A Taranto il varo del primo maxi yacht per Benetti di Redazione Nautica il 10 Mag 2024 Alla presenza di autorità civili, militari e religiose e di almeno 500 invitati, è stato varato a Taranto, il 7 maggio, lo scafo di un superyacht commissionato da Benetti Yachts e interamente costruito da maestranze locali. FB616, questa la sua sigla provvisoria, è lungo 50 metri e per realizzarne lo scafo – in acciaio e alluminio per 220 tonnellate di peso – ci sono voluti “solo” 12 mesi di lavoro, pari a 180.000 ore lavorative da parte di 80 esperti nella lavorazione dei metalli. Per Taranto si tratta del primo varo di un’imbarcazione da diporto di questa portata: dunque, è stata scritta una bella pagina di storia del territorio, grazie alla partnership di diverse società come la S.G.M. S.r.l. (Sistemi Gestione Montaggi), Sea Style Company S.p.A. e Costruzioni Generali S.r.l. guidate rispettivamente da due super manager che amano il mare, Maurizio Abatematteo e Pasquale Di Napoli. Un’ impresa eccezionale che è stata possibile grazie alla rinascita di un sito storico per la nautica e la cantieristica tarantina: gli ex cantieri navali Tosi, ai quali S.G.M. ha dato nuova vita e splendore, grazie anche alla lungimiranza e all’impegno degli imprenditori coinvolti nel progetto.Questo è solo il primo varo, poiché attualmente sono in costruzione all’interno del cantiere altre due unità di 50 e 60 metri, in consegna a cavallo tra il 2024 e il 2025, che verranno varate presso gli stessi cantieri navali S.G.M., dando occupazione a circa 220 lavoratori del territorio tarantino. Varato in Mar Piccolo, l’FB616 ha successivamente preso il mare per il porto di Livorno dove verranno eseguiti gli allestimenti finali. Pasquale Di Napoli, Ceo di Sea Style Company SpA È stata una sfida importante per noi perché Taranto non ha la vocazione della cantieristica nautica ma questo era ed è l’obiettivo che ci siamo prefissati con il mio partner Maurizio Abatematteo, titolare della SGM. Con lui abbiamo iniziato questa avventura il 10 Maggio del 2023 scorso quindi a meno di un anno abbiamo messo in acqua il primo 50 metri. Ma abbiamo già in costruzione altre due unità, un’altra da 50 metri gemella della FB 616 che vedete qui alle mie spalle e un 60 metri, l’FB 286. Abbiamo sottoscritto un accordo con il cliente Azimut Benetti in base al quale ogni 6 mesi diamo avvio a una nuova commessa con un tempo di completamento in 12 mesi. Ma anche nel recente passato avete realizzato cose importanti. Considerate che solo nell’ultimo mese abbiamo messo in acqua tre unità: un 44 metri, un 70 metri e adesso stiamo mettendo in acqua la terza. Ma oggi è un’emozione diversa perché è come una rinascita della città. Sono convinto che Taranto abbia tutte le caratteristiche per essere un polo d’eccellenza della nautica. Abbiamo trovato l’intesa con un partner che ha lo stesso modo di ragionare e quindi io mi auguro che, insieme, realizzeremo grandi progetti soprattutto per questa città che ha bisogno di lasciarsi alle spalle il passato e di pensare al futuro, di pensare all’economia del mare, di pensare alle cose belle che possiamo fare tutti insieme. Taranto, città dei Tre Mari, non poteva non avere un grande progetto di cantieristica. Sicuramente, anche perché poi ci troviamo in un momento particolare della nautica. Considerate che l’Italia oggi produce il 52% di tutti gli yacht superiori a 24 metri che vediamo poi in giro nel mondo, pertanto quest’anno c’è stato un aumento del 20% di fatturato. Tutti questi volumi vengono svolti in appena 80 km di costa che vanno da Livorno alla Spezia. Taranto, invece, ha gli spazi, ha maestranze d’eccellenza che derivano da una grande tradizione come l’Arsenale militare marittimo. È inoltre una città industriale, ha l’acciaieria più grande d’Europa, ha l’ENI, ha l’aeroporto a Grottaglie. Maurizio Abatematteo, Ceo S.G.M. – Sea Style Company Sono contento e molto emozionato sia per la nostra azienda sia per la città, perché per la prima volta Taranto ha il piacere di costruire un maxiyacht. Taranto è una città estremamente importante per la nautica perché si trova in una posizione strategica, fra tre mari, quindi era assurdo che sino ad oggi la cantieristica navale fosse trascurata. Ma la vostra storia è comunque molto più lunga. Personalmente ho 30 anni di attività nella cantieristica navale: siamo partiti con le navi da crociera poi siamo arrivati sulle navi militari, quindi ci occupiamo di costruire scafi cosi come è stato per questo mega yacht, il primo di tre che abbiamo in costruzione. Il prossimo varo è previsto a settembre prossimo e l’altro, per uno scafo più grande da 60 metri, è previsto per marzo-aprile del 2025. Per adesso non si parla ancora di scafi completi, pronti per la consegna all’armatore. Ma sappiamo che la prospettiva è questa, giusto? Sì, per questo yacht abbiamo realizzato solo lo scafo ma la nostra intenzione è quella di poter varare in futuro uno yacht completo con tutti gli arredi. Ringraziamo Benetti Yachts che ci ha permesso di realizzare tutto questo e ci auguriamo che continuerà a darci fiducia. Ferdinando Pilli, Custom Operations Director di Benetti Yachts Sono molto soddisfatto. Sea Style Company è uno dei nostri migliori partner. Con loro abbiamo ormai una lunga collaborazione e sono i nostri principali costruttori per quanto riguarda gli scafi in acciaio e alluminio. Ingegnere, se non sbaglio lei ha poi un legame speciale con Taranto. Sì decisamente. In quanto ex della Marina Militare Italiana ho passato parecchi anni della mia vita qui. Tornare a Taranto è sempre un piacere. Costruire yacht qui sul Mar Piccolo, sede storica degli Stabilimenti navali, significa pure risolvere un problema logistico, non è così? Esatto. Abbiamo cercato di trovare delle location alternative rispetto all’ingolfato mondo della Spezia e Livorno, dunque ben venga essere riusciti a costruire uno yacht qui. Non sarà l’unico. Ce ne sono altri due già in linea di produzione. Per ora resta escluso l’allestimento finale ma, secondo lei, in futuro si riuscirà a costruire un superyacht completo qui a Taranto? Per quello bisognerà creare una filiera, diciamo un indotto molto importante. Ma parlando con Pasquale di Napoli, Ceo di Sea System, abbiamo capito che ci può essere la possibilità per fare anche questo, cioè completare qui anche gli interni del superyacht. Matteo Dusconi Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!
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