Suzuki DF100A e Suzuki DF100B: ad ognuno il suo 100 HP di Ufficio stampa esterno il 14 Lug 2020 Una delle peculiarità che caratterizzano l’offerta Suzuki in ambito motori marini, oltre all’elevato livello di tecnologia presente in ogni modello, è data dalla capacità di riuscire a soddisfare ogni singolo Cliente, offrendogli il fuoribordo più adatto alle proprie esigenze. Fra unità termiche, potenze, lunghezze del gambo, colori ed accessori, le declinazioni dalla gamma Suzuki sono infatti innumerevoli: parliamo realmente di un caleidoscopio di modelli tale da avvicinare concettualmente il fuoribordo Suzuki a un prodotto “su misura”. Prendiamo ad esempio la potenza dei 100 HP, ideale per chi vuole motorizzare natanti facilmente carrellabili, quelli dagli ingombri contenuti che li rendono di semplice gestione nella movimentazione e nel rimessaggio. Se si vogliono prestazioni super, le potenze dei fuoribordo senza patente non bastano, ed allora è d’obbligo puntare su modelli con più cavalli. I fuoribordo Suzuki da 100 HP sono due: Suzuki DF100A e Suzuki DF100B. La loro potenza è identica ma il modo con cui viene erogata è differente, poiché si tratta di unità termiche ben diverse. Il Suzuki DF100A ha un motore da 2.044 cc, lo stesso monoblocco in alluminio con architettura 4L che nella gamma viene utilizzato anche per i modelli più grandi, Suzuki DF115A e Suzuki DF140A. Come per i modelli più grandi, anche il 100 HP ha caratteristiche del DNA comuni ai motori Suzuki ad alte prestazioni, come l’EFI, l’iniezione elettronica multipoint, la distribuzione DOHC cioè il bialbero con 4 valvole per cilindro, comandata da catena e non da cinghia – peculiarità che ne aumenta notevolmente l’affidabilità ed azzera i costi di manutenzione – e l’albero di trasmissione disassato rispetto all’albero motore, che contribuisce alla compattezza del fuoribordo, spostando il baricentro del DF100A in avanti, per un migliore equilibrio sullo specchio di poppa, suddividendo di fatto in due distinti stadi la riduzione complessiva del regime di rotazione tra albero motore e quello dell’elica. L’unità termica del DF100B è di 1.502 cc – è la stessa macchina che equipaggia i modelli Suzuki DF70A, DF80A e DF90A – con un’architettura a quattro cilindri in linea e un sistema di distribuzione a 16 valvole con doppio albero a camme in testa, sempre comandata da catena. È dotata di un raffinato impianto di gestione elettronica capace di supervisionarne il funzionamento istante per istante, del sistema d’iniezione, accensione ecc. In tale ambito s’inserisce l’Easy Start System, il sistema di avviamento semplificato di Suzuki, che non richiede più di tenere la chiave girata fino all’accensione del motore: basta girare la chiave e rilasciarla, perché il sistema farà azionare automaticamente il motorino d’avviamento, finché il motore non sarà in moto. Proprio la differenza di cilindrata determina una curva di coppia diversa: migliore ai bassi regimi per il Suzuki DF100A, che gode anche di un rapporto al piede leggermente più lungo, tale da consigliarne l’utilizzo su barche dal dislocamento generoso, anche quando si tratti di unità da lavoro; più grintosa ai medi e agli alti regimi il Suzuki DF100B che, proprio in virtù della cilindrata più piccola, ha dalla sua ingombri e peso minori, tali da renderlo il 100 HP con il miglior rapporto peso/potenza oggi sul mercato. Una caratteristica che esalta la sua erogazione quando motorizza natanti dal peso più contenuto. Fatte salve tali differenti peculiarità, di fondo i due fuoribordo hanno in comune tanta tecnologia emblematica della gamma Suzuki: Il sistema SUZUKI LEAN BURN ovvero “sistema a combustione magra”. È un sistema intelligente in grado di calcolare il fabbisogno di carburante sulla base delle condizioni di guida, alimentando i cilindri con una miscela aria-carburante molto più magra rispetto a quella utilizzata nei motori di tipo convenzionale; infatti, un normale motore a benzina funziona con un rapporto aria-carburante (rapporto stechiometrico) di 14,7:1, un sistema a combustione magra può variare questo rapporto fino a 18:1, ottenendo un significativo aumento dell’efficienza. Per la produzione del combustibile magro il rapporto e la quantità di carburante vengono calcolati in anticipo e con precisione per poi procedere con l’iniezione nei cilindri. Il mix di aria-carburante all’avviamento è di circa 13 kg di aria per 1 kg di carburante, questo al fine di facilitarne lo scoppio in qualsiasi condizione ambientale; dai 1.500 a 5.000 g/min circa entra in funzione il sistema Lean Burn, che raggiunge il suo valore massimo a 4500 g/min circa. Entrambi i fuoribordo sono poi dotati di Water Detecting System, un sistema costituito da un filtro posto sul circuito di alimentazione, al cui interno agisce un sensore che avverte dell’eventuale presenza di acqua nel carburante, attraverso una spia e un avvisatore acustico. Grazie a esso si evitano problemi come la scarsa combustione, la minor disponibilità di potenza e corrosione. Suzuki ha protetto questi fuoribordo dagli agenti ambientali, grazie alla speciale finitura Suzuki Anti Corrosione, che è adottata anche dal resto della gamma. Basata sull’utilizzo di una speciale pellicola che riveste ogni parte metallica del fuoribordo, sulla quale vengono poi stesi vari strati di primer epossidico, vernice acrilica – Nebular Black o White del motore – e rivestimento trasparente “Topcoat”, sempre acrilico, aumenta la durata del motore e proteggerne ogni parte, specie quelle costantemente esposte all’acqua salata. Questa speciale finitura assicura la massima aderenza del rivestimento alla superficie in lega di alluminio, con la quale è realizzato il motore, creando un’efficace barriera contro la corrosione. Sia in DF100A sia il DF100B possono essere dotati del Suzuki Troll Mode System, un utile sistema che consente di regolare la velocità minima della barca semplicemente attraverso un tasto e non con la monoleva di gas e marcia; è un sistema utilissimo per chi pratica la pesca a traina. Una soluzione “user friendly” dove basta premere l’interruttore di comando in modalità Troll, per regolare il minimo a intervalli di 50 giri/min, da 650 fino a 1.200. Un tuning, una sintonia fine della potenza erogata che dà la possibilità di intervenire con precisione a ogni minima variazione delle condizioni di pesca, intese come direzione e intensità del vento, del moto ondoso o della corrente, affinché la velocità della barca sia assolutamente stabile e costante. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!