Malupa 5.0, una barca proprio per tutti di Andrea Mancini il 28 Feb 2024 “Non una deriva specifica per disabili, ma una vera imbarcazione a vela adattabile e configurabile per ogni esigenza, capace di accogliere in maniera semplice e in totale sicurezza sia ragazzi normodotati sia diversamente abili senza alcuna distinzione”. Con queste parole, Luca Bracci, amministratore del Centro Nautico Adriatico autore della costruzione, introduce Malupa 5.0, una piccola ma geniale barca a vela di 5 metri nata da un’idea e dall’instancabile lavoro di Marco Lorenzetti, anima dell’Associazione La Fabbrica dei Sogni di Senigallia, con il supporto del designer Paolo Giordano che ha sviluppato il progetto. Una nuova deriva multiuso, semplice e sicura ma al tempo stesso performante, nata con l’obiettivo di diventare la barca scuola per tutti: bambini, adulti, anziani e disabili. Ed è proprio questo l’aspetto geniale e innovativo. Malupa, infatti, non è una barca “speciale” per disabili come quelle pochi esistenti, bensì una barca “normale” per tutti, disabili compresi. “Un obiettivo che – come ci racconta sempre Luca Bracci – è stato centrato in pieno alla luce dei riscontri avuti in diversi mesi di attività estiva, durante i quali hanno navigato su Malupa giovani, senior, velisti principianti, velisti esperti, istruttori, ragazzi normodotati e ragazzi con diverse forme di disabilità con i loro accompagnatori. Tutti sono sempre rientrati con il sorriso in volto per aver potuto navigare su un’imbarcazione che sentivano propria.” Andiamo allora a scoprire i segreti di questa piccola imbarcazione così speciale da essere normale! Lunga 4,70 metri e larga 2,10, Malupa 5.0 può accogliere a bordo fino a 5 persone che si possono disporre a seconda delle esigenze grazie ad una piattaforma polifunzionale con componenti modulari adattabili che la rendono flessibile e configurabile in relazione all’utilizzo. Infatti, le quattro guide equidistanti sul pagliolo permettono di posizionare liberamente da 1 a 4 sedute, con possibilità di ruotare a 360° e di slittare longitudinalmente per permettere di trovare la migliore posizione a bordo, navigare più comodi e protetti, venendo così incontro a qualsiasi esigenza ergonomica. Una grande flessibilità che, insieme alla possibilità di avere diversi tipi di sedute (panche e schienali, sedute ergonomiche), il timone barra (a innesto rapido) oppure a ruota orizzontale a prua (tipo volante) con rinvio della scotta sempre a prua, più altre soluzioni interessanti, consente di configurare al meglio la deriva in funzione della tipologia di utilizzo. Una grande differenza rispetto alle altre imbarcazioni che, invece, hanno un layout fisso. Ma una differenza ancora maggiore è quella costituita dall’accessibilità offerta dalla poppa aperta e la presenza di una pedana scorrevole con la quale il disabile può salire a bordo direttamente dalla spiaggia, senza la necessità di utilizzare pontili o gruette. “Malupa è progettata – continua Luca Bracci – proprio per abbattere il vincolo di accesso a bordo dal pontile, una cosa che abbiamo potuto verificare e testare proprio il giorno del varo, quando un disabile è salito a bordo passando dalla carrozzina al seggiolino in totale autonomia, grazie al fatto che Malupa era pronta ad accoglierlo presso un normale scivolo di alaggio e non a un pontile attrezzato con gruetta. Lo stesso disabile è poi sceso dalla barca direttamente sulla spiaggia grazie alle sedute che scorrono e ruotano verso poppa e alla poppa stessa che, bassa sull’acqua, agevola le operazioni di imbarco e sbarco. Sarebbe stato impossibile svolgere tutte queste operazioni con qualunque altra imbarcazione.” Tutte queste operazioni sono poi possibili nonostante la presenza di un bulbo che aggiunge alla già elevata stabilità di forma dello scafo una significativa componente di stabilità di peso rendendo la barca sicura e performante al tempo stesso. Bulbo che, però, è montato su una deriva retrattile in modo da non complicare l’avvicinamento a terra. Infatti, chiarisce ancora Luca Bracci, “la movimentazione della deriva retrattile avviene direttamente a bordo – a differenza delle altre imbarcazioni con bulbo dove si deve montare e smontare un apposito verricello – e permette al bulbo di essere posizionato a filo con lo scafo, permettendo così di spiaggiare con estrema facilità.” Anche l’armo velico e le manovre in coperta sono stati studiati per essere semplici e facilmente gestibili, a partire dalla scotta della randa rinviata in prossimità delle sedute e dalle restanti manovre tutte a portata di mano, per arrivare alla delfiniera fissa sopra la quale è armato un avvolgitore a circuito chiuso per la gestione del code zero che permette di aprire e chiudere la vela in qualunque condizione con facilità e in piena sicurezza. Le prestazioni di Malupa sono quelle di una moderna deriva, a prescindere dall’equipaggio che ci naviga: giovane o senior, normodotato o disabile che sia. Una barca davvero multifunzione che dà la possibilità ai circoli di svolgere con una sola unità tutte le attività che normalmente devono essere svolte con imbarcazioni diverse. Non ultimo, Malupa è stata progettata e realizzata interamente in Italia utilizzando resina riciclabile, è facilmente carrellabile con auto di piccole dimensioni, è facile da gestire a terra ed è personalizzabile nei colori, con possibilità di brandizzazione. Per maggiori informazioni: www.centronauticoadriatico.com/it/malupa/ Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!