari punti di vista. Parliamo di due progetti per due piccoli natanti, entrambi progettati su obiettivi chiari e ben determinati.

Il progetto è relativo a un piccolo cabinato dal design gradevole e moderno, un explorer sulla inusuale taglia dei 10 metri caratterizzato da interessanti soluzioni ergonomiche e stilistiche. Stiamo parlando di Zest 33.

Progetto Zest

2^ Menzione speciale

 Titolo progetto selezionato ZEST 33

Progettisti Anna Abbate, Sara Marchetti, Tommaso Schenone

Università/Scuola di Specializzazione Quasar Institute for Advanced Design

 Corso di Laurea/Master Master in Yacht Design

Anno conseguimento titolo di studio 2024

Progetto Zest 33

Introduzione

L’obiettivo progettuale che si sono posti i tre giovani designer Anna Abbate, Sara Marchetti e Tommaso Schenone è stato preciso e definito fin dall’inizio: disegnare un cabinato sotto i 10 metri, quindi natante esente da immatricolazione, che potesse essere utilizzato tutto l’anno anche in chiave noleggio.

Per tale motivo sono anche state individuate potenziali aree di navigazione.

Il risultato è un piccolo explorer normativamente di 10 metri, ma in effetti di oltre 12 di lunghezza complessiva, dal design gradevole e originale.

Un divano sospeso sull’acqua con una interessante soluzione del tientibene-poggiapiedi integrato nel design
Con una interessante soluzione del tientibene-poggiapiedi
integrato nel design

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il progetto

Un explorer che si ispira, come dichiarano i progettisti, “alle caratteristiche tondeggianti di un gozzo cabinato, contrapposte alle linee più marcate e decise dei trawler moderni”. Il tutto arricchito da soluzioni ergonomiche e stilistiche interessanti e la scelta di una motorizzazione full electric funzionale alle limitate zone di navigazione immaginate. Con un occhio anche agli aspetti legati alla sostenibilità. Tutto questo è Zest 33.

Progetto Zest 33
Il divano poppiero può assumere diverse funzioni grazie allo schienale modulabile

Layout e design

Coerentemente agli obiettivi progettuali che caratterizzano un piccolo explorer destinato al noleggio, il gruppo progettuale ha studiato soluzioni distributive ed ergonomiche integrate all’interno di un design gradevole che, al tempo stesso, trasmettono sicurezza e protezione. Come si addice a un tipico explorer che nasce per viaggiare con qualsiasi tempo e in qualsiasi luogo. O quasi!

Ecco, dunque, la grande tuga che fornisce riparo dalle intemperie o dal sole, oppure la coperta walk-around perimetrata da un’impavesata di generose dimensioni che trasmette un senso di grande protezione e permette di andare a prua senza paura anche quando il mare è mosso.

Il layout prevede sottocoperta ben due spaziose cabine a tutto baglio e un ampio bagno, il tutto caratterizzato da linee morbide ma decise.

sezione longitudinale Zest 33
Studio dell’ergonomia a bordo di Zest 33 dove le altezze interne sono quelle tipiche di barche più grandi

 

Salendo in coperta troviamo la timoneria posizionata longitudinalmente a centro barca, a poppa della quale la grande zona living interna alla tuga, illuminata da ampie vetrate ed in diretta comunicazione con il pozzetto, concede agli ospiti spazi da vivere in navigazione e in rada, con il bello e il cattivo tempo.

A proravia della timoneria, invece, decisamente originale la scelta di ricavare una zona relax-prendisole interna, riparata e con vista a 360° sul mare, in linea con la mission dell’imbarcazione. Il pozzetto di poppa è delimitato da un sunbed polifunzionale con uno spazio “relax” affacciato sul mare e una seduta confortevole con tavolo estraibile.

Zest 33

In generale sono ben armonizzati gli stilemi nelle scelte di design, quali linee tese, elementi a sbalzo, le ampie vetrature, la coerenza sull’utilizzo dei colori tra layout interno ed esterno.

cabina Zest 33

Attenzione ai particolari

Come accennato, per Zest 33 i tre giovani progettisti hanno studiato soluzioni ergonomiche e stilistiche interessanti. In particolare, parliamo della zona di prua che è caratterizzata da due “chaise longue” scavate nel volume caratteristico della tuga. Esse permettono di stare comodamente sdraiati o seduti, ma sempre ben protetti dall’imponente impavesata che presenta una ampia vetratura che regala una inedita vista del mare anche da sdraiati.

progetto Zest 33

Tra i dettagli di maggiore ispirazione, troviamo l’interessante tientibene a scomparsa del prendisole poppiero, che scende verso la spiaggetta di poppa divenendo un comodo poggiapiedi per chi vuole godersi un bel tramonto, seduto sulla cuscineria di poppa. Anche la regolazione dello schienale è stata studiata per assolvere a più funzioni utili sia per i momenti di relax sul prendisole che durante la degustazione di prelibate pietanze.

Nonostante i soli 10 metri di lunghezza di omologazione, non è infine da sottovalutare l’accessibilità dell’imbarcazione, che garantisce sempre delle altezze e dei passaggi uomo adeguati in tutte le zone della barca, come si richiede a un explorer che si rispetti.

progetto Zest 33

 

Sostenibilità

Dopo aver definito dei chiari obiettivi progettuali di piccolo explorer destinato al noleggio, seguendo la tendenza attuale del fenomeno “boat leasing”, i tre giovani progettisti hanno definito anche una ipotetica localizzazione dell’imbarcazione e, quindi, delle ipotetiche zone di navigazione individuate nell’arcipelago delle Eolie, delle Egadi o del Golfo di Napoli. Tutte zone altamente turistiche in grado di garantire i servizi necessari anche per il rifornimento energetico della barca e un piacevole soggiorno degli ospiti. Tutto ciò al fine di studiare una propulsione full electric che permetta di muoversi tra i diversi possibili attracchi senza avere problemi di scarsa autonomia.

Zest 33

Su queste premesse, per Zest 33 è stata prevista una motorizzazione costituita da due motori elettrici “Hurricane” collegati a due classici piedi poppieri che fuoriescono dallo specchio di poppa.

I motori sono abbinati a due pacchi batteria Evoy da 252 kWh che consentono un’autonomia di circa 12 ore a una velocità media di 10 nodi. Autonomia che può essere aumentata se si prende in considerazione il contributo che possono dare gli 8 metri quadrati di pannelli solari installati sul tetto della tuga (10,5 se si considerano i pannelli sulla copertura mobile del pozzetto).

 

Zest 33

Tutto molto bello ma, forse, un po’ troppo ideale. 12 ore di autonomia in mare non sono poi così tante. Magari potrebbe essere opportuno prevedere anche un sistema di back up, un piccolo gruppo elettrogeno che possa fornire energia in caso di bisogno.

La motorizzazione

Chiudiamo questo argomento ricordando che una motorizzazione full electric è un passo importante verso la sostenibilità di una barca a patto che sia integrato ad altre soluzioni che diminuiscano il fabbisogno energetico. Come la soluzione studiata dal gruppo di progetto che ha previsto una parte del tetto della tuga apribile grazie a delle lamelle orientabili in modo da consentire una efficace ventilazione naturale. Un’ottima soluzione, ma non basta.

Zest 33

Se vogliamo iniziare a parlare seriamente di sostenibilità è essenziale studiare anche tutti quei vari aspetti legati al fabbisogno energetico di bordo, a partire dall’efficienza propulsiva (quindi studio delle forme di carena e della propulsione), per arrivare al contenimento dei pesi di bordo.

Per non parlare dei temi che bisognerebbe affrontare se vogliamo parlare di sostenibilità non solo energetica ma ambientale a 360°, e quindi affrontare temi come l’impatto dei processi produttivi, la riciclabilità dei materiali utilizzati eccetera.

Ma parliamo di temi molto vasti e complessi che, decisamente, esulano gli argomenti studiati per una tesi di design.

scheda tecnica Zest 33

Conclusioni

Certamente un progetto concreto, che tocca corde originali quali la mission del noleggio per un explorer natante, normativamente di soli 10 metri di lunghezza. Una coraggiosa proposta controcorrente rispetto a ciò che il mercato sta oggi fornendo, ovvero veloci daycruiser dalle caratteristiche decisamente poco ecologiche.

Piani generali Zest 33

Evidentemente rimangono da approfondire gli aspetti più tipicamente ingegneristici, uno su tutti quello inerente alle strutture portanti a sostegno delle grandi vetrate. Interessante, infine, potrebbe essere approfondire quegli aspetti per rendere l’imbarcazione ancora più sostenibile, dall’ottimizzazione delle forme di carena e della propulsione, fino ai materiali di costruzione.

 

progettisti Zest 33
ANNA ABBATE, SARA MARCHETTI, TOMMASO SCHENONE Gli autori del progetto Zest 33 si sono conosciuti a Roma durante il Master in Yacht Design che hanno frequentato presso il Quasar Institute for Advanced Design. Qui Anna, Sara e Tommaso, architetti e designer provenienti da diverse parti d’Italia con un variegato bagaglio frutto di differenti percorsi formativi e culturali, hanno messo in comune le loro esperienze e la loro passione per il design e per la nautica per dare vita al progetto elaborato per la loro tesi conclusiva del Master, discussa a gennaio 2024. Ed ora, dopo aver disegnato insieme una barca, ognuno sta iniziando a disegnare il proprio futuro professionale.

Tutti elementi che sono stati notati anche dalla giuria del MYDA (Millennium Yacht Design Award) – il concorso internazionale di design di imbarcazioni da diporto promosso e organizzato da CarraraFiere all’interno del Seatec, che presenta progetti di designer professionisti e esordienti – che nel marzo scorso lo ha decretato vincitore nella categoria “Nuovi progetti” con la seguente motivazione: “Controllato progetto dal punto di vista funzionale e da un armonico design. Originale sfruttamento della parte anteriore della plancia di comando”.

Per maggiori informazioni: marcolongoirene@gmail.com