Nauticontest, Dreaming for All di Matteo De Francesco di Andrea Mancini il 26 Apr 2024 a cura di Andrea Mancini e Luca Mauro Nauticontest è un’iniziativa free access che vuole dare spazio alle nuove idee provenienti da chi si prepara a diventare il progettista di domani, valorizzando quei progetti belli ed originali che, al tempo stesso, sono anche potenzialmente realizzabili. Questo mese presentiamo due progetti che, pur non soddisfacendo le specifiche di completezza richieste per partecipare a Nauticontest,meritano comunque una menzione speciale perché ben fatti e interessanti sotto vari punti di vista. Parliamo di due progetti per due piccoli natanti, entrambi progettati su obiettivi chiari e ben determinati. Il primo progetto, “Dreaming for All” riguarda un battello pneumatico di 7,50 metri, performante e dal design accattivante, per il quale sono state studiate soluzioni ergonomiche e distributive che lo rendono fruibile anche a persone con difficoltà motorie, senza per questo essere un’unità solo per disabili. Sommario 1a Menzione speciale a Dreaming for allIntroduzioneGli obiettivi progettualiLe soluzioniConclusioni 1a Menzione speciale a Dreaming for all Progettista Matteo De FrancescoUniversità/Scuola di Specializzazione Università di GenovaCorso di Laurea/Master Laurea magistrale in Design Navale e NauticoAnno conseguimento titolo di studio 2023 Introduzione Un gommone ad accessibilità aumentata, così possiamo definire “Dreaming for All”, progetto di un battello pneumatico destinato pressoché ad ogni tipologia di utente con qualsiasi capacità motoria. Sviluppato dal giovane Yacht Designer Matteo De Francesco per la sua tesi di laurea del corso Magistrale di Design Navale & Nautico tenuto a La Spezia (SP) dall’Università di Genova e dal Politecnico di Milano, il lavoro tenta di definire nuovi standard ergonomici e di progettazione “unici”, per tutti, partendo dall’assunto che la disabilità è solo uno dei tanti stati di salute. Pertanto, “se il progetto è concepito For All non genererà handicap per nessuno, né abili né meno abili”, così la pensa Matteo. Alcune delle diverse configurazioni possibili in coperta Gli obiettivi progettuali Le barche generalmente sono pensate per una utenza che può saltare a bordo, salire e scendere gradini, infilarsi in un passo d’uomo. Insomma, per un’utenza se non giovane, comunque senza particolari problemi fisici. Ma con il progressivo invecchiamento della popolazione mondiale, nei prossimi anni a quest’utenza inevitabilmente si affiancherà un numero sempre maggiore di diportisti con difficoltà motorie per i quali la barca va ripensata tenendo conto del tema dell’accessibilità. Anche quando si tratta di barche relativamente piccole, come un gommone-natante sotto i 10 metri. Il lavoro di Matteo si inserisce in questo contesto con l’obiettivo, come dice lui stesso, di “creare un prodotto mai visto prima ma incline a soddisfare qualsiasi esigenza, sia dell’attuale clientela sia di quella finora mai raggiunta: anziani e persone con problemi deambulatori ma ancora ricchi di passione verso il mare”. Per raggiungere quest’obiettivo, Matteo ha lavorato su più aspetti sinergicamente in modo che una soluzione pensata, ad esempio, per una maggiore accessibilità non diventasse penalizzante dal punto di vista dell’ergonomia o del comfort. E viceversa. Nel dettaglio, gli aspetti su cui ha lavorato in modo mirato sono stati: l’accessibilità, prevedendo soluzioni per sbarco ed imbarco facilitati ed eliminando i dislivelli; la fruibilità degli spazi, semplificando le varie funzioni a bordo e facilitando la percorribilità da prua a poppa; il comfort di bordo, studiando soluzioni per rendere la cucina e la doccia maggiormente accessibili, aumentando le aree living e i prendisole; l’autonomia a bordo, prevedendo soluzioni che facilitino una conduzione autonoma della barca, come una facile accessibilità alle aree di ormeggio e una postazione di guida maggiormente ergonomica. Le soluzioni Per raggiungere gli obiettivi appena descritti, Matteo ha elaborato un insieme di soluzioni, alcune anche particolarmente ingegnose. Partiamo dalla poppa, dove i tubolari si interrompono poco prima dello specchio per dare la possibilità di ribaltare le due murate laterali che, oltre ad aumentare l’area del pozzetto, facilitano l’accesso a bordo, dalla banchina, dalla spiaggia, dall’acqua. Sempre a poppa, è presente una piccola gruetta che fuoriesce lateralmente dal rollbar per consentire l’imbarco o lo sbarco di una persona in carrozzina, o di carichi pesanti, il tutto facilitato proprio grazie alle murate abbattibili. La soluzione prevista per la panca di poppa permette, invece, di configurare diversi layout della coperta a seconda delle esigenze. In particolare, grazie a dei binari incassati nel pagliolo, che permettono lo scorrimento longitudinale della seduta, e grazie allo schienale abbattibile e modulabile, è possibile comporre a proprio piacimento lo spazio del pozzetto poppiero. A queste soluzioni se ne aggiungono altre, come le sedute a ribalta incassate nelle murate, a destra e sinistra, oppure la seduta estraibile dal pagliolo speculare a quella di guida. L’insieme di queste soluzioni e le varie combinazioni possibili permettono così di ottenere sulla stessa barca, di soli 7,50 metri, diverse configurazioni d’uso per venire incontro alle più svariate esigenze e gusti. Poi, andando verso prua, troviamo la postazione di guida adattabile ad ogni tipologia di utenza, normodotata e non, grazie alla seduta mobile. Interessante anche la soluzione del parabrezza che si apre “liberando” un passaggio largo ben 70 centimetri, tale da permettere anche a una carrozzina di arrivare a prua dove il divanetto a “C” può diventare anche un ampio prendisole. Sempre per facilitare l’accessibilità a bordo, anche a prua è stata studiata una soluzione che prevede, sul musone, una pedana ribaltabile integrata nel design che sbalza in avanti permettendo un comodo sbarco. Conclusioni Dreaming for All è il progetto per un RIB che vuole essere per tutti, persone con problemi fisici e non. La valutazione degli specialisti Per far questo, Matteo De Francesco ha studiato soluzioni capaci di facilitare l’accessibilità e la mobilità a bordo anche grazie alla modularità che amplia gli spazi a disposizione, abbinando il tutto ad un design gradevole e prestazioni in linea con le tendenze del mercato che conferiscono all’insieme una propria identità stilistica. MATTEO DE FRANCESCOMatteo De Francesco, classe 1994, da Bergamo, fin da piccolo è stato influenzato dalla passione del padre che lo portava in giro per cantieri, fiere e porti a vedere barche. Una passione che, cresciuta negli anni, ha incentivato Matteo a scegliere un percorso di studi che lo ha portato a diventare Yacht Designer proprio con il progetto “Dreaming for All” che presentiamo su queste pagine. Dopo la laurea e alcune esperienze presso studi tecnici di cantiere, Matteo oggi si appresta a intraprendere l’attività di designer con un suo studio. Un progetto notato anche dalla giuria del MYDA (Millennium Yacht Design Award) – il concorso internazionale di design di imbarcazioni da diporto promosso e organizzato da CarraraFiere all’interno del Seatec, che presenta progetti di designer professionisti e esordienti – che nel marzo scorso lo ha decretato vincitore nella categoria “La barca a misura d’uomo” con la seguente motivazione: “Controllato progetto dal punto di vista funzionale e distributivo, l’attenzione alla accessibilità è occasione per valorizzare la flessibilità d’uso dei diversi spazi di bordo”. Per maggiori informazioni: matteo.defrancesco@hotmail.it Per partecipare al Nauticontest: www.nautica.it/nauticontest Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!