Calita, un po’ houseboat, un po’ motorsailer di Andrea Mancini il 27 Mar 2024 Una barca un po’ houseboat Una barca un po’ houseboat, per i grandi volumi interni, e un po’ motorsailer, per l’attitudine a lunghe e tranquille navigazioni anche con l’ausilio di un po’ di velatura. Il tutto in un piccolo catamarano, talmente piccolo da essere esente da immatricolazione in quanto la sua lunghezza di omologazione (9,99 metri) rientra nel limite dei 10 metri. Parliamo di Calita, opera prima che il neonato cantiere novarese NovaYacht ha presentato all’ultimo salone di Genova dove ha riscosso un grande interesse grazie proprio a queste caratteristiche che ne fanno una barca decisamente originale nel panorama nautico nazionale e non solo. Andiamo, dunque, a scoprirne le principali caratteristiche. Partiamo dal design, caratterizzato da forme piuttosto squadrate che possono piacere o no, ma che di certo permettono di avere volumi e spazi interni considerevoli. Su Calita, infatti, la grande tuga occupa un buon 70% dell’intera superficie orizzontale del catamarano, pari a qualcosa come 40 metri quadrati totalmente utilizzabili: in pratica un mini appartamento su un unico livello. Tanto spazio interno Tutto questo spazio è stato utilizzato per posizionare sul ponte di coperta una enorme dinette con cucina a vista e ben due cabine matrimoniali, entrambe con il loro bagno, dotate di grandi vetrate apribili che permettono un reale contatto con il mare: una soluzione particolarmente originale, visto che, quasi sempre, le cabine dei catamarani vengono allestite esclusivamente all’interno degli scafi laterali. In questi ultimi, nel caso di Calita, oltre alla sala macchine e ai locali tecnici, sono comunque ricavate altre due cuccette e altri due bagni, aumentando sensibilmente le possibilità di ospitalità a bordo. Fin qui, la versione Calita Elegance destinata alla crociera con la famiglia o con gli amici. L’altra versione proposta, Calita Smart, prevede invece che l’intera tuga sia un enorme open space adattabile a qualsiasi esigenza, come per esempio l’organizzazione di eventi di vario genere. Passando all’organizzazione degli spazi esterni, il tetto della tuga può essere adibito a comodo e spazioso flying bridge oppure, come nel caso della versione esposta a Genova, essere organizzato come un ampio prendisole. Sull’albero si inferisce una piccola randa top square con boma, utile come propulsione ausiliaria ma anche per stabilizzare la barca in caso di mare mosso. In entrambe le versioni è poi molto interessante la soluzione pensata per il pozzetto poppiero, con il divano posizionato su una piattaforma a sbalzo con la quale si guadagna almeno un metro di profondità. Una soluzione che, tra l’altro, permette alla barca (che supera abbondantemente gli 11 metri di lunghezza fuori tutto) di rimanere entro i 10 metri di omologazione. La scheda tecnica di Calita Per quanto riguarda gli aspetti più tecnici, nonostante si tratti di una barca dichiaratamente da crociera con un dislocamento alquanto pesante (circa 10 tonnellate), gli scafi sono relativamente stretti e permettono una buona navigabilità e buone performance, tanto che con soli 40 HP (due motori da 20 HP per ogni scafo) si naviga in crociera a 7,5 nodi, potendo arrivare a 9 di massima. In conclusione, Calita è una barca decisamente originale, resa esteticamente gradevole grazie all’uso ricorrente delle curve che formano archi che si contrappongono alle forme squadrate della tuga. Ad arco è la struttura che deve sorreggere il bimini top, come ad arco sono i candelieri. Per maggiori informazioni: www.novayacht.it Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!
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