Suzuki DF150 e DF 175: i fuoribordo di media potenza ad alte prestazioni di Ufficio stampa esterno il 14 Mag 2020 La potenza nei fuoribordo non è tutto. Poniamo l’accento sulle peculiarità dei due modelli che danno accesso alla gamma Suzuki ad alte prestazioni I fuoribordo 4 tempi Suzuki DF150/175A e DF150/175AP s’inseriscono in una fascia di mercato estremamente significativa, che può essere considerata la soglia di accesso ai motori marini ad alte prestazioni. Un segmento che sta vivendo un momento di grande sviluppo, grazie alla richiesta di modelli sempre più potenti, che vede però proprio nei 150 e 175 HP i fuoribordo numericamente più venduti. I modelli in commercio si presentano sul mercato teoricamente equivalenti, in quanto la potenza erogata è uguale per tutti. Allora, cos’è che fa la differenza? perché scegliere un fuoribordo Suzuki? Perché spesso la potenza non è tutto! I fattori determinanti per assicurare il piacere di stare al timone, potendo sfruttare ogni HP disponibile, sono altri e diversi: coppia, erogazione fluida, facilità d’uso, economia d’esercizio, interfaccia fra l’uomo e il suo motore… Se analizzati sotto tali aspetti, i DF150/175A e AP identificano perfettamente il “claim” della gamma Suzuki: The Ultimate Outboard Motor, la migliore tecnologia in ambito di motori fuoribordo. Declinati, rispettivamente con 110 kW (150 HP) e 129kW (175 HP), dalla stessa unità termica 4 tempi con 4 cilindri in linea da 2.867 cc. – viene definita dal costruttore giapponese di tipo “Big Block”, in virtù della sua grande cilindrata – proprio grazie alla cubatura cospicua, dispongono di un rapporto di compressione elevato, di 10,2:1, che assicura valori di coppia superiori, soprattutto ai bassi e medi regimi, con accelerazioni mozzafiato. La possibilità di una parzializzazione fine dell’erogazione, garantita dal Suzuki Precision Control, fa il resto; crea un feeling assoluto fra il motore e chi lo governa. Con tale nome, infatti, viene sintetizzata la tecnologia di tipo “drive by wire”, presente su entrambi i motori, grazie alla quale le manette di marcia e gas vengono collegate al propulsore non più con cavi e in genere con sistemi meccanici, ma tutto viene demandato all’elettronica: basta un filo elettrico e ogni impulso impresso sulle leve viene riportato fedelmente agli attuatori che si trovano nel motore, agendo sul cambio e sul gas. Riuscire a parzializzare la potenza, per trovare rapidamente un’andatura che sia il miglior compromesso fra velocità e consumi, correlandoli alle condizioni di carico e del mare, non è più un problema! Si avrà un controllo totale della macchina, e questo consentirà di avere un’esperienza piacevole nel condurre i fuoribordo Suzuki. Per incrementare ulteriormente le prestazioni, ogni motore è dotato dell’esclusivo sistema “Semi-Direct Air Intake System” una soluzione creata dai progettisti Suzuki per approvvigionare l’unità termica di un flusso di aria fresca e costante, tale da migliorare la combustione. A questo scopo, nel sistema è stato inserito anche un sensore di ossigeno e un sensore di battito in testa, “Knock Sensor”, che incrementa l’affidabilità dell’unità termica nel tempo. La combustione ottimizzata per ogni regime di rotazione e quindi una maggiore efficienza del motore rispetto alla quantità di benzina utilizzata, è un risultato che Suzuki garantisce su questi come su tutti i propri fuoribordo ad alte prestazioni, grazie al sistema di combustione magra denominato Suzuki Lean Burn. Anch’esso può essere definito “ultimate”, il meglio che la tecnologia mette a disposizione per i quattro tempi, e influisce sulla miscela aria/benzina portando a un risparmio di benzina nell’ordine del 16{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}, aumentando la quantità di ossigeno, il comburente, e dunque d’aria, e contestualmente riducendo quella del combustibile, la benzina. Suzuki, oltre a permettere la scelta tra due colori, Nebular Black, nero, oppure Cool White, bianco, ha dotato entrambi i modelli di Keyless Start System, una tecnologia alla quale molti Clienti sono abituati poiché spesso viene adottata nelle auto. Si basa sull’utilizzo di una chiave a codice, capace di dialogare con il sistema di avviamento del motore senza il bisogno di estrarla ogni volta dalla tasca; questo riduce i rischi di perdita della chiave e anche quelli di furto, perché senza quel codice il motore proprio non parte. Un ulteriore dettaglio, semplice e come tale emblematico del modo che Suzuki ha di fare innovazione, un vero e proprio “uovo di colombo” che fa però una differenza enorme rispetto al resto del mercato, perché esclusivo Suzuki, è il piede selettivo, il Suzuki Selective Rotation. Questo tipo di motori, nello specifico i 150 e 175 HP, ma ciò vale anche per potenze maggiori, sono destinati a barche grandi, tali, spesso, da richiedere installazioni anche plurime: due o più fuoribordo sullo specchio di poppa. In questi casi, quando i motori sono più di uno, si devono richiedere al costruttore un motore con senso di rotazione verso destra e l’altro con senso di rotazione verso sinistra per compensare gli effetti evolutivi di ciascuna elica. Bisognerà quindi acquistare un motore “normale”, destrorso, e uno controrotante, sinistrorso. Per i Suzuki non è così: uno stesso fuoribordo può operare in ciascun verso di rotazione, senza dover intervenire sulla meccanica. La scelta viene effettuata al momento del montaggio, semplicemente intervenendo con un ponticello elettrico in un apposito connettore posizionato sotto la calandra di copertura dell’unità termica. Non è una cosa da poco, specie se un giorno si deciderà di vendere il fuoribordo controrotante, che con un intervento di 5 minuti tornerà a essere destrorso, ossia “tradizionale”, e quindi molto più appetibile sul mercato. Forniti di serie con strumentazione digitale a colori MFG, da 3,5”, offrono la possibilità d’interfaccia con i display Suzuki multifunzione SMD, schermi multifunzione disponibili in quattro misure, da 7, 9, 12 e 16 pollici. Collegati ai fuoribordo Suzuki, per avere in tempo reale tutte le informazioni riguardanti il funzionamento e la diagnostica dei motori, sono interfacciabili con il resto dell’elettronica di bordo – dal fishfinder al gps, fino al radar – in modo da poter avere sempre, grazie alla loro elevata risoluzione, una perfetta visione di cosa accade intorno alla barca, sopra e sotto l’acqua. Accanto ai Suzuki DF150AP e DF175AP, sopra descritti, ci sono anche i Suzuki DF150A e DF175A, sostanzialmente identici dal punto di vista meccanico. A cambiare è la strumentazione di serie, di tipo analogico, il sistema di leve, non più manette elettroniche ma telecomandi meccanici, e la funzione del piede selettivo, Suzuki Selective Rotation, che non è presente. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!