Proteus 310, foiling for all

I foil, le ali immerse che fanno “volare” le barche, sono il futuro della nautica. Lo stiamo vedendo nelle competizioni sportive, dall’America’ Cup dove le barche a vela volano “tranquillamente” sui foil a oltre 40 nodi alla motonautica elettrica con il primo campionato del mondo E1 race che prenderà il via il prossimo anno proprio con barche monotipo con foil. Ma anche nella nautica “normale”, quella non competitiva, sempre più spesso vengono proposte barche con i foil. Spesso, si tratta di oggetti complicati e delicati, difficili da gestire in porto e a terra per gli ingombri del sistema alare. E, aspetto per nulla secondario, estremamente costosi.

La scommessa del futuro, quindi, sarà quella di progettare e costruire barche foil che volino anche a basse velocità, che siano sicure e costino, se non poco, almeno un po’ di meno! Una scommessa sulla quale stanno puntando in molti, tra i quali una piccola realtà imprenditoriale cipriota, la Proteus Boats che sta studiando piccole e piccolissime imbarcazioni foil a propulsione elettrica.

 

Il prototipo del Proteus 360, prima unità della serie, lungo 3,60 m, è stato presentato all’ultimo salone di Dusseldorf a gennaio scorso riscuotendo grande interesse tra pubblico e addetti ai lavori. Non a caso proprio, a marzo scorso, a Milano, è stato premiato come migliore imbarcazione foiling a motore (Motor Boat Award) ai Foiling Awards, riconoscimenti dati alle eccellenze della nautica “volante” sotto tutti i punti di vista, dalle barche ai materiali e componenti, dagli equipaggi alle iniziative di ogni genere. Il tutto organizzato dalla “we are foiling”, ecosistema mondiale di eventi e iniziative tutti connessi a questa specifica tipologia.

Dal Proteus 360 è derivato il più piccolo Proteus 310, lungo 3,10 m, che tuttavia mantiene le caratteristiche del prototipo originario. Quindi grande efficienza grazie ai foil. Ma anche semplicità, maneggevolezza, dimensioni contenute … nonostante le ali che permettono a due persone di volare già a una decina di nodi con un piccolo fuoribordo elettrico da 6 kW. Per arrivare a 20 nodi di crociera e 26 nodi di velocità massima, sempre volando, anche con un po’ di onda.

Infatti, a detta dei suoi progettisti e costruttori ciprioti, Proteus ha un’ottima tenuta al mare e non è necessario ridurre la velocità di navigazione fino a che le onde non superano i 60 cm. Niente male per una barchetta di poco più di tre metri.

 

Per evitare l’impatto della sporgenza dei foil sotto carena, parte dolente di qualsiasi imbarcazione del genere, essi sono entrambi totalmente retrattili in modo da permettere di arrivare in spiaggia. Parliamo di un grande foil prodiero leggermente più largo della barca stessa collegato a due montanti verticali (strut) che rientrano nei due scafi laterali del trimarano che costituisce la carena di Proteus.

Nel prototipo, quest’unica ala era divisa in due ali singole leggermente inclinate collegate ai due strut. A poppa, invece, c’è una seconda ala, più stretta, collegata a uno strut centrale, totalmente retrattile anch’esso, al termine del quale è alloggiata un’ogiva contenente il motore elettrico propulsivo. Per ora la movimentazione è manuale, ma in Proteus stanno lavorando attorno a un sistema di sollevamento meccanico a controllo elettronico.

 

A breve, il Proteus 310 dovrebbe essere commercializzato in Germania in due versioni, una per gli sport acquatici e la seconda come tender per gli yacht più grandi, a un costo intorno ai 33.000 euro: tanto per una barchetta di soli 3 metri ma poco se pensiamo che si tratta di una barca con i foil dotata di propulsione elettrica. Parallelamente, l’azienda cipriota sta progettando anche un modello più grande per 4 persone lungo 4,50 m che potrà arrivare a circa 25 nodi con un motore da 10 kW. Ma sempre con le stesse caratteristiche di semplicità, maneggevolezza ed economicità.

Per maggiori informazioni: https://proteus.boats/